Scoppia il caso delle 6 mila firme a sostegno dello stabilimento Agnesi raccolte a Imperia in poco meno di tre settimane e consegnate al Sindaco di Imperia Carlo Capacci a poche ore dal consiglio comunale dello scorso 8 settembre. Capacci, infatti, avrebbe analizzato una ad una le firme, scoprendo, a detta del primo cittadino, che quelle appartenenti a imperiesi sarebbero meno della metà. Il Sindaco ha lanciato il cosiddetto “sasso nello stagno” nel corso di un’intervista all’emittente Tv Primocanale.
“Ho ricevuto queste firme dai rappresentanti dello stabilimento Agnesi, dai dipendenti – ha dichiarato Capacci – Le ho esaminate con attenzione, e mi fa molto piacere scoprire che c’è un interesse che va oltre la nostra città per questa vicenda, infatti ci sono raccolte 6 mila firme di persone che abitano e risiedono in praticamente quasi tutta Italia, in varie nazioni della Comunità Europea e anche in alcune nazionale Extra Unione Europea. Questo vuoldire che c’è un interesse forte. Probabilmente qualche gruppo di minoranza vedendo 6 mila firme ha fatto l’equazione 6 mila firme 6 mila voti e ha portato una mozione che secondo me era invotabile e difatti la maggioranza l’ha bocciata perché pensava di avere un bacino di utenza di 6 mila voti. Probabilmente non aveva letto bene le firme. E questa non vuole essere una cosa contro la raccolta, anzi mi fa piacere notare che c’è un interesse che va oltre la società, addirittura extranazionale“.
Secondo le indiscrezioni che provengono da Palazzo Civico, il Sindaco Carlo Capacci dovrebbe presentare il risultato della sua analisi all’inizio della prossima settimana. Non mancheranno, di certo, le polemiche.