Via libera del consiglio comunale, questa sera, alla modifica dell’oggetto sociale della Go Imperia. La società partecipata del Comune di Imperia si occuperà anche dello svolgimento delle operazioni portuali di carico, scarico, imbarco, sbarco e trasbordo delle merci. L’approvazione della pratica, presentata dall’assessore Monica Gatti, è arrivata al termine di una discussione molto accesa.
Go Imperia: ok a modifica statuto, tensioni in consiglio
Laura Amoretti (Gruppo Misto)
“La modifica dello statuto riguarda operazioni portuali molto importanti. Per ottenere il rilascio di questo nuovo oggetto sociale ci vogliono capacità organizzative e finanziarie di cui oggi non siamo a conoscenza per quello che riguarda la Go Imperia. Ci pare che ci siano già due i soggetti che operano sul porto, Compagnia Maresca e Cemento Centro Sud”.
Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)
“La Go Imperia vuole fare attività di carico e scarico di merci? Parliamo di una società che due anni fa ha fatto un buco di 1 milione di euro e poi l’anno scorso ha chiuso in pareggio godendo dei contributi straordinari del Covid. Su Calata Cuneo oggi non c’è uno yacht ormeggiato. In questo periodo invece dovrebbero esserci molte barche.
La Go Imperia non ha avuto neanche l’intelligenza di assumere la gestione del Travel Lift e ora vuole svolgere le attività che svolgono la Compagnia e Maresca e la Cemento Centro Sud? Gestendo una banchina dove arrivano navi, dove c’è commercio. Attività che l’amministrazione vuole mandare via.
Si vuole soffocare il porto commerciale per metterci altri yacht che per altro oggi neanche ci sono.
Si cambia l’oggetto sociale per poter occupare gli spazi. Il Sindaco vuole fare la guerra a tutti, l’ha detto pure a quelli del Copi. In quel bacino c’è ancora lavoro. Il cemento sarà importante per le grandi opere pubbliche. Invece l’amministrazione cancella tutto utilizzando questi mezzi qui. Quale strategia c’è? Non vi dovete nascondere. E’ vergognoso il modo in cui questa pratica viene portata”.
Ivan Bracco (Pd)
“Questa variazione allo statuto della Go Imperia ci porta a pensare alle riflessioni fatte da noi, nei giorni scorsi, agli organi di stampa. I soldi per costruire il porto la Go Imperia non ce l’ha. Nel piano economico finanziario non si fa neanche cenno all’ausilio di mutui.
La Go Imperia gestirà tutte le concessioni presenti sui bacini portuali di Oneglia e Porto. Mandando via la Cemento Centro Sud, la Compagnia Maresca. Non c’è nessun progetto per lo sviluppo di un porto commerciale. La Go Imperia non avrà i fondi per finire il porto e si troverà costretta a indire una gara europea che porterà un privato. Noi non ci stiamo perché è un percorso che abbiamo già visto e abbiamo visto com’è andata a finire.
Il Sindaco ha la capacità di dirci se questa è fantasia o no. Chiediamo al Sindaco di assumersi la responsabilità di dire se questo è davvero il suo progetto. Rischiamo che tutto il demanio finisca a un privato e che gli imperiesi per 65 anni dovranno chiedere il permesso per entrare. Respingiamo questo modo silente di trasformare un’operazione pubblica in privata“.
Claudio Scajola (Sindaco)
“Amministrare vuoldire guardare avanti. Prendersi delle responsabilità. E credo sia l’unica cosa che non si possa imputare al sottoscritto. La visione, certamente, è diversa. Ho sentito gli interventi, alcuni mi hanno lasciato perplesso perchè mi paiono uniformarsi a chiacchiere, altri sono opposti alla visione di questa amministrazione. Quella di Sardi è opposta a quella che abbiamo noi. Sostenere che la banchina Aicardi sia oggi usata al meglio vuoldire avere una visione opposta a quella che abbiamo noi. Noi abbiamo esaminato bene l’utilizzo che si fa oggi di quella banchina. C’è una sottovalutazione enorme, vogliamo cambiare.
L’intervento di Bracco mi fa capire come ha svolto il suo mestiere precedente, con la cultura del sospetto, con visioni inventate. Ci sono gli atti che parlano. Il piano portuale prevede che la banchina oceanica abbia un uso commerciale produttivo. Noi vogliamo renderla più frequentata.
Non ci sta un deposito del cemento su quella banchina e credo che la maggioranza imperiese colga questa necessità. Ci propongano collocazioni diverse. La Go Imperia non ha la capacità finanziaria e la vogliamo vendere ai privati? No, riteniamo che la Go Imperia dopo sei anni di fatiche possa avere una concessione di 65 anni trasformandosi così in una società con una grande capacità economica.
Noi oggi ampliamo l’oggetto sociale della Go Imperia perche sia nelle condizioni di muoversi al meglio sfruttando tutte le possibilità. Se la banchina Aicardi verrà assegnata alla Go Imperia vorrà dire razionalizzazione del sistema. La Compagnia Maresca, gli ormeggiatori, avranno una differente collocazione, ma con maggiore lavoro. Avranno un contratto con la Go Imperia per svolgere le loro operazioni.
Noi vogliamo che la banchina sia operativa continuativamente, non ferma per tutto l’anno. Anche, se ci sarà l’occasione, per le navi del cemento. Sentirsi dire che non abbiamo il coraggio di dire la verità non ha senso. Noi vogliamo valorizzare la banchina Aicardi affinchè si possssano fare manifestazioni e eventi a terra.
Vogliamo utilizzare appieno quella che la sinistra imperante locale aveva fatto diventare il luogo dei gabbiani. Vogliamo farla diventare una cosa viva.
Smettiamo di dettare cose diverse a quelli che devono scrivere. La cantieristica per noi è fondamentale. Abbiamo previsto un allargamento. Incontrando questi del Copi ho detto loro che dobbiamo finire di fare queste guerre. Ho detto che se qualcuno fa la guerra, noi non staremo con le mani alzate, faremo la guerra anche noi. Ma noi non vogliamo la guerra, piuttosto ampliare la cantieristica. Ho detto, presentate un progetto, presentatelo alla Go Imperia. Mi risulta che stamattina ci sia stato un altro incontro con il Copi in cui è stato ribadito questo concetto. Se trovano un cavillo giuridico per ottenere l’area senza una gara ad evidenza pubblica ce lo presentino. Non mi appartiene la cultura della delazione e del sospetto”.
Ivan Bracco (Pd)
“Il Sindaco non ha risposto. Entra o no il privato in Go Imperia?”.
Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)
“Il Sindaco dice delle cose che non stanno ne in cielo ne in terra, non stanno nella realtà”.
Luca Volpe (Insieme)
“Il Sindaco ha detto che sulla banchina ci sarà tutto quello che abbiamo oggi. La vogliamo implementare. Il Sindaco ha coraggio, ha visione, come quando 15 anni fa è stata aperta Calata Cuneo alla cittadinanza facendola diventare quella che tutti oggi consideriamo una meraviglia”.
Andrea Landolfi (Avanti)
“Sono desolato. Il consigliere Sardi, che oggi sputa su Go Imperia, dimentica di aver fatto parte della Go Imperia. Trovo vergognoso alimentare una polemica e cavalcarla distraendo i soggetti coinvolti. La variazione dell’oggetto sociale è guardare avanti. Le concessioni non sono decadute per scelta di questa amministrazione, ma per un fatto di legge. Il Sindaco ha evidenziato che la cantieristica dovrà rimanere altamente produttiva. Mi dispiace sentire dal consigliere Bracco che la città si spegne in termini di professionalità. Privato in Go Imperia? No. Il porto rimarrà pubblico, con un piano economico finanziario”.
Edoardo Verda (Pd)
“Nei discorsi dei colleghi si è sentito come questo atto sia una parte propedeutica a un disegno che ci vede totalmente contrari, con la Go Imperia a cui verrà affidato tutto, le concessioni marittime produttive, i porti, i parcheggi, la cantieristica. Una società che rischia di diventare un pericolo per la città, per la casse comunali e per la città stessa. Per questo voteremo contro”.
Enrico Lauretti (Società Aperta)
“Con questa pratica si propone l’affidamento a una società pubblica di ulteriori funzioni. Noi siamo favorevoli alla gestione pubblica di queste aree demaniali. Il problema è che ci inquietano alcune cose. Non dimentichiamo la storia del porto. Quando si scelse la strada della Porto di Imperia Spa chiesi come mai non si scelse una società pubblica. E il risultato si è visto cosa è stato. Un fallimento. Doveva essere il porto piu bello del mediterraneo, invece è il piu brutto. La Go Imperia riuscirà a gestire tutto o la privatizzerete, come già accaduto con Rivieracqua? Avete difficoltà a trovare soluzioni con gli attuali concessionari, ma un buon amministratore dovrebbe saper risolvere le controversie”.