Si è svolta questa mattina, venerdì 9 febbraio, in una gremita aula magna del Polo Universitario di Imperia, una cerimonia per commemorare le vittime dei massacri delle Foibe.
All’incontro erano presenti le massime autorità civili e militari del territorio, tra cui il Prefetto Valerio Massimo Romeo, il Procuratore Alberto Lari, il sindaco e presidente della provincia Claudio Scajola, il Questore Giuseppe Felice Peritore e il Comandante dei Carabinieri Marco Morganti. Presenti anche tantissimi studenti delle scuole del territorio, nonché Pietro Tommaso Chersola, presidente dell’ANVGD di Imperia.
Imperia: al polo universitario la cerimonia in ricordo dei Martiri delle Foibe
La mattinata si è articolata in diversi momenti di riflessione rivolti soprattutto ai giovani studenti delle scuole imperiesi, presenti numerosi, per sottolineare l’importanza dei principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione e ribadire il rifiuto di ogni forma di totalitarismo.
Il discorso del Sindaco Scajola in ricordo dei Martiri delle Foibe
“Le giornate del ricordo sono importanti, ma non bisogna mai trasformarle in giornate della vendetta.
È il ricordo di pagine storiche che sono venute alla luce nel tempo, che hanno fatto emergere un’atrocità dove può arrivare l’uomo in un periodo molto complicato della storia.
Dove si sono affrontate in quel territorio della Dalmazia e dell’Istria, scontri violenti sia nell’ultima parte della Seconda Guerra Mondiale, dove i nazifascisti hanno trucidato popolazioni di quella terra e poi dopo quando le truppe Titine hanno infoibato prima per vendetta gli artefici dei misfatti nazifascisti, ma poi dopo lo hanno trasformata in una eliminazione degli italiani in quel territorio.
È diventata una guerra contro la razza italiana, per estirparla da quel territorio dove erano sempre stati abitati, cresciuti e che avevano contributo al loro rilancio.
È una pagina molto complicata, molto difficile da scrivere e che giustamente deve essere ricordata.
Alle nuove generazioni dico ricordare per non ripetere”.
Il prefetto Valerio Massimo Romeo ricorda i Martiri delle Foibe
“Oggi è una giornata importante. Importante perché vogliamo ricordare che dopo l’8 settembre del 43, ci sono stati degli episodi che hanno portato a una persecuzione nei confronti degli italiani del Friuli Venezia Giuli, parte orientale come le zone di Pola, Fiume e altre zone della Dalmazia e dell’Istria.
Ancora una volta, come già abbiamo fatto con il giorno della memoria, vogliamo dire il nostro no a ogni forma di dittatura o di regimi totalitari. Ciò che è avvenuto non deve più accadere.
Vogliamo stringerci intorno al dolore che hanno subito gli italiani con la persecuzione del regime di Tito.
Questa mattina vi saranno anche dei racconti, delle testimonianze di persone che hanno avuto loro familiari che hanno vissuto quell’esperienza. Come il padre di Inzaghi che è un un ingegnere di vigili del fuoco, il cui padre era sotto ufficiale che collaborò volontario ad estrarre le vittime delle Foibe, quando venne alla luce questo tragico episodio.
Vogliamo insegnare ai ragazzi i valori della Costituzione. Dire ancora una volta no alle forme di dittatura antidemocratiche e avvicinarli sempre più alla Costituzione”.
Pietro Tommaso Chersola, presidente dell’ANVGD di Imperia
“In questo momento particolare di tensioni internazionali. È importante sapere che tutti gli aspetti storici sono coordinati uno con l’altro.
Oggi ricordiamo anche il centenario del ritorno di Fiume all’italia del 1924. Ma è importante anche sapere che Fiume non era destinata a rimanere italiana, perché dietro alla storia di Fiume ci sono interessi politici e anche interessi economici.
Basti pensare che già nella Prima guerra mondiale, Fiume era destinata ad essere una base economica per i traffici del petrolio della Romania, per i motori navali.
Le tensioni che ci sono attualmente in tutto il mondo hanno come origine interessi economici legati all’energia, come il petrolio e come il gas.
Speriamo che il ricordare le vicende del Giuliano Dalmati, possa portare a rasserenare a livello internazionale, tramite una presa di coscienza di quelli che sono stati i fenomeni che hanno portato ai conflitti internazionali.
Basti pensare, voglio fare un esempio, alla vicenda e al ruolo che svolse uno degli attentatori della prima guerra di Francesco Ferdinando, l’erede all’impero austriaco, che era Čabrinović.
L’attentato a Francesco Ferdinando si pensava che fosse frutto di una libera iniziativa di giovani studenti, mentre invece dietro Čabrinović
, come è stato documentato recentemente, c’erano gruppi esoterici legati alla finanza internazionale. Čabrinović, a quel tempo diciassettenne, poi si occupò di pianificare le stragi dei musulmani in Bosnia e si mise al servizio di Tito, diventando uno dei protagonisti della tragedia e delle persecuzioni delle foide.
Ho voluto fare un semplice esempio per capire come certi fenomeni bellici siano conseguenza dell’applicazione, ad esempio, del motto romano divide et impera che era già stato fatto proprio a suo tempo dalla Compagnia delle Indie Orientali, ma questo modo di procedere, di creare contrasti fra le etnie, le popolazioni rientrava proprio in un progetto internazionale di creare quelle situazioni di conflitto e di, diciamo, contrasti fra le etnie, perché nelle situazioni di disordine chi detiene il potere economico, ha la possibilità di agire nel migliore dei modi per i loro interessi”
Durante l’incontro di questa mattina, l’ing. Natale Inzaghi, già Dirigente Generale dei Vigili del Fuoco, ha raccontato ai giovani l’esperienza vissuta da suo padre, all’epoca degli eventi sottoufficiale dei Vigili del Fuoco, il quale prese parte alle operazioni di recupero delle salme rinvenute nelle Foibe.
Al termine della celebrazione è stato reso omaggio alla bandiera italiana, quale simbolo di unità della nostra nazione, in ricordo di tutte le vittime italiane delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.
Domani, sabato 10 gennaio alle ore 9.30 presso i Giardini Martiri delle Foibe, si terrà la Deposizione di una Corona di alloro in commemorazione di tutti i martiri delle Foibe.
A cura di Alessandro Moschi.