22 Dicembre 2024 16:31

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Il neo sindaco di Imperia Carlo Capacci incontra il manager indagato della Porto di Imperia Spa Giuseppe Argirò

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Il sindaco di Imperia Carlo Capacci incontra l’amministratore unico della Porto di Imperia Spa, società al 33% del Comune, Giuseppe Argirò. L’incontro non è avvenuto nell’ufficio del neo primo cittadino alla presenza, magari, del dirigente del settore legale del Comune Sergio Roggero o dell’avvocato che assiste il Comune Pier Mario Telmon, ma piuttosto, come riporta “Il Secolo XIX” di oggi, in una trattoria di Albenga. Interpellato dal collega Diego David, Capacci, ha dichiarato che la cena, alla quale avrebbe partecipato anche un membro della giunta di Confindustria Imperia, sarebbe stata organizzata per “prendere informazioni sul contenuto del piano di salvataggio proposta dalla Porto di Imperia visto che non lo conoscevo”. Perché non chiedere un appuntamento alla dott.ssa Maria Antonia Di Lazzaro che ha esaminato il concordato o al Procuratore Capo Giuseppa Geremia?

C’è da chiedersi, dunque, perché pagare un avvocato e un dirigente comunale se il neo primo cittadino debba andare a cena con un amministratore, di una società di cui il Comune detiene il 33%, espressione dei due soci privati (Acquamare di Francesco Bellavista Caltagirone e Imperia Sviluppo di Gianfranco Carli) per conoscere i termini del concordato preventivo ritenuto, dalla Procura di Imperia, inammissibile. Chissà se Capacci, tra una portata e l’altra, avrà chiesto ad Argirò se sono fondate o meno le accuse mosse nei confronti dell’amministratore della Porto Spa dalla Procura di Sanremo che lo ha indagato, assieme all’editore di Sanremo News con l’accusa di “concussione per induzione”.

Il modello della società americana (ma anche inglese, tedesco, spagnolo, francese…) tanto amato dall’ingegnere di Borgo d’Oneglia in questo caso viene meno? Negli States un amministratore di una società, anche privata, accusato di un reato del genere, ovvero di aver fatto pressioni su un giornale affidando l’ufficio stampa ad un giornalista della testata in questione usando soldi in questo caso anche dei contribuenti, avrebbe immediatamente rassegnato le proprie dimissioni o, comunque, qualcuno gli avrebbe chiesto di rimettere il mandato.

L’opzione “B” è che Capacci, conscio delle poche possibilità che la Porto di Imperia ha di salvarsi, preferisce che la società fallisca con Argirò al comando. Questo non ci è dato sapere ma di certo saranno giorni duri per il nuovo sindaco di Imperia che oltre alle grane legate al porto dovrà trovare la quadra con le liste che l’hanno sostenuto per formare la giunta.

 

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