“Il clamore che, nell’opinione pubblica, ha suscitato la soppressione di quasi cinquecento parcheggi gratuiti, con la contestuale trasformazione in stalli a pagamento, deve essere l’occasione per fare una riflessione più approfondita– Così in una nota il Movimento politico di ispirazione socialista “Imperia di Tutti”, in merito alla decisione dell’amministrazione Scajola di rendere a pagamento quasi 500 parcheggi (491 per la precisione), sino ad ora gratuiti.
Decisione che ha sollevato molte polemiche tra cittadini ed esponenti della Politica, tanto che ne è scaturita anche una raccolta firme per abolirla, mentre l’opposizione consiliare ha presentato una mozione.
Parcheggi a pagamento: le considerazioni del gruppo Imperia di Tutti
“Auspichiamo, questa è la nostra premessa, che l’Amministrazione riveda le proprie scelte, ma riteniamo che siano necessarie alcune consapevolezze.
La mobilità in città, lo sosteniamo da sempre, non si è adeguata ai tempi e al mutare delle dinamiche economiche e di stili di vita, come del resto non lo è la visione urbanistica della città stessa.
Nella recente assemblea dei sindaci italiani tenutasi a Genova, Renzo Piano, con un intervento alto e lungimirante, nel sottolineare come la sfida del futuro siano le periferie, ha ricordato che le città italiane hanno vinto a fine secolo la sfida del recupero dei centri storici.
Questa sfida ad Imperia non è stata ancora completamente vinta. Ricordiamo ancora la battaglia che abbiamo dovuto sostenere, politicamente in prima persona, anche sotto il profilo legale, per ottenere e difendere la pedonalizzazione di Via Cascione.
L’assetto dei principali centri cittadini, di Porto e di Oneglia è infatti pressoché rimasto identico nell’ultimo mezzo secolo. Tra le poche eccezioni la pedonalizzazione di via San Giovanni, via Vieusseux, via XX settembre e la già ricordata prima parte di via Cascione. Da ultimo, gli spazi che la ciclopedonale, sita al posto del vecchio sedime ferroviario, può offrire.
Evidentemente troppo poco in una città che vede l’automobile ancora protagonista nell’occupazione di ogni possibile spazio e come mezzo quasi esclusivo di spostamento.
E con la macchina “al centro” è evidente che cancellare cinquecento posti senza dare alternative valide può solo creare uno scontento forte e trasversale oltre a generare possibili distorsioni nel mercato immobiliare, a cominciare dai box e dai posti auto in affitto.
Auspicando che Imperia e tanti imperiesi comprendano ciò che in altre città è già avvenuto , cerchiamo di proporre qualche soluzione ai problema oggetto del dibattito di queste ore.
In primo luogo occorre individuare, e realizzare, parcheggi di prossimità nelle immediate vicinanze dei principali centri cittadini tali da consentire il raggiungimento di questi ultimi con l’utilizzo del mezzo pubblico o a piedi . L’area a mare del quartiere delle ex ferriere, le aree delle ex ferrovie in corrispondenza delle due stazioni dismesse, il parcheggio fronte campo di atletica, oltre che per sviluppi immobiliari e per la ciclabile, possono costituire spazi utili a tal fine.
La centralità di queste aree permetterebbe infatti di limitare l’accesso al centro di mezzi privati e soprattutto consentirebbe un corretto utilizzo del servizio di trasporto pubblico, che finalmente potrebbe svolgere la sua vera funzione, migliorandolo anche sotto il profilo della sostenibilità economica.
In secondo luogo, ma solo discorsivamente, affermiamo con forza che le categorie più deboli vanno tutelate.
La generica gratuità per tutti non ci convince. Meglio prevedere abbonamenti calmierati per chi a Imperia ci lavora, per i tanti , anche non cittadini, che rischiano di essere costretti a pagare per il parcheggio quanto guadagnano in una giornata, perchè sappiamo che anche nella nostra città c’è tanto lavoro “povero”.
Doveroso, altresì, sarebbe prevedere parcheggi gratuiti per i residenti meno abbienti, con il criterio dell’ ISEE sovente già utilizzato .
E’ nostra opinione che i criteri esposti rispondano a un principio di equità sociale certamente superiore a un criterio di pseudo ugualitaria gratuità collettiva, che non è nient’altro che la reazione di pancia a misure insoddisfacenti.
Le soluzioni prospettate, che tutelano chi è rimasto indietro e chi lavora non ci sembrano ne difficili ne impraticabili, anche perché già adottate con risultati soddisfacenti in molte città del nostro Paese”.
Movimento politico Imperia di Tutti