Il Codacons depositerà anche presso la Procura di Imperia, così come in tutta Italia, la denuncia per truffa aggravata nei confronti della influencer Chiara Ferragni per il caso del Pandoro Balocco.
La vicenda è ormai nota. Il caso è scoppiato dopo una pubblicità, nel 2022, per la vendita del pandoro Balocco Pink Christmas firmato da Chiara Ferragni.
L’Antitrust ha imposto una sanzione da 1 milione di euro alle società di Chiara Ferragni e da 420 mila euro a Balocco per pratiche commerciali scorrette. Nel dettaglio, i pandori Pink Christmas erano stati lanciati sul mercato come acquisto solidale, per sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing, due tumori che colpiscono le ossa. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), Ferragni e Balocco avrebbero fornito informazioni fuorvianti ai consumatori rispetto all’iniziativa, per far leva sulla loro sensibilità verso tematiche a sfondo sociale e aumentare le vendite. Avrebbero fatto credere che, acquistando il pandoro a un prezzo maggiorato di oltre 9 euro, invece dei circa 3.70 del pandoro normale, avrebbero contribuito direttamente alla donazione verso l’Ospedale Regina Margherita di Torino, mentre questa era già stata fatta, in cifra fissa, a maggio 2022, molti mesi prima del lancio dei pandori Pink Christmas.
Nella giornata di oggi, 18 dicembre, Chiara Ferragni ha diffuso un video in cui chiede scusa per l’accaduto.
“Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questi sono i valori che hanno sempre spinto me e la mia famiglia. Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare all’errore fatto e farne tesoro. Ed e quello che voglio fare ora. Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini. Lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione”.
Imperia: Codacons denuncia Chiara Ferragni per truffa
E’ stata la Codacons a comunicare, in una nota dai toni durissimi, l’intenzione di depositare la denuncia presso 104 Procure, compresa quella di Imperia.
“Da Chiara Ferragni arrivano oggi vergognose lacrime di coccodrillo per ripulire la sua immagine pubblica dopo la multa dell’Antitrust sul caso Balocco. Non scuse e mai più beneficenza da chi finge di pentirsi e tenta di ricattare i giudici con promesse di donazioni finalizzate ad ottenere una riduzione della sanzione Antitrust. Chi continua a far finta che il dolo di questa abominevole operazione di lucro sia solo un ‘errore di comunicazione’ o non capisce, o fa finta di non capire, e quindi non deve donare più nulla, e se vuole fare beneficenza può depositare il milione di euro promesso presso la Presidenza del Consiglio che provvederà a beneficare chi veramente ne ha bisogno”.
L’esposto-denuncia del Codacons
“La campagna promozionale invitava ad acquistare un pandoro Balocco-Ferragni e spronava all’acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza. Tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica (il comunicato stampa, una pagina sul sito www.balocco.it con l’indicazione della finalità della partnership, i post e le stories pubblicate dalla Signora Chiara Ferragni), sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro.
Aappare evidente e doveroso un intervento da parte delle competenti Autorità per accertare ed in caso sanzionare le pratiche commerciali sopra denunciate in quanto, sulla scia dei sentimenti solidaristici ed alla sensibilità verso le cure per poveri bambini bisognosi, sono stati indotti comportamenti commerciali (l’acquisto di un determinato Pandoro limited edition). Nello specifico la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati. Ingannevole in quanto essa induce o comunque è risultata idonea ad indurre in errore il consumatore medio inducendolo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso o che comunque non avrebbe preso con l’auspicio di concorrere per le cure pediatriche di patologie gravissime.
In particolare il Codacons ha chiesto a 104 procure di tutta Italia “di voler utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto ed in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità penali e quindi la sussistenza dei presupposti per la contestazione del reato di truffa aggravata ovvero altre fattispecie penalmente rilevanti, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale nei confronti di eventuali autori/responsabili di fatti penalmente rilevanti”.