Sono stati recentemente inaugurati e benedetti i locali della Casa Natale di San Leonardo, al Parasio, in occasione delle celebrazioni del Santo Patrono della città. Questa mattina, 29 novembre, le due nuove sale restaurate del museo sono state presentati agli organi di stampa.
Inaugurati al Parasio i locali restaurati della casa natale di San Leonardo
Nella Casa Natale di San Leonardo sono state aperte al pubblico due nuove sale, intitolate a monsignor Drago, in una delle quali è stata esposta la scultura “il grande Penitente” di Serenella Sossi.
“Il grande Penitente“, ultimo di una numerosa serie di sculture di differenti formati chiamate “Penitentiagite” e ispirate al romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, misura 1 metro e 70 cm di altezza e cm 57 x 43 di base, ed è in gesso armato patinato nero.
Spiega Roberto Principe, presidente della Compagnia di San Leonardo
“I lavori sono durati oltre un anno e io prima di tutto devo ringraziare quelli che ci hanno permesso di fare questi lavori; in primis la fondazione Carige, senza la quale non avremmo fatto niente. Io col mio amico Giacomo Raineri abbiamo iniziato quasi per scherzo, perché tutte le volte gli dicevo che ci sono gli impianti che non funzionano, non è a norma, non va bene. Lui un giorno mi ha detto ‘proviamo a fare un progetto a chiedere dei preventivi vediamo se riusciamo a avere un contributo’ e siamo partiti di lì, senza di quello non avremmo fatto assolutamente nulla.
Poi siamo andati avanti Grazie ai benefattori, grazie ai Frati Minori che ci hanno dato anche loro un contributo. Grazie al nostro parroco della parrocchia, grazie all’amministrazione comunale, al sindaco. all’assessore Rogero e a tanti nostri associati che si sono prestati sia come mano d’opera sia come forniture per fare i lavori e per far sì che poi i lavori importanti siano finiti nei tempi dovuti.
Diciamo anche che nel frattempo abbiamo beccato gli aumenti che ci sono stati in edilizia per i super bonus che tutti conoscono e quindi il percorso è stato travagliato e difficile. Però siamo orgogliosi che dopo 26 anni che nessuno metteva mano alla casa, neanche con una mano di bianco, siamo riusciti a questo risultato.
Abbiamo ripristinato quello che era la vecchia casa di San Leonardo, nel senso che abbiamo fatto la manutenzione direi ordinaria e straordinaria, abbiamo messo a norma gli impianti. L’operazione più grossa è stata quella del restauro conservativo della Cappella di San Leonardo, grazie anche al supporto importante della sovrintendenza ai beni ambientali architettonici.
Abbiamo ampliato il museo di due nuove sale. Non sono enormi, siamo in Liguria nel centro storico, però due sale importanti che sono state dedicate alla memoria di Monsignor Drago, indimenticato e indimenticabile parroco per 40 anni del Duomo di Porto Maurizio. Due sale in cui ci sono delle cose importanti che abbiamo esposto.
Ci sono delle tele della scuola del Carrega, ci sono i libri del 700 del centro studi Leonardiani. Ci sono tutti i cimeli che erano tutti ammassati in una piccola bacheca della Cappella e adesso sono esposti e maggiormente fruibili.
Una chicca, una scultura eh dell’artista Serenella Sossi che si chiama il penitente e che quindi secondo me è ben inserita nel quadro del del personaggio di Leonardo che era un penitente perché si fustigava, perché faceva i digiuni, perché faceva penitenza e dopo le sue missioni c’erano lunghe code di penitenti ai confessionali per andare appunto a pentirsi e a confessarsi i loro peccati e quindi direi che è un arricchimento del museo seppur moderno, però sempre in tema con il personaggio Leonardo”.
Parla Giacomo Raineri, vicepresidente della Fondazione Carige
“Un contributo importante. Le certezze in queste avventure non ci sono mai, però è stato presentato un progetto molto ben fatto. C’è una storia importante è il patrono della città d’Imperia.
Quando la pratica è stata esaminata a Genova è stata accolta favorevolmente e per me è stato un momento veramente significativo, perché c’è un forte legame con San Leonardo, con questa chiesa, sono luoghi dove io sono nato e cresciuto e dunque c’è molto affetto prima di tutto e poi c’è il movimento che ognuno di noi ha dentro.
Io sono un cattolico, sono un credente e San Leonardo è sempre stato venerato per quello che doveva essere, da quando dal 91 è diventato patrono della città di Imperia, quando si è presentata l’occasione a cui si faceva riferimento prima e quello che è oggi.
È stato gioco Forza impegnarsi, perché si potesse riuscire a dare una mano alla compagnia perché potesse realizzare i lavori per mettere all’onor del mondo la casa natale di San Leonardo”.
A cura di Alessandro Moschi