23 Dicembre 2024 16:59

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Imperia: maltrattamenti e violenze sulla convivente, 49enne condannato a 4 anni e 6 mesi

In breve: Secondo l'accusa il marito costringeva la convivente, minacciandola di morte, a subire atti sessuali con modalità che andavano contro la sua volontà, durante i quali legava le braccia alla donna, schiaffeggiandola e frustandola.

Condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere. Questa la sentenza pronunciata dal collegio composto dai giudici Carlo Alberto Indellicati, Antonio Romano e Francesca Minieri, in Tribunale a Imperia, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un 49enne (difeso dall’avvocato Maurizio Mattioli del Foro di Imperia), accusato di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della convivente.

Imperia: maltrattamenti e violenze sulla convivente, condannato 49enne

I fatti risalgono al periodo tra l’agosto e il dicembre 2021, a Imperia. Secondo l’accusa il marito costringeva la convivente, minacciandola di morte, a subire atti sessuali con modalità che andavano contro la sua volontà, durante i quali legava le braccia alla donna, schiaffeggiandola e frustandola.

Il 49enne si rivolgeva alla donna offendendola, apostrofandola con espressioni come “ignorante, stupida, fai schifo, sei una poco di buona, tanto a te non ti vuole bene nessuno”, minacciandola ripetutamente di morte per impedirle di lasciarlo e per imporle i rapporti sessuali con modalità non gradite.

In un’occasione, le avrebbe lanciato una pentola addosso, ferendola a un gomito, in un’altra le avrebbe stretto le mani al collo e in una terza le avrebbe puntato un coltello alla gola, sbattendola contro il tavolo, gettandole acqua fredda addosso e prendendola a calci. In un’altra circostanza, arrabbiato per essere stato “rimproverato” dalla figlia minore per non aver indossato la mascherina, avrebbe afferrato quest’ultima per il collo, sbattendola a terra e colpendola con pugni ai fianchi.

A seguito della sentenza di condanna, l’avvocato della difesa Maurizio Mattioli ha preannunciato l‘intenzione di ricorrere in Appello una volta che saranno depositate le motivazioni della sentenza.

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