“L’amministrazione Scajola vuole nuovamente regalare il porto ai privati”. Ivan Bracco, capogruppo di Imperia Rinasce in consiglio comunale è convinto che la decisione di revocare le concessioni demaniali marittime produttive per affidarle alla Go Imperia, società al 100% comunale, abbia in realtà un secondo fine.
Imperia: porto, i timori del consigliere Bracco. “Scajola vuole regararlo ai privati”
“Quella del Sindaco Scajola è una decisione in controtendenza con quanto sta accadendo in Liguria e nel resto d’Italia – dichiara Bracco – Le amministrazioni di tutto il Paese stanno cercando soluzioni per prorogare le concessioni produttive o per convocare dei tavoli di concertazione al fine di salvaguardare attività storiche e posti di lavoro. L’amministrazione imperiese sta facendo esattamente il contrario. Ha deciso di revocare tutte le concessioni, infischiandosene delle conseguenze per centinaia di famiglie, per affidarle, per 65 anni, alla Go Imperia, partecipata del Comune, con l’obiettivo, dichiarato, di finire il porto turistico”.
“Peccato però – prosegue Bracco – che la Go Imperia nel piano economico finanziario relativo al completamento del porto turistico non abbia previsto alcun investimento, ne tanto meno nessun mutuo. Insomma, si vorrebbe finire il porto senza il becco di un quattrino. I soldi, secondo il piano, dovrebbero arrivare dai titolari di posto barca che nel progetto della Go Imperia dovrebbero accettare di ricomprarsi i posti barca. Un’idea che lascia il tempo che trova visto che con i titolari di posto barca sono in essere ancora vertenze intricate sulla proprietà degli ormeggi. Tutto il piano ruota intorno a un parere legale non ben definito. Si rischia di infilarsi in un altro ginepraio giudiziario.
Io credo che la Go Imperia ad un certo punto dirà che non ha i fondi necessari per completare il porto e a quel punto l’ingresso del privato nella Go, a cui il Comune a mio modo di vedere sta già lavorando, sarà visto come panacea di tutti i mali. In questo modo, però, un eventuale investitore si prenderà tutto il fronte mare, comprese le aree portuali di Oneglia oggi gestite dalla Compagnia Maresca, dai pescatori e dalla Cementi Centro Sud.
Strategie già viste, sia nel passato, penso alla Porto di Imperia Spa, che nel presente, penso all’ingresso di un socio privato in Rivieracqua. Per questo intendo denunciare questa mia preoccupazione prima che i giochi siano fatti. Invito nuovamente il Comune a tutelare le imprese locali che da anni lavorano sul fronte mare e che hanno presentato progetti di investimento. Perché ostinarsi a mandarle via se davvero non c’è un disegno?”.