Lo scorso 15 dicembre, in Comune a Imperia, si è tenuto un tavolo con le associazioni di categoria per discutere delle istanze avanzate dai tassisti a seguito della proposta dell’amministrazione Scajola di aumentare il numero licenze (oggi sono 16 e il Comune vorrebbe aggiungerne 12). Alla riunione erano presenti Cna e Confartigianato, oltre ad alcuni tassisti, mentre erano assenti Adiconsum, Adoc, Assoutenti e Federconsumatori. Al termine dell’incontro il Comune ha concesso alle associazioni di categoria 10 giorni di tempo per presentare le proprie proposte da vagliare per la stesura di un regolamento comunale sul servizio taxi.
Imperia: caos nuove licenze, le proposte dei tassisti all’amministrazione comunale
“Abbiamo fatti tantissime osservazioni – spiegano a ImperiaPost Giuseppe Baronti, presidente dei mestieri della Cna, e Federico Diletto, rappresentato dalla Confartigiano – cercando di bilanciare i desiderata dell’amministrazione e le esigenze, legittime, dei tassisti. Immettere 12 licenze in più, quando oggi sono 16, significa un aumento del 75% che andrebbe a distruggere il mercato.
L’Amministrazione, nell’introduzione di nuove licenze taxi, dovrà svolgere un bilanciamento degli interessi finalizzato da una parte ad assicurare un servizio pubblico, ma dall’altra deve consentire agli attuali operatori di ottenere un fatturato tale da sopportare i costi di gestione nonché un guadagno per mantenere le proprie famiglie, che tramite detto provvedimento autorizzativo traggono il proprio sostentamento.
L’amministrazione ha avanzato la proposta di aumento delle licenze dopo aver preso atto, a seguito di controlli interni e di segnalazioni di operatori commerciali e cittadini, delle disfunzioni del servizio taxi, e dopo aver convocato le associazioni di categoria che hanno espresso parere favorevole all’aumento delle licenze. Associazioni di categoria che però erano assenti alla riunione del 15 dicembre scorso. Evidentemente i problemi da loro segnalati non erano poi così gravi.
L’Amministrazione ha richiesto a Biesse Telecom, fornitrice del servizio denominato ‘Smart Taxi’, i tabulati delle chiamate inevase così da poter valutare il fabbisogno cittadino e, quindi, decidere quante nuove licenze istituire per superare le criticità. Nella risposta della Biesse vengono riportate tutte le chiamate sul numero di prenotazione, ma non viene illustrato che il singolo utente può legittimamente avviare in una scansione temporale di un paio di minuti una pluralità di chiamate perché magari le linee sono occupate e poi ricevere una risposta dai taxisti. Il sistema indica per ogni volta che la linea è occupata o che non viene accettata la chiamata dal taxista ‘not ok’, mentre per le telefonate accettate ‘Ok‘. Se si osservano i tabulati emerge però che il numero delle chiamate rimaste effettivamente inevase è assai ridotto”.
I chiarimenti forniti dunque non consentono di accertare l’attendibilità del dato relativo alle chiamate inevase che, se rilevate correttamente, dovrebbe comprendere solo le ‘corse inevase per indisponibilità del servizio’. Pertanto, i dati utilizzati dall’Ente per prevedere l’aumento delle licenze erano errati e hanno attivato un procedimento errato”.
I problemi del servizio
“Siamo ben consapevoli che vi siano dei problemi sul servizio e il nostro obiettivo è proprio quello di contribuire a risolvere le criticità emerse.
Il principale problema è il sistema di gestione delle telefonate mediante il sistema ‘Smart taxi’. Questa soluzione alla data di avvio era sicuramente innovativa, ma ora, anche alla luce dell’erroneità dei dati trasmessi, evidenzia i suoi limiti e la sua incapacità di essere attuale con l’incremento della domanda del servizio.
Il sistema si regge su solo due linee telefoniche a cui rispondono direttamente i tassisti, che si trovano inevitabilmente anche a riscontrare numerose domande di tipo turistico ricreative nonché meteorologiche. Difatti, gli utenti, talvolta, confondono il numero unico di prenotazione taxi per il servizio comunale IAT con notevoli disagi per coloro che vogliono, invece, prenotare una corsa.
La soluzione alla succitata problematica sarebbe la costituzione di un call center che risponda alle chiamate (anche in modo automatizzato) e che distribuisca le corse ai singoli tassisti secondo un criterio di rotazione tra tutti gli operatori in servizio nonché in relazione alle specifiche esigenze degli utenti (per esempio servizi per disabili ovvero autovetture per gruppi più numerosi).
Il servizio di call center dovrebbe essere gestito direttamente dal Comune, così anche da consentire all’Amministrazione, la possibilità di esercitare i propri poteri di vigilanza e controllo. Solo a seguito dell’istituzione del call center l’Amministrazione potrà effettivamente valutare le reali esigenze del territorio e la necessità di introdurre nuove licenze taxi.
A nostro avviso, poi, non può essere indetto un bando di concorso per titoli e esami per l’assegnazione delle nuove licenze, ma deve essere indetta una gara ad evidenza pubblica. Le licenze dovrebbero essere a pagamento, chi fa l’offerta migliore se le aggiudica.
Ultima problematica è l’opinabile decisione di deputare solo due licenze al trasporto disabili. Tale decisione comporta che questi due operatori economici, a differenza degli altri, rimarranno legati negli orari e non potranno mai andare in vacanza senza pregiudizio del servizio. Ed invero, è impensabile che un taxista svolga un turno di 24 ore consecutive e tantomeno che vi siano orari o periodi in cui il trasporto disabili non sia garantito.
Pertanto, è necessario che l’Amministrazione, piuttosto che prevedere le licenze per il trasporto disabili, come detto, bandisca una gara che preveda un punteggio premiale per le autovetture che garantiscano il trasporto disabili ovvero che abbiano gli idonei presidi”.