Il Comune di Imperia ha acquistato l’area dell’ex scalo di merci di Oneglia. A comunicarlo, con una nota stampa, le Ferrovie dello Stato. Un atto di compravendita che rientra nella più vasta operazione di acquisizione dell’ex sedime ferroviario dove sorge la pista ciclopedonale. Resta invece in capo a Rfi l’ex stazione di Oneglia, oggetto, secondo i rumors degli ultimi anni, delle attenzioni di grandi marchi.
Imperia: Comune acquista l’ex scalo merci di Oneglia
“È stato firmato nei giorni scorsi il rogito per la vendita dell’ex scalo merci Oneglia, a seguito della sottoscrizione del preliminare di Vendita con il Comune di Imperia, relativo alle aree di ex sedime ferroviario dismesse – si legge nella nota stampa – L’area si trova accanto alla pista ciclopedonale inaugurata a giugno dall’Amministrazione comunale, ha una superficie di circa 17.100 mq e comprende diversi fabbricati, tra i quali la vecchia stazione ferroviaria. Con tale vendita, si completa la valorizzazione delle aree ferroviarie precedentemente utilizzate come scalo merci, dove sarà possibile realizzare una superficie edificabile fino a circa 23.900 mq, nella zona centrale di Oneglia, snodo tra porto e autostrada”.
L’accordo, approvato tra le polemiche (“è un favore al privato” tuonò l’opposizione) nel giugno scorso dal consiglio comunale, prevede l’acquisizione da Rfi, a costo zero, da parte del Comune di Imperia, di due depositi merci dietro l’ex stazione di Oneglia in cambio di un’anticipazione sullo scomputo degli oneri (circa 4 milioni di euro) per l’intervento edilizio realizzabile nell’area di proprietà di Rfi, ovvero l’ex stazione di Oneglia.
A tutela dell’impegno del Comune ad acquisire le aree una fidejussione pari al valore delle aree, ovvero 1 milione e 836 mila euro. Nel contratto prevista anche una penale di 2 milioni di euro, a carico del Comune, nel caso in cui non rispettase l’accordo in merito alle agevolazioni urbanistiche sulle aree che di proprietà di Rfi.
Secondo quanto trapelato negli ultimi anni, l’area dell’ex stazione di Oneglia sarebbe finita nel mirino di grandi marchi quali la Coop e Esselunga. L’ipotesi di un’operazione di Esselunga nell’ex stazione venne citata nell’esposto consegnato ai Carabinieri dal quale prese piede l’inchiesta che portò agli arresti per corruzione dei fratelli Speranza e di Luigino Dellerba.