Ha preso il via il 27 novembre, in Tribunale a Imperia, il processo che vedeva sul banco degli imputati un 35enne nigeriano, accusato di resistenza e lesioni aggravate ai danni dell’ex Vice Comandante della Polizia Locale di Imperia Angelo Arrigo. In aula sono stati sentiti, come testimoni, oltre all’ex Vice Comandante, il Commissario Capo Agostino Magaglio e l’ assistente Fabio Delucchi.
Nel corso del dibattimento è emerso che la pattuglia di Polizia Locale era intervenuta sul posto su richiesta dell’assessore Gagliano a seguito di una segnalazione del Sindaco Claudio Scajola. In merito alle lesioni, è emerso che non si trattò di un’aggressione.
Imperia: lesioni a ex Vice Comandante Polizia Locale, a processo 38enne
Assistente Fabio Delucchi
“Siamo intervenuti dopo una richiesta dell’assessore Gagliano, su segnalazione del Sindaco Scajola. In quel periodo la Polizia Locale era molto attiva nel controllo dell’accattonaggio. Il 22 novembre siamo intervenuti a seguito di un’aggressione al vice Comandante Arrigo. Abbiamo cercato il soggetto per le vie di Oneglia, ma non lo abbiamo trovato. L’aggressione era stata ripresa dalle telecamere. Nei giorni successivi, il 4 dicembre, una collega, guardando le immagini delle telecamere, ha visto una persona con tratti somatici e con un modus operandi indentici a quelli del soggetto che stavamo cercando. Si trovava all’ingresso di Galleria Isnardi mentre chiedeva l’elemosina. Ci siamo avvicinati al soggetto che ha tentato di sottrarsi al controllo e di allontanarsi. È stato fermato. Supplicava di non essere portato via e si era irrigidito. Poi lo abbiamo accompagnato al Comando”.
Ex Vice Comandante Angelo Arrigo
“Il 22 novembre, in tarda mattinata, su richiesta dell’assessore (Gagliano, ndr), che segnalava la presenza di mendicanti tra via Bonfante e Piazza Dante, siamo intervenuti e abbiamo identificato un primo soggetto. Abbiamo proseguito su via Bonfante e ho notato il soggetto oggi imputato all’altezza di Galleria Isnardi. Visto che ero solo e in altre occasioni lo stesso soggetto si era allontanato per evitare controlli ho fatto finta di niente e ho proseguito. Poi sono tornato indietro e ho visto che era nascosto dietro al muro. Mi sono avvicinato, ero in divisa. Ho chiesto i documenti, che non mi ha esibito. Ho così chiamato i colleghi per procedere all’identificazione. Lo trattenevo per un braccio. Supplicava di lasciarlo andare. Io continuavo a tenerlo per evitare che si allontanasse. Ad un certo ha fatto finta di guardarsi in tasca per darmi i documenti e poi di scatto è fuggito via verso via Bonfante. Lui è scappato e ho cercato di trattenerlo e sono strato trascinato dietro e sono caduto. Non ha tenuto una condotta volta farmi del male. Sul momento non mi sono accordo del dolore. Da esami succesbsivi, però, è emersa l’inclinazione di due costole. Strattonamento? No, non ci fu nessuno strattonamento”.