Imperia. Dopo il vertice a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico per la questione Agnesi, Sinistra Ecologia e Libertà, il circolo di Imperia ha espresso il suo punto di vista su quella che definisce propaganda e responsabilità di governo, parlando del, a loro avviso, ottimismo fuori luogo e polemiche della senatrice Albano e del Sindaco Capacci:
“L’esito del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico del 17/09 sulla vertenza Agnesi ha segnato sostanzialmente un nulla di fatto in quanto in tale sede è stata solo riconfermata la già evidente assenza di una concreta strategia industriale di medio periodo del gruppo Colussi sullo stabilimento di Imperia.
E’ stata infatti confermata la cessazione della produzione della pasta a partire dalla fine di ottobre 2015. In sostituzione di questa attività è stata annunciata in forma del tutto generica e vaga la promessa di avviare una produzione alternativa dei cosiddetti succedanei per la quale non sono stati chiariti né il numero di lavoratori eventualmente impiegati, né il tipo di prodotti, né la localizzazione della produzione.
Tutto questo per la informatissima senatrice Albano è evidentemente l’avvio di una azione ad “ampio raggio” che dovrebbe segnare una svolta in positivo della vicenda Agnesi.
Peccato che tale giudizio non sia confermato da tutti gli articoli di stampa usciti sulla vicenda nonché dal giudizio assai critico espresso, dall’evidentemente poco informato assessore regionale Vesco che pur era presente all’incontro.
Analogo scetticismo è stato espresso dalla Rsu dell’Agnesi la quale ha tuttavia riconosciuto ed apprezzato la volontà del Ministero di assumere un ruolo attivo nella vicenda. Come Sel riteniamo a nostra volta che il contributo di regia del Ministero sia positivo, e non a caso Sel è intervenuta in tal senso con l’impegno, magari meno sbandierato sui giornali, dell’on. Stefano Quaranta.
Peccato che la soddisfazione per il “buon esito” dell’incontro abbia indotto la senatrice Albano ed il sindaco Capacci a montare una polemica pubblica contro la minoranza consiliare ed in particolare con Imperia Bene Comune per la mozione consiliare presentata e a seguito delle perplessità e critiche manifestate sull’esito dell’incontro.
Forse tale vena polemica è derivata dalla necessità di sollevare un polverone capace di celare le difficoltà della situazione e le polemiche sotterranee che hanno attraversato la maggioranza consiliare ed in particolare il PD. Quanto alla qualità delle polemiche lasciamo il Sindaco Capacci al suo pallottoliere e la Senatrice Albano alla sua eleganza espressiva.
Per chi come noi, secondo il sindaco e la senatrice, ha invece in animo solo una volontà polemica sterile e strumentale rimane fondamentale cercare di agire su tutti i livelli per tentare di condizionare il gruppo Colussi e scongiurare la fine della produzione della pasta nello stabilimento storico di Imperia. Evento che evidentemente determinerebbe la fine delle prospettive produttive della fabbrica e di ogni futuro per il settore agroalimentare a Imperia.
Con questa finalità Sel ha contribuito a costruire la petizione e la mozione consiliare che consentiva, ove accolta, di far assumere al comune di Imperia una posizione di forza contrattuale tesa a spingere Colussi, rifiutando di concedergli una ulteriore variante del progetto della Porta del Mare, a ragionare in termini industriali e non speculativi.
L’iniziativa consiliare del gruppo di Imperia Bene Comune coi consiglieri Grosso e Servalli è stata a nostro giudizio necessaria utile ed efficace ed è stata invece molto deludente la risposta ricevuta dalla maggioranza del sindaco Capacci. Per tale ragione esprimiamo la nostra solidarietà al consigliere Grosso per gli attacchi personali ricevuti.
E’ curioso notare come la senatrice Albano abbia in prima battuta condiviso tale valutazione sottoscrivendo la petizione pubblica ripresa dalla mozione consiliare, salvo poi evidentemente ritenere più opportuno coprire i malumori e le difficoltà interne al suo partito con una polemica pretestuosa e di basso profilo.
Ma stia serena la incerta senatrice Albano, in suo soccorso sta già agendo il pallottoliere del sindaco Capacci il quale vagliando l’origine anagrafica delle 6000 firme raccolte, si premurerà di collocare la sua tra quelle prive di valore in quanto non Imperiese e quindi estranea alla vicenda. In questo caso forse con qualche ragione”.
C.S.