Casa Famiglia Pollicino compie 25 anni. Per ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto questi lunghi e proficui anni di attività, l’associazione questa mattina ha organizzato, presso la Basilica di San Maurizio, una Santa Messa di ringraziamento, supportata musicalmente dal Coretto San Maurizio di Imperia.
Al termine della celebrazione eucaristica è seguito un rinfresco presso i locali dell’associazione A Piccoli Passi , proprio in prossimità del Duomo. Un’opportunità per condividere storie, ricordi e riconoscere il lavoro che svolto in questi anni.
Dal 1998, anno della sua fondazione, Casa Famiglia Pollicino ha lavorato incessantemente per sostenere bambini e famiglie in situazioni difficili ponendosi come esperienza di accoglienza fattibile per chiunque voglia mettere in gioco la propria vita in modo altruistico. L’obiettivo dell’associazione è la sensibilizzazione delle persone all’affido familiare attraverso l’amore e la disponibilità al donarsi, ad aprire la porta del loro cuore e della loro casa .
Nazzareno Coppola, Casa Famiglia Pollicino
“È trascorso un quarto di secolo, non mi sembra neanche vero. Dietro c’è stato e c’è tuttora tanto lavoro e anche tanta condivisione e aiuto da parte della della comunità del territorio. Sicuramente senza tutto questo sostegno non sarebbe stato possibile arrivare al venticinquesimo anno di età. Oltre 90 bambini sono passati da casa nostra. Alcuni di loro ora sono genitori e oggi è un’emozione molto forte.
Inizialmente si era pensato a un convegno o un seminario, poi abbiamo scelto di onorare questa giornata con un ringraziamento proprio al Signore per perché ci ha sostenuto in questo periodo.
I ricordi più belli che rimangono di questi 25 anni sono il riconoscimento da parte di ex ragazzi oggi diventati adulti che riconoscono che quel periodo ha dato loro l’opportunità poi di crearsi delle famiglie, mettere al mondo dei figli, cosa che magari altrimenti non sarebbe stato possibile. Questo non perché siamo stati bravi noi, ma perché hanno avuto la possibilità di vivere in una famiglia un pochino più affettiva e amorevole. Questo ha permesso loro di sganciarsi da quella che era la loro idea di famiglia, che non era una buona idea.
Un ringraziamento a tutte queste famiglie e un appello alle famiglie o anche single disponibili ad accogliere perché noi vogliamo dimostrare che l’accoglienza è possibile anche se è faticosa. Un appello a dare la propria disponibilità rivolgendosi al proprio servizio sociale competente”.