24 Dicembre 2024 18:32

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PROCESSO PORTO IMPERIA.IL PM:”CALTAGIRONE TRUFFATORE ANCHE IN AULA.ACQUAMARE NON HA MAI VOLUTO FINIRE L’OPERA.ECCO PERCHÉ…”/LA REQUISITORIA

In breve: Riprende questa mattina la requisitoria del Pubblico Ministero Giancarlo Avenati nell'ambito del processo sul Porto di Imperia parlando delle figure chiave di questo processo.

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Riprende questa mattina la requisitoria del Pubblico Ministero Giancarlo Avenati nell’ambito del processo sul Porto di Imperia parlando delle figure chiave di questo processo. Analizza infatti Francesco Bellavista Caltagirone e sostenendo che sia un truffatore sia in tribunale che fuori; si passa poi all’ingegner Castellini e in ultimo Carlo Conti, ex direttore generale della Porto di Imperia Spa.

LA REQUISITORIA

Non esiste una contabilità dell’opera. Ora valutiamo anche l’operato della Commissione. L’operato si inserisce nell’alveo della normale prassi di una commissione di questo tipo. Il collaudo è l’esito finale, mentre la vigilanza è costante. Non esiste un abbinamento Stati di Avanzamento Lavori e lavoro pubblico. Anche con le opere private sono necessari i Sal. Lo ha confermato anche l’imprenditore Vitelli in sede di deposizione, con il porto di Varazze. Tutte le richieste di Boni erano condivise dagli altri membri della commissione. Le richieste della commissione erano legittime e sacrosante. Questa è la base da cui partire. La commissione ha fatto il suo lavoro, ha chiesto quello che doveva chiedere, ha correttamente operato.

Anche Carlea (ex direttore Autorità Vigilanza Lavori Pubblici, ndr) conferma che l’Acquamare avrebbe dovuto tenere i Sal. Lo stesso ha fatto Carlo Conti. ‘La commissione ha ragione’. Leone, assessore, amico del porto, uomo di Scajola, una persona con la quale Scajola si lascia andare a commenti sulla Magistratura, lui stesso dice che non c’è una ragione per non dare questi dati alla Commissione. E Leone non è un mio test, non è un amico della Procura. Infatti non c’è una ragione.

La ragione è che non li hanno questi dati. Non esiste una contabilità. La Commissione chiede quello che è giusto chiedere. Gode dell’approvazione di tutti. Chiede i dati dal 25 settembre 2008. Nel verbale del 25 settembre 2008 si vede già che la commissione chiedeva notizie sui costi. Come è possibile che nel settembre 2010 ci si faccia trovare impreparati dopo due anni che la stessa richiesta viene reiterata dalla Commissione? Il processo è questo. Dovete entrare in camera di consiglio e chiedervi, se costruiamo in buona fede, magari anche con arroganza, superficialità, con tutti i difetti dell’italiota, possibile che dopo due anni non abbiamo nulla? Ti vengono chiesti i documenti perché è fondamentale per collaudare l’opera in cui tu investi 160 milioni di euro. Possibile che tu ti faccia trovare impreparato?

Prima possibilità. Non hanno capito, incertezza e equivoci. Solo nel 2010 hanno capito cosa volessero. Lunghi la esclude. Ma Lunghi lo sappiamo, non piace. Anche Matarazzo era uno bello pompato per il porto, ma non può difendere l’indifendibile. Lui stesso ha detto che non ci volevano grandi spiegazioni sulla documentazione contabile richiesta dalla commissione. Conti dice che non sapevano quale documentazione volesse la Commissione. Un bugiardo vergognoso. Si vedevano tutti i giorni con la Commissione, possibile che non si fossero capiti? Qui ci sono testi che vengono smascherati dalle intercettazioni, poi arrivano qui in sede di deposizione e si rimettono la maschera. Voi (rivolto ai Giudici, ndr) dovete tenere conto di questo! La stessa Beatrice Parodi in sede di deposizione ha affermato che le richieste della Commissione erano giustificate. Era la compagna, fidanzata, di Caltagirone, non glielo avrà mai detto? Lo ha detto solo a noi volete farmi credere? Equivoco non ce n’è. Poteva esserci equivoco fino al 30 settembre 2008. Perché una volta preso atto delle domande della Commissione, Acquamare non ha iniziato a tenere la contabilità? Che equivoco c’è se anche il tuo direttore dei lavori (Alborno, ndr) ti dice che manca la contabilità? La realtà è che la contabilità non si poteva tenere, perché se no si scopre che ho mentito. Se ho detto che è stato fatto l’80% e poi si inizia a tenere la contabilità e si scopre che non è così cosa succede?

L’Acquamare non solo non tiene la contabilità, ma fa qualcosa per non tenerla. Impedisce al direttore dei lavori di tenere la contabilità. Hanno dovuto attrezzarsi per essere inadempienti alle domande della Commissione. Per non dare la contabilità alla Commissione. Altroché incapaci. Morasso, direttore dei lavori, dice lui stesso al telefono che non saprebbe ricostruire i costi, che non saprebbe ricostruire i valori della permuta. Caltagirone è un truffatore che non esce dal suo cliché.

Capisco dire che ho perso i documenti contabili, che me li hanno rubati, avesse almeno detto che la contabilità era sul porche Cayenne che ha regalato a quella bella signora… Ci ha detto che i Sal sono a nostra disposizione. Per questo io parlo di oltraggio alla corte. Non si può fare il truffatore anche in aula. Se l’ha detto a noi che hanno la contabilità, figuriamoci cosa avrà detto alla Commissione. Ha del grottesco questa impostazione. Ci sono dei documenti, dei rilievi, degli appunti presi da Castellini. Solo delle opere a mare, però. Castellini però la definisce contabilizzazione, non contabilità. Ci fidiamo di Castellini? Non ho nulla contro Castellini. Però la Commissione poteva dire, sto alle parole di Castellini? Castellini venne allontanato perché la SOA ottenuta da Save Group per le opere a mare non è farina del suo sacco. La SOA viene ottenuta con la certificazione della direzione lavori preposta. In questo caso, invece, viene firmata da Morasso. Le imprese subappaltatori non possono avere la certificazione perché la Save non ha mai denunciato i subappalti. É come se non esistessero.

Vi rendete conto che non c’è una delle cose che analizziamo che sia stata fatta per bene, seguendo le regole? Castellini sembra dunque pienamente attendibile. Però Castellini ha qualche conflitto di interessi. Perché suo figlio Lorenzo lavora con la sua impresa nel porto di Imperia e in una telefonata si fa riferimento alla certificazione, da parte di Castellini, delle fatture del figlio senza passare dalla Commissione. È dunque attendibile? Quindi la Commissione ha fatto bene a non accettare la contabilità ex post di Castellini tenuta con alcuni appunti.

A Castellini venne richiesto di fare la contabilizzazione dalla Porto di Imperia per un importo pari a 120 mila euro. La contabilizzazione di Castellini, però, deve coincidere con i 145 milioni fatturati da Acquamare verso la Porto di Imperia. Questa è l’enorme difficoltà della contabilizzazione richiesta a Castellini. Caltagirone infatti attacca pesantemente al telefono Conti per aver consegnato a Castellini le fatture prima che lui firmi il contratto per stilare la contabilizzazione. ‘Ma non capisci che se glieli dai finiscono nelle mani della Commissione?’. Ma come? Non volevano proprio darli alla Commissione tramite Castellini? Conti cerca sempre di dare ragione a tutti. È il personaggio più invertebrato di questo processo”.

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