16 Novembre 2024 14:22

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16 Novembre 2024 14:22

Imperia: violenza contro le donne, in Biblioteca l’incontro “Codice Rosso”/Foto e Video

In breve: Si è tenuto questo pomeriggio, presso la Biblioteca Civica di Imperia, l'incontro "Codice Rosso" organizzato dallo Zonta Club Imperia contro la violenza sulle donne.

Si è tenuto questo pomeriggio, presso la Biblioteca Civica di Imperia, l’incontro “Codice Rosso” organizzato dallo Zonta Club Imperia, in collaborazione con il Centro Antiviolenza e il Comune di Imperia, contro la violenza sulle donne. Presenti, come relatori, il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Imperia Enrico Cinnella Della Porta, l’avvocato penalista, criminologa, Simona Costantini, la Psicologa Psicoterapeuta Roberta Parodi e il Vicaro del Questore di Imperia, Iolanda Seri. A moderare l’incontro, in una sala gremita (tra i presenti anche il Vice Sindaco Giuseppe Fossati e l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Imperia Laura Gandolfo) il giornalista Paolo Vassallo.

Enrico Cinnella Della Porta

“Siamo quattro Sostituti Procuratori che ci occupiamo di fasce deboli, due uomini e due donne. Abbiamo poi i turni per le urgenze. Questa settimana, per esempio, il Pubblico Ministero di turno sono io. Ogni volta che c’è un intervento per un codice rosso, per reati come maltrattamenti, stalking, lesioni, il Pubblico Ministero viene chiamato immediatamente, in qualsasi momento. Perché ci sono interventi che vanno eseguiti con effetto immediato. La prima cosa che si può fare è l’arresto in flagranza. Anzi, per tutta una serie di reati, come maltrattamenti e violenza sessuale, si deve arrestare.  La flagranza non è però solo vedere, ma anche repertare tracce di un delitto appena commesso. Ad esempio una donna ferita e un uomo ancora agitato.

La persona arrestata in flagranza viene poi portata in Commissariato o presso la Stazione dei Carabinieri, in camera di sicurezza, per poi essere processata per direttissima. Oppure, nei casi più gravi, viene portata direttamente in carcere per poi andare davanti al giudice nei giorni immediatamente successivi per spiegare l’accaduto.

Con la nuova riforma del codice rosso, che entra in vigore il 9 dicembre 2023, viene introdotta la flagranza differita. Significa che quando ci sono foto o video che provano il reato le forze di polizia hanno 48 ore di per effettuare l’arresto in flagranza. E’ un enorme potenziamento degli strumenti a disposizione dell’autorità.

Anche quando non c’è l’arresto in flagranza veniamo comunque chiamati immediatamente. Quando il fascicolo arriva in Procura il Pm è già stato avvisato. Ne prende atto e dispone l’audizione della persona offesa, entro tre giorni, o una misura cautelare. Le misure sono il carcere, gli arresti domiciliari, l’allontanamento dalla casa familiare in caso di convivenza o, nel caso di persone che non convivono, il divieto di avvicinamento.

Con la nuova riforma del codice rosso la violazione del divieto di avvicinamento o dell’allontanamento dalla casa familiare, se colta in flagranza, comporta l’arresto immediato.

Le misure a disposizione delle autorità sono sicuramente maggiori rispetto a dieci anni fa”.

Simona Costantini

“Consiglio sempre di denunciare e di fare attenzione ai reati spia. Quali sono? Non sono solo le botte, ma anche comportamenti più subdoli. Minacce, umiliazioni, violenze private, messaggi a ripetizione, sostituzioni di persona sui social, pedinamenti, invio di regali in maniera insistente. Non tutto è un reato chiaramente, bisogna avere buon senso. Ma non bisogna aspettare il fatto tragico dell’aggressione fisica.

Un consiglio che do a tutti dal punto di vista probatorio, a parte andare sempre a farsi refertare se si è subito violenza, è fare gli screenshot dei messaggi. Sembrano sciocchezze, ma sono elementi di grande valenza. Altro elemento che vorrei portare alla vostra attenzione è il fatto economico. E’ previsto, il gratuito patrocinio, a prescindere dal tetto reddituale, per le persone vittime di violenza.  E’ importantissimo non lasciar perdere, ma cercare sempre di presentare denuncia.

Un’ultima cosa. Spesso sentiamo dire ‘ma se ha fatto questo è matto’. Non è sempre così. E’ vero che a volte c’e un quadro psicopatologico, magari per abuso di sostanze e alcool. Non sempre però queste problematiche si traducono in uno sconto di pena. Se è puracattiveria, un’azione non è frutto di una patologia, ma del male. Va precisato, comunque, che una persona assolta per vizio di mente non è che esce come se nulla fosse. Ci sono misure di sicurezza in base alla gravità del reato commesso. Ci sono delle risposte, ma bisogna denunciare”.

Roberta Parodi

“Alle donne dico di andare a cercare dentro di sé i punti di forza per poter non mostrare il lato debole al lupo cattivo. 

Il lupo cattivo c’è, lo sappiamo. Però è importantissimo andare a fare un lavoro di empowerment sulla donna. Perché il potere sicuramente ce l’ha. Bisogna solo tirarlo fuori, quindi lavorare sulle risorse. 

Come faccio a riconoscere un potenziale manipolatore? Si presenta super bene, quindi non è mai vestito da lupo. È vestito da galantuomo, ma se si guarda bene, ha un se grandioso, ha delle idee di successo illimitate. Ha sempre ragione lui, non sopporta minimamente le critiche, tende a utilizzare le persone per i suoi fini personali, svaluta tutti e generalmente ha pochi eletti amici perché si sente di potersi circondare solo di persone del suo alto valore, quindi ha un profilo abbastanza tipico”. 

A Imperia un centro per uomini violenti. Quale può essere l’importanza? 

“Io penso che sia importante lavorare tanto sulla vittima, quindi sulla donna che è potenzialmente manipolabile, sulla sua autostima, quanto sulla psicopatologia dell’uomo. 

Perché comunque sono uomini disturbati, quello di cui traccerò il profilo stasera, il disturbo narcisistico di personalità. 

Poi ovviamente non tutti gli uomini violenti hanno quello, magari hanno altri profili. Però si può fare tanto a livello clinico sull’uomo violento proprio per evitare che arrivi all’escalation di aggressività e anche poi al femminicidio”.

Che cosa non bisogna sottovalutare?

Non bisogna mai sottovalutare tutto quello che svaluta la donna. Quindi, dall’insulto sottile, dal controllo alla disuguaglianza rispetto ai diritti, io posso uscire con gli amici, tu no.

 Cioè tutti questi sono indici, che c’è qualcosa di disequilibrato nella coppia che tipicamente tiene l’uomo al potere, la donna come vittima che deve subire, starsene.

Quindi tutto quello che è indice di disuguaglianza, di disimmetria e di non rispetto, è già un campanello d’allarme”.

Laura Gandolfo

Alle donne dico di denunciare. Grazie anche allo Zonta e agli ospiti importanti di stasera si capisce chiaramente che c’è una rete, c’è la Questura, ci sono i centri antiviolenza, c’è il nostro settore e c’è una grandissima rete che può aiutare queste donne.

La novità sul nostro territorio, e mi fa piacere dirlo, è che ha aperto e stiamo collaborando anche con un centro che si occupa del trattamento degli uomini violenti.

C’è un ulteriore appello: le donne denuncino e gli uomini che hanno atteggiamenti violenti, che si rendono conto di comportamenti non consoni, facciano degli incontri.

Che provino a parlare con qualcuno che li possa aiutare, perché aiutare un uomo non è solo aiutare un uomo ma è anche aiutare una futura vittima o una vittima presente e quindi è importantissimo lavorare su entrambe le figure”.

Iolanda Seri

“Noi ci occupiamo innanzitutto di prevenzione con attività che sono specifiche della Questura, che sono Innanzitutto l’ammonimento del Questore e la normativa del codice rosso che è una recente legge.

Tra l’altro è stato approvato proprio l’altro ieri anche il decreto legislativo che introduce alcune novità. Per noi è importante diffondere diciamo nel nostro progetto di cultura alla legalità anche quelli che sono gli strumenti che noi possiamo mettere in campo per la tutela di genere.

Purtroppo forse a volte manca la comunicazione, nel senso che per noi è importantissimo che le persone che sono vittime di stalking oppure di maltrattamenti in ambito familiare si rivolgano alla Polizia di Stato direttamente, oppure anche per il tramite dei centri antiviolenza.

Alle donne vittime di violenza direi di rivolgersi alle istituzioni sempre con fiducia, perché siamo preparati per il sostegno e anche ovviamente per l’attività investigativa, nonché anche per le misure di prevenzione nei confronti dei maltrattanti”.

 

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