23 Novembre 2024 00:44

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23 Novembre 2024 00:44

Il “Pagellone” di ImperiaPost di fine 2023: i voti a sindaco, assessori e…/Parte I

In breve: Il voto è complessivo e non è appellabile né dinnanzi al T.A.R. né dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo e dalla Corte dei Conti, viste le ultime spese sostenute dal Comune.

Bookmaker’s comunali al lavoro in vista delle pagelle dei componenti del consiglio comunale. Sorrisi, pacche sulle spalle, tentativi più o meno velati di “corruzione”, commenti ironici sui post di Facebook ogni scusa è buona per cercare di entrare nelle grazie della redazione e strappare almeno una sufficienza.

Anche quest’anno è stato difficile (guerra in Ucraina, caro bollette, covid, disoccupazione), e qualche decina di minuti a leggere l’ormai imperdibile “Pagellone di fine anno di ImperiaPost” non farà che bene ai nostri lettori, un po’ meno a qualche politico nostrano. Un cult che torna come di consueto per dare la nostra modestissima opinione sull’operato degli amministratori e affini della città di Imperia. Dunque è tempo di bilanci per i componenti dell’amministrazione, dei loro oppositori e di personaggi che gravitano attorno alla politica.

Il voto è complessivo e non è appellabile né dinnanzi al T.A.R. né dinnanzi al Consiglio di Stato tantomeno alla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo e dalla Corte dei Conti, viste le ultime spese sostenute dal Comune.

Per eventuali querele come ogni anno abbiamo un pool di avvocati (Rota, Carpano, Tahiri, Siccardi, Eller dovrebbero bastare) pronti a difenderci dai “permalosoni” anche se speriamo tale iniziativa sia vissuta da tutti come una simpatica e goliardica pagella di fine mandato.

Iniziamo subito dal sindaco e dalla giunta comunale.

Claudio Scajola (Sindaco) voto 5.5: un punto in più perché per fare il Sindaco a Imperia ci vuole un fisico bestiale e Claudione è ormai un highlander. Maria Teresa sognava un mese di pace invece lo operano all’anca e dopo due giorni è già in piedi. Uno e trino, si narra che durante l’intervento chirurgico abbia chiesto di non essere sottoposto ad anestesia per poter dare consigli al Primario e seguire i lavori in prima persona. Resiste stoicamente a un Bracco in perenne trance agonistica. Qualche acciacco, però, non manca e la figlia Lucia, che si racconta, su richiesta, ad alcuni giornali locali come una vip stile Chiara Ferragni, lavora per la successione.

Colleziona due avvisi di garanzia per aver chiesto al Comandante della Polizia Locale di interrompere un sopralluogo di polizia giudiziaria e per aver chiesto con toni tutt’altro che concilianti la demolizione di un balcone di un privato cittadino che non era di suo gusto. Caccia la dirigente Patrizia Migliorini dopo una lite furibonda tra i corridoi della Provincia, colpevole, a suo dire, di una intollerabile inerzia amministrativa. Fa lo gnorri quando il Comune assume sua nuora Benedetta Papone, fidanzata del figlio Piercarlo.

Nell’ultimo consiglio comunale ripropone la teoria complottista di un porto turistico affondato per colpa delle indagini giudiziarie. Sarebbe ora, alla veneranda età di 76 anni, che ammettesse di aver fatto una “minchiata” (cit.) a mettere la sua città nelle mani di Francesco Bellavista Caltagirone.

Si lancia in una metafora degna del miglior classismo stile Donatone Braghetti in Vacanze di Natale quando pronuncia questo raffinato e delicato aforisma. “Se dai una perla a una bella signora fa una grande figura a lume di candela, ma se la dai a un porco, il porco se la mangia la perla”. Leopardi is nothing.

Così come nel 2022, vorrebbe essere un simbolo di efficienza. È vero che la città sta cambiando grazie a una lunga serie di opere pubbliche garantite da una pioggia di finanziamenti, ma ancora una volta le due più importanti ad oggi in fase di realizzazione, Teatro Cavour e pista ciclabile, sono in alto mare per via di una sua leggerissima megalomania. Incorreggibile.

Giuseppe Fossati (vice sindaco, assessore a Urbanistica, Edilizia Pubblica e Privata ed Ambiente) voto 5: Con un colpo di reni dell’ultimo minuto si riprende la poltrona di vice Sindaco a discapito della ben più votata Laura Gandolfo vedendo premiata la sua capacità di stare un passo dietro al Sindaco. Dal piano regolatore all’ex Sairo, passando per le ex Ferriere, ha in mano una buona fetta del futuro della città di Imperia. Prima che a qualcuno venga l’idea di lanciare il marchio Beppespin  lo invitiamo a mettere un freno al proliferare di supermercati e centri commerciali. Fa l’offesone quando il nostro giornale parla di “sistema malato” a Imperia, rispolverando le sue doti da grafomane per descrivere una città che esiste solo nelle sue fantasie notturne. Permaloso. 

Ester D’Agostino (assessore a Arredo Urbano, Verde Pubblico, Spiagge, Cimiteri, Toponomastica e PEBA) voto 5 : Perde i lavori pubblici, finiti al ben più esperto Ispettore Gaggero, ma fa man bassa delle deleghe di Laura Gandolfo, ereditando arredo urbano, verde pubblico e spiagge e vivendo di rendita del lavoro della collega. Se vuole un suggerimento, si concentri sui Giardini Toscanini.
Con la giustificazione che il Comune pianterà un albero per ogni nuovo nato, boccia la proposta di forestazione urbana avanzata dal Pd in consiglio comunale. Evidentemente l’assessore ha grande fiducia nelle capacità riproduttive degli imperiesi. I bookmakers quotavano a meno di zero la sua riconferma in Giunta, invece viene premiata la sua capacità di stare, come il collega Fossati, dietro le quinte. Leale. 

Antonio (Nino) Gagliano (assessore a Viabilità, Polizia Municipale, Protezione Civile) voto 5 : Il Sindaco Scajola lo nasconde dai riflettori dopo l’inchiesta sulla Edilcantieri dalla quale emerge una gestione della Polizia Locale per lo meno discutibile. Passa per eroe, in questa meravigliosa città, perché avrebbe pagato alcune multe a ignari automobilisti.

Viene rieletto e confermato in Giunta con le deleghe a viabilità e Polizia Municipale, ma non sfonda in termini di preferenze, oscurato dalla collega Gandolfo. Resta in silenzio per mesi fino a quando nell’ultimo consiglio tenta di spiegare la rivoluzione dei parcheggi blu a pagamento costringendo il Comune ad assumere un traduttore simultaneo. Timido. 

Laura Gandolfo (assessore a Servizi sociali, Sanità, Servizi Educativi e Pari Opportunità) voto 6: Imperiapost sta sempre con i più deboli. L’assessora merita la sufficienza perché il Sindaco invece di premiarla per l’exploit elettorale la “castiga” per l’eccessiva visibilità togliendole tutte le precedenti deleghe e affidandogliene una delicata come i servizi sociali. La Gandolfo però si rimbocca le maniche e, pur presentandosi negli uffici dei servizi sociali con outfit che da soli valgono più di una borsa lavoro annuale, dimostra di aver preso a cuore chi sta peggio. Ora la missione più difficile, chieda fondi per il sociale convincendo il Sindaco che l’apparenza non è tutto, come lei stessa sta dimostrando. Combattiva.

Mattia Sasso (assessore a Agricoltura, Pesca, Frazioni) voto 4.5: Sta alla politica come i cavoli a merenda. In consiglio comunale veste i panni del geometra Calboni recitando la parte del bulletto che si prende gioco dei consiglieri di minoranza. Caro assessore, ci racconti quante pratiche ha portato sino ad oggi in Giunta e quante volte ha acceso il microfono in consiglio comunale. Fantozziano.

Gianmarco Oneglio (assessore a Commercio, Turismo, Industria, Artigianato, Trasporto Pubblico, Suolo pubblico) voto 5. Meriterebbe ampiamente la sufficienza, politicamente, perché è l’uomo per tutte le stagioni. Quando il Sindaco ha un problema dell’ultimo minuto si rivolge a lui.  Detto questo, la sua posizione di imprenditore, ristoratore, commerciante, balneare e assessore al commercio inizia a diventare imbarazzante. Due episodi su tutti, il pasticcio dei dehor in Calata Cuneo e la querelle sulle concessioni demaniali. Lasciare la delega al commercio sarebbe già un buon punto di partenza. Inopportuno. 

Monica Gatti (assessore a Bilancio, Patrimonio Comunale e Società partecipate) voto 4 : La palma della peggiore della Giunta va alla neo assessora al bilancio. Non tanto per l’operato politico-amministrativo, al momento difficile da giudicare, quanto per il voltafaccia dell’ultimo anno. Sceglie la strada più facile per fare carriera politica ovvero salire sul carro del vincitore. Incoerente.

Marcella Roggero (assessore a Cultura, Musei, Manifestazioni, Sport ed Università) voto 5: Marchesa della cultura. È complice del Sindaco Scajola nel progetto, ormai ai limiti del delirio di onnipotenza, fuori da ogni logica, di riqualificazione del Teatro Cavour. In consiglio comunale, quando affronta il tema dello slittamento degli ultimi finanziamenti, dà l’impressione di non avere la più pallida idea di cosa stia realmente accadendo all’interno del Teatro.

Avvalla la proposta di mettere a pagamento la sala convegni della Biblioteca Civica veicolando un concetto elitario di cultura. Se hai i soldi bene, se non li hai devi proporre eventi che trovino il gradimento del Sindaco per avere il patrocinio e la conseguente gratuità.

Chiude l’anno con la proposta di incrementare gli orari di apertura dei musei a 76 ore settimanali. Un passo avanti importantissimo. Gliene va dato atto. Ma fa sempre in tempo a concedere l’ingresso al Museo Navale o a Villa Grock solo a chi si veste come il Sindaco. Snob.

Gianfranco Gaggero (assessore ai Lavori Pubblici) voto 5: l’Ispettore Gaggero torna a sedersi in Giunta e ad occuparsi di lavori pubblici. Trasmette un senso di rassegnazione e impotenza. Ha provato a ribellarsi al suo padre politico, Claudio Scajola, per poi tornare all’ovile con la coda tra le gambe. Sconfitto.

Rosa Puglia (Segretario Comunale) voto 4: Mano lunga del Sindaco in tutte le vicende spinose in Provincia e in Comune. L’ultima specialità sono le cacciate dei dirigenti. Quando le si fa notare che dovrebbe provare a svolgere il proprio ruolo con maggiore imparzialità risponde con la parola ‘fedeltà’. Evidentemente le sfugge qualcosa. A proposito, a quando un incarico dirigenziale all’Ato Idrico? Dai Rosa, facci sognare. Generale. 

Santo Scarfone (Portavoce del Sindaco) voto 7: Il giorno dell’operazione del Sindaco Scajola è stato avvistato all’aeroporto di Nizza, con mojito, occhiali da sole e camicia hawaiana in fila per il volo diretto alle Maldive. Niente da fare. Non ha fatto in tempo. Eroe.

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