Le Ferrovie hanno rinunciato al ricorso in Cassazione per le prime tre cause dei proprietari di case cosiddetti non frontisti, che già si erano visti dare ragione in Appello a Genova. Si tratta di proprietari di alloggi che pur non essendo attaccati alla nuova linea ferroviaria, hanno chiesto un indennizzo in quanto il nuovo tracciato della ferrovia ha comportato un diminuzione del valore dei loro immobili, poco distanti dalla linea ferroviaria.
Restano valide le pronunce della Corte di Appello di Genova sui ricorsi presentati dall’avvocato imperiese Paolo Prato
Attualmente sono ancora pendenti in Appello altre quattro cause simili ed è difficile prevedere un esito diverso. Questo costituisce un precedente giuridico importante a livello nazionale.
Spiega l‘avvocato imperiese Paolo Prato, che difende gli interessi dei proprietari di questi immobili: “E’ un’importante vittoria per i proprietari di case in generale. Queste prime sentenze di tre di sette cause pendenti presso la Corte di Appello di Genova si sono concluse favorevolmente per i proprietari di immobili non frontisti, che comunque sono vicini alla ferrovia e comunque si sono consolidati dei principi in Corte di Appello, per il fatto che il gestore ferroviario non ha proposto ricorso in Cassazione.
Sono risvolti che avranno importanza a livello nazionale. Va osservato che è inaccettabile che i proprietari di case debbano sostenere delle spese per due gradi di giudizio per aver ragione e ottenere quindi un giusto indennizzo. Il problema è che le linee guida Tav, che sono vecchie di 20 anni, non prevedono indennizzi pe i cosiddetti proprietari non frontisti, che sono quelli che non hanno le finestre direttamente perpendicolari e vicine alla nuova linea ferroviaria o a nuove opere in generale.
Le linee guida sono obsolete e devono essere variate, soprattutto ora che con il Pnrr ci saranno migliaia di nuove opere pubbliche e molte riguarderanno nuove linee ferroviarie e stradali e in gioco ci sono quindi i diritti dei proprietari di case, che devono essere necessariamente indennizzati in proporzione alla perdita di valore dei propri immobili“.