Umberto Tassella ha telefonato al 118 la notte prima di morire (il 9 gennaio scorso) per intossicazione da monossido di carbonio insieme al coinquilino Giuseppe Battista Campagna. E’ quanto è emerso dagli accertamenti svolti dalla Polizia Locale e disposti dalla Procura della Repubblica di Imperia nella persona del Procuratore Aggiunto Lorenzo Fornace, titolare delle indagini.
Imperia: morti per intossicazione da monossido di carbonio, spunta telefonata al 118
Secondo quanto ricostruito, Tassella ha chiamato il 118 intorno a mezzanotte. “Io e il mio amico stiamo male“. Sul posto la centrale operativa ha inviato un’ambulanza della Croce Rossa di Imperia (in codice verde).
Gli operatori, una volta sul posto, dopo aver accertato che i due conquilini erano in stato di alterazione psicofisca hanno proposto il trasporto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia per accertamenti. Richiesta che sarebbe stata rifiutata, con documento firmato, da Tassella e Campagna. Da quanto trapela, nel corso dell’intervento gli operatori della Croce Rossa non avrebbero rilevato alcuna sintomatologia riferibile ad una intossicazione da monossido di carbonio.
L’intossicazione da monossido, fuoriuscito da una stufetta difettosa, sarebbe avvenuta nel corso della notte dell’8 gennaio. Tassella e Campagna sono poi stati trovati morti il 9 gennaio all’interno della propria abitazione in via Pindemonte. A nulla sono valsi i soccorsi.
La telefonata al 118 e i documenti relativi all’intervento degli operatori sono stati acquisiti dalla Procura della Repubblica.