Imperia. A.D. savonese, e la figlia P.D. (dipendente della commissione tributaria) sono accusati di tentata truffa per aver creato delle false carte di credito per fare benzina che, secondo i truffatori, avrebbero permesso agli utenti di avere sconti tra il 30 e il 40%.
Con una carta prepagata “fuel card” del valore tra i 90 e i 500 euro si assicurava di poter fare benzina per un quantitativo corrispondente a quasi il doppio dei soldi a disposizione. Una volta versati i soldi alla “Bank of Fuel” che aveva sede nella casa dei due truffatori, il cliente doveva attendere il 20 del mese per ricevere la carta, che ovviamente non sarebbe mai arrivata.
Almeno dieci imperiesi sono cascati nella rete di questa truffa ben congegnata che aveva anche un sito internet, attivo dal 7 luglio 2014, e riportava sulle carte di credito il timbro, ovviamente taroccato, di Master Card. Molti utenti così hanno pensato fosse tutto vero e si sono fatti ingannare.
La prima segnalazione, come si legge sul Secolo XIX, è stata effettuata proprio da Master Card che si sono accorti della problematica grazie ad un acquirente della presunta “fuel card”che ha chiesto delle conferme all’azienda. Sul caso sta lavorando la Procura di Savona che, inizialmente, aveva accusato i due di contraffazione di marchio, ma dopo ulteriori indagini si sono resi conto che si trattata di tentata truffa.