Il consiglio comunale di Imperia ha bocciato ieri sera, 21 dicembre, la mozione presentata dal capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra Lucio Sardi con la quale si chiedeva al Sindaco e alla Giunta di esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dalla guerra israelo-palestinese, di fare appello al Governo perché si facesse portavoce di una soluzione diplomatica del conflitto, con immediato cessate il fuoco, e di esporre la bandiera della pace sulla facciata del Municipio e nei luoghi simbolo della città.
Imperia: conflitto israelo-palestinese, non passa la mozione di Lucio Sardi
La mozione è stata bocciata con 12 voti contrari, tutti tra le fila della maggioranza, e 8 favorevoli, tutti tra le fila della minoranza, a esclusione di Alessandro Savioli, assente, Laura Amoretti e Silvia Mameli, che hanno deciso di non esprimersi. Tra coloro che hanno deciso di non esprimersi anche il Sindaco, Claudio Scajola, e tre consiglieri di maggioranza, Paolo Ornamento, Orlando Baldassarre e Giovanni Lazzarini. Deluso, al termine della discussione, il consigliere Sardi.
Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)
“Era una mozione assolutamente e volutamente equilibrata perché fosse comprensibile l’intento massimo di partecipazione nel fare una proposta che è utile e necessaria per quei territori cioè un cessate il fuoco, per dare un segnale per porre fine a questa carneficina che è in corso. Nonostante questo impegno ci è stata proposta una forma emendativa che era uno stravolgimento soprattutto in una premessa in cui si riteneva di poter dire che l’azione di Israele nella striscia di Gaza è legittima e giustificatsa, allora a questo punto non avrebbe avuto più senso neanche chiedere un cessato il fuoco. Si faceva anche una curiosa conta tra i morti civili e miliziani palestinesi che onestamente non si capisce dove si fosse trovata.
Poi c’è stata questa cosa curiosissima della bandiera dove ci si è attaccati al cavillo legislativo secondo cui la bandiera della pace non potrebbe essere esposta sugli edifici pubblici perché c’è un divieto di legge. Può essere appesa a qualunque finestra della casa comunale o di altri edifici comunali per dare un segnale che questa città non accetta questa situazione, una reazione civile, umanitaria sotto Natale. Avremmo anche potuto invitare i cittadini a fare lo stesso, a esporre una bandiera che non è di nessuno, non è di parte, è la bandiera della pace, solo un gesto simbolico per dare l’idea che quello che sta succedendo, in quel territorio martoriato, è veramente inaccettabile, perché è una strage continua, soprattutto di donne e bambini.
È un po’ avvilente che questo consiglio comunale alla fine non sia riuscito a votarla. Io ho fatto un appello, ho cercato di chiarire che non c’era nessuna volontà, ho cercato di dare tutti gli elementi possibili ma evidentemente non c’è stata questa spinta sufficiente quindi la mozione è stata purtroppo bocciata con non molti voti di maggioranza. Forse per qualcuno era un problema, però alla fine la sostanza rimane, non è stata accolta e quindi questo per me è un rammarico oggettivamente”.
Non si aspettava una reazione di questo tipo?
“Temevo anche qualche tipo di di reazione, questa cosa della bandiera avevo saputo che agitava un po’ gli animi, però speravo che in qualche modo ci si potesse ragionare, anche trovando una forma di mediazione sui luoghi di esposizione perché c’è un’idea un po’ particolare della casa comunale. Ricordo quando fu levato lo striscione per chiedere verità sul caso Regeni che mi sembrava un gesto curioso. É stato fatto da questa amministrazione per una questione quasi di decoro, ma speravo che almeno sulla parte dell’appello alla pace si potesse trovare un elemento minimo di condivisione per poterla votare. Invece purtroppo è stato decisamente deludente sia il dibattito, sia l’approccio, sia il confronto, perché questa mozione è stata proposta molto tempo fa e c’era tutto il tempo eventualmente di chiedere un incontro e di ragionarci sopra. Invece sono stato chiamato dopo averla presentata in sala giunta a dover prendere un pacchetto che aveva stravolto completamente la mia mozione inserendo una parte enorme di modifiche e mi è sembrata una cosa insensata soprattutto per le premesse che non riconoscevano la realtà dei fatti quindi da questo punto di vista non era possibile trovare una strada di mediazione su una modifica. Quindi mi sono limitato a un appello che purtroppo non è stato raccolto”.
Consigliere Matteo Fiorentino
“La cosa principale sul quale noi vogliamo rafforzare la nostra linea di pensiero, ed è anche il motivo per il quale abbiamo anche deciso di provare ad aprire un tavolo di dialogo con il consigliere Sardi, era quello di riportare a un contesto fattuale assolutamente neutrale e realistico. La mozione del consigliere Sardi mancava, secondo la nostra visione, di un’integrità che potesse effettivamente riportare lo Stato di Israele quale uno Stato con un governo democraticamente eletto, che ha avuto il dovere e la legittimità di difesa da parte invece di un attacco terroristico di Hamas.
Come ho detto in consiglio comunale, così come anche ho provato a far capire al consigliere Sardi durante la sospensione della seduta, nella sua mozione non veniva minimamente menzionata Hamas quale attività terroristica e movimento criminale che tra l’altro è riconosciuto da il consiglio delle Nazioni Unite e dall’Unione Europea.
La linea di condivisione che è stata proposta al consigliere Sardi, che ha deciso invece di non condividere, null’altro era quella di un’attività diplomatica iniziata dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite appoggiata anche dal Governo italiano nella figura del ministro degli esteri Antonio Tajani che era quello di supportare un dibattito diplomatico assolutamente aperto e condivisibile che potesse portare al cessate al fuoco e che potesse poi garantire dei percorsi umanitari di assistenza. Questo non è stato sicuramente preso in considerazione da Sardi perché ha voluto mantenere quella che era la sua posizione a mio avviso un po’ di parte rispetto a quello che poteva essere il contesto invece reale del conflitto israeliano palestinese. Speriamo che nel prossimo consiglio comunale si possa portar voce a quella che invece è la posizione della maggioranza a mio avviso estremamente condivisibile”.