La Sen. Donatella Albano del Partito Democratico risponde alle affermazioni di Gianfranco Grosso sul risultato del tavolo di crisi di ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda Agnesi:
“Il consigliere di minoranza Gianfranco Grosso non pensi di giocare col futuro dei lavoratori trasformando una questione nazionale, qual è la paventata chiusura dello stabilimento Agnesi di Imperia, in una baruffa entro il Consiglio Comunale!.
Prima la strumentalizzazione della mozione, attraverso la quale ha pensato di cancellare anni e anni di lotta del Partito Democratico per il mantenimento dell’industria a Imperia, e ora finge di non leggere la novità contenuta nel verbale redatto ieri dal Ministero dello Sviluppo Economico e reso pubblico dal Sindaco Capacci.
“Se siamo partiti da una situazione in cui si parlava di cessare la produzione a dicembre 2014, senza alternative, e ieri si è arrivati alla disponibilità dell’azienda “a mantenere inalterati gli attuali livelli occupazionali” almeno fino a ottobre 2015, “sottoscrivendo un contratto di solidarietà e non escludendo l’attivazione di ulteriori ammortizzatori sociali per il periodo successivo e fino all’effettiva realizzazione del progetto. In merito a tale progetto, l’azienda ha inoltre dichiarato l’intenzione di sviluppare un progetto di riconversione dell’attuale sito industriale di Imperia attualmente obsoleto e inadatto a produrre a costi competitivi”, come recita il verbale firmato dalle parti, vuol dire che qualche passo in avanti è stato fatto.
Vorrei soffermarmi proprio sulla parte dell’impegno dell’azienda a sviluppare un progetto di riconversione. Progetto e piano industriale che il Ministero richiede al gruppo Colussi, dichiarando “di essere favorevole ad un progetto finalizzato al mantenimento dei livelli occupazionali attualmente esistenti e alla continuità produttiva dello stabilimento Colussi di Imperia e a tal fine si impegna a monitorarne gli sviluppi con riunioni periodiche e ravvicinate del tavolo tecnico istituzionale”.
Lo stesso Sindaco Capacci ha chiesto al gruppo Colussi di vincolare i proventi del progetto Porta del Mare in modo che siano reinvestiti nello stabilimento imperiese.
Ora, caro Grosso, mi pare che l’aver ottenuto il monitoraggio frequente e attento del Ministero dello Sviluppo Economico non sia proprio un risultato da poco, nei termini di salvaguardia dei posti di lavoro e di mantenimento della produttività dello stabilimento Agnesi.
Il rilancio dell’industria italiana, specialmente quando riguarda il comparto agroalimentare, è tra i punti fermi del Governo. La vicenda Agnesi è una vicenda nazionale. Proprio per il suo know-how. E per il suo nome conosciuto in tutto il mondo.
Le pare il caso di strumentalizzare questa vicenda per trarre soddisfazioni da vecchie ruggini che lei ha col Partito Democratico, di cui ha fatto parte? Per ridurre il tutto a una baruffa tra consiglieri comunali? O forse non ha capito nemmeno lei che le cose sono cambiate, e che non si risolvono più con l’uomo solo al comando che telefona agli amici degli amici?.
Crede che della vicenda si sia interessato solo il Pd imperiese, senza fare rete a livello regionale e nazionale? Mi dispiace, ma lei o è molto poco informato, o continua a voler ridurre un azione ad ampio raggio a un litigio da pollaio. Sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini imperiesi.
Ci vuole concretezza e pragmaticità in situazioni come queste, ci vuole anche molta maturità e responsabilità. Scrivere comunicati da casa senza cercare di capire come fare per rilanciare la produttività del sito di via Schiva e con essa l’occupazione, non aiuta gli imperiesi. E’ un puro esercizio onanistico. Che ci fa fare passi indietro e non in avanti”.