23 Novembre 2024 18:53

Cerca
Close this search box.

23 Novembre 2024 18:53

Pescatori del ponente in protesta a Sanremo: 350 barche ferme da Imperia a Ventimiglia. “Le leggi ci penalizzano, pronti a bloccare il porto di Genova”/ Foto e video

In breve: I lavoratori hanno deciso di tenere le imbarcazioni ferme come segno di dissenso nei confronti delle normative che ritengono penalizzanti per il loro settore.

Si è svolta questa mattina, a Sanremo, la protesta dei pescatori, provenienti anche da Imperia, Ventimiglia, Bordighera, per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle normative nazionali ed europee ritenute penalizzanti per il settore. In provincia oggi più di 350 lavoratori hanno deciso di tenere le imbarcazioni ferme, nonostante le condizioni favorevole della giornata, per lanciare un forte segnale alle istituzioni.

I pescatori sono pronti a bloccare il porto di Genova con le loro barche nel caso in cui non venissero ascoltate le loro rimostranze.

Presente stamattina anche il candidato sindaco di Sanremo Alessandro Mager, insieme all’ex assessore Alessandro Sindoni. 

Ecco il documento redatto dalle associazioni nazionali dei pescatori:

1) Caro Gasolio

Visto il rincaro del prezzo del Gasolio che ha subito il ceto pescherecci di oltre il 100 % registrato a seguito all’inizio della guerra in Ucraina. Oggi si aggiunge la crisi del Golfo di Suez , un campanello di allarme che sta portando un ulteriore aumento del prezzo del Gasolio. Si chiede un intervento immediato da parte del Governo per concedere nuovamente il credito d’imposta e al (35 % )

2) Fermo Pesca Obbligatorio

Ogni anno come previsto da decreto ministeriale ci viene comunicato nel corso della campagna pesca un periodo di fermo pesca obbligatorio per il sistema di pesca “strascico” a questo si va ad aggiungere le giornate aggiuntive
Si chiede che queste giornate aggiuntive, vengono riconosciute con un premio economico a favore dell’impresa rispettando la tabella ministeriale come avviene per il periodo del fermo pesca obbligatorio come da decreto ministeriale.

3) Sanzioni “Gravi”

Qualora l’unità da pesca subisce qualche sanzione “ormai identificate tutte gravi per il Masaf “ non vanno a impedire l’esclusione di qualsiasi contributo di Stato che l’impresa deve avere. Già il pescatore è punito pagando la pena della multa e il sequestro di rete ,solo in Italia viene applicata l’esclusione di qualsiasi forma di finanziamento di stato per una durata di 5 anni anche se si rispetta il fermo pesca obbligatorio, in tutti i casi il Masaf non hai comunicato all’impresa una motivazione ne risposto .

4) Pagamenti fermo Pesca 2021, 2022, 2023

È impensabile che tutt’oggi le imprese di pesca pur rispettando la legge e le direttive del Masaf , avendo effettuato nell’arco delle tre campagne pesca i fermi obbligatori non si sono avviati i Pagamenti da parte del Governo .
Visto che gli uffici delle Capitanerie hanno già provveduto ad inviare le pratiche per singola unità di pesca si aspettano tutt’oggi i pagamenti. Si chiede un sollecito e di rispettare i pagamenti con scadenza entro 6 mesi dopo aver effettuato il periodo di fermo pesca obbligatorio.

5) Divieto Pesca Alalunga e Pesce Spada

Visto il periodo di divieto pesca per questi stock ittici che vanno da gennaio a marzo per il pesce spada a ottobre e novembre. Di riconoscere questo periodo di divieto come fermo obbligatorio e risarcire le imprese di pesca su tabella ministeriale come avviene per le unità a strascico, lo stesso per tutti i divieti di pesca nei mesi predisposti da decreto ministeriale, con obbligo di mettere in arrivo nei registri della Capitaneria per tale causale l’unità di pesca.

6) Indennizzo per il marittimo imbarcato

Il Governo a riguardo i pagamenti del fermo pesca deve rispettare la tabella del minimo garantito che noi Pescatori siamo costretti a dichiarare, cioè 30,00 euro lordi al giorno , 22,00 euro netti . Nel 2023 per il pagamento del 2022 non è stato rispettato per quanto riguarda il fermo pesca obbligatorio, sta di fatto che il marittimo è stato risarcito con 16,50 al giorno , una miseria che ha percepito a distanza di oltre 1 anno. A riguardo si chiede l’attivazione della CISOA è che viene riconosciuta anche all’ armatore imbarcato .

7) “Made in Italy”

Si parla tanto di valorizzare il nostro Pescato a Km 0 ma come sempre si destinano i finanziamenti alle regioni e questi li sprecano senza portare nessun buon risultato. Si chiede un MARCHIO di produzione per ogni Stok Ittico che rientra nelle quote per ogni GSA , questo deve essere assegnato direttamente dal Masaf.

Lo Stato deve garantire e promuovere per i produttori nel pubblicizzare il nostro Pescato nei canali della TV Nazionale , in RAI dobbiamo vedere la pubblicità del nostro Pescato, dei nostri Borghi marinari e non di Lobby che continuano con una sleale concorrenza commerciando prodotto estero che a volte non si conosce la provenienza.
Si devono progettare nuovi bandi con l’intento di fare entrare il nostro Pescato a km 0 nelle mense scolastiche per garantire una buona educazione alimentare ai nostri figli garantendo una buona crescita e conoscenza alimentare.

8) Parchi Eolici

Qualora si individuassero aree marine per l’installazione dei parchi eolici vengono ascoltate e tenute in considerazione le marinerie locali , per evitare che questi compromettono lo svolgimento delle attività di pesca che storicamente si effettuano in determinati banchi di pesca. Dove non è stato fatto si richiede un’ulteriore modifica dei vari progetti di richiesta di concessione.

9) Piani di Gestione Pesca

Il Masaf deve predisporre con decreto ministeriale dando possibilità alla marineria locale di presentare i piani di gestione visto che le regioni non sono operative ad attivarsi , per esempio in Sicilia i piani di gestione sono scaduti nel 2011 e ad oggi non si è provveduto, questo avviene in tutte le regioni italiane creando un danno economico alle imprese che spesso entrano in contrasto con le autorità competenti.

10) Quote Tonno

In Italia le quote tonno sono ormai un privilegio dei soliti soggetti. Si chiede che la quota aggiuntiva riconosciuta all’Italia nel triennio venga ripartita per 80 % alle unità che effettuano la pesca del pesce spada e il 20 % alla Tonnara di Favignana visto che è l’unica a non avere una quota indivisa.

11) Fossa di Pomo

Negli anni scorsi tramite decreto ministeriale si dava autorizzazione alle unità di Palangaro Fisso di Monopoli che effettuano la pesca del nasello, una volta concluso il triennio non è stato più rinnovato. A differenza delle unità di pesca Croate le nostre unità non possono pescare o dietro decreto ministeriale. Si chiede l’autorizzazione alla Pesca per le unità “circa 22” che configurano nell’elenco dell’ultimo decreto ministeriale, per altro autorizzata la pesca con il Palangaro Fisso , kattrezzo selettivo, per alcune giornate settimanali.

12) Pesca Rosseto e Cicerello

Si chiede decreto ministeriale da comunicare alle regioni facendo riferimento ai passati decreti e alle unità dell’ultimo elenco, nel ridare la possibilità di pescare con dei piani sperimentale dando la possibilità di commercializzare il Pescato.

13) Tolleranza della Maglia Minima delle Reti

Si chiede di applicare una tolleranza di 2 millimetri “10 %”. Se un pescatore compra una nuova rete con maglia romboidale 50 mm “maglia minima “ o 40 mm Quadra , nel momento che effettua la calata di pesca e come succede avviene un controllo da parte della motovedetta il personale delle autorità ne momento che effettuano il controllo la trovano 48 emettono la sanzione è il sequestro di rete e pescato. Il nylon una volta che tocca l’acqua come può restringere di qualche millimetro come può allungare ,il pescatore si trova penalizzato ingiustamente anche per 1 millimetro.

14) Sistema di Controllo

Telecamere a Bordo. Si invita il Masaf essendo il garante delle imprese di pesca di predisporre un intervento legale immediato nel presentare ricorso alla Corte di Strasburgo. Un mestiere professionale tramandato da generazioni da padre a figlio non può finire nelle mani di sconosciuti violando la privacy anche dei marittimi imbarcati.

15) LEGGE Salva Mare

Si chiedono decreti attuativi. Predisporre dei punti di raccolta nei porti italiani destinati al conferimento dei rifiuti Pescati in mare dai Pescatori.

16) Cambiamento Climatico “inquinamento”

Oggi tante cause che compromettono l’economia del Settore Pesca è l’inquinamento e il cambiamento climatico .
Si parla di sostenibilità ambientale quando si deve penalizzare il pescatore ma poi ci ritroviamo i nostri mari colmi di plastica. Si chiede che nelle commissioni di competenza partecipano i Pescatori che sono le uniche sentinelle del mare e che possono dare tutti i dati reali h 24.

17 ) Rappresentanza nei tavoli tecnici

Si chiede decreto ministeriale che riconosce la presenza dei Pescatori almeno 3 per ogni sistema di attrezzo di pesca suddivisi da nord a sud per un totale di 9 Pescatori. Spesso quello che viene deciso dalle solite associazioni storiche avviene all’insaputa del Pescatore che può intervenire mettendo in atto la sua competenza professionale per apportare delle decisioni utili.

18) Elenco delle unità autorizzate alla cattura bersaglio piccola pelagica (Acciughe e Sardine ) Tutte le GSA in Italia.

Ogni anno si evidenzia la presenza di unità di pesca Circuizioni “Tonnare” , le quali, nonostante siano autorizzate alla Pesca del Tonno Rosso e in possesso del 78 % della quota nazionale indivisa , catturano grosse quantità di Sardine e Alici, ed operano sia nel Terreno che in Adriatico. Pescando grosse quantitativi di Alici, spesso di piccole dimensioni e producono una concorrenza sleale verso le piccole Circuizioni che possono pescare piccole quantità di pesce e deprimono il mercato perché il grosso quantitativo del pescato abbatte il prezzo del mercato. Si propone di modificare i D.M. prevedendo, per ogni annualità , di scegliere agli armatori di svolgere l’attività di pesca dei “ piccoli pelagici” o dei “grandi pelagici “ analogamente a quanto previsto dal Comma 1 dell’Art. 4.

19) Libera Vendita e Trasferimento da una GSA all’altra.

Le restrizioni sulla pesca da parte della commissione europea ci ha obbligato a dividere i mari italiani in GSA , solo in Italia viene ostacolato la libera vendita di un peschereccio nel trasferimento di un comparto marittimo all’altro.
Si chiede di eliminare il vincolo GSA se su tratta di libera vendita e trasferimento da un comparto marittimo all’altro.

20) Lavoro Usurante

Al pescatore non viene riconosciuto: lavoro usurante; Il lavoro del Pescatore Professionale si svolge interamente a bordo di una imbarcazione le cui dimensioni variano da 5 metri a 30 metri in spazi ristretti ed esposti al freddo, con orario continuato. Un pescatore dopo che raggiunge un’età di 50 anni inizia ad accusare problemi di salute, ernie, sordità , pressione ecc. Si chiede di riconoscere il mestiere del Pescatore come Lavoro Usurante e accorciare l’età minima di pensione.

21) E-log Book

Utilizzo dell’ E-log Book a bordo dei pescherecci ed i conseguenti obblighi di pesatura ed etichettatura, previsti dai regolamenti comunitari e nazionali. Si consideri che ogni omissione o errore e possibile di applicazione di sanzione amministrativa e applicazione di punti in licenza di pesca e al comandante del peschereccio. All’atto dello sbarco del pescato lo stesso deve essere sottoposto a pesatura “per specie catturata” e le relative risultanze inserite e trasmesse al competente ministero attraverso. L’ E log- Book in dotazione per ogni peschereccio.
Visto le doglianze circa le gravi difficoltà nell’eseguire correttamente le operazioni le operazioni descritte , specialmente in condizioni di meteo marine avverse all’atto dello sbarco. Tantomeno dette operazioni possono essere effettuate a bordo dei pescherecci, sia per le motivazioni sopra evidenziate, sia perché lo spazio di manovra a bordo degli stessi è decisamente ridotto. Inoltre, la stessa operazione di pesatura, effettuata al momento dello sbarco , non potrà mai corrispondere col peso del prodotto al momento della vendita del mercato ittico. La procedura individuata dell’organo giuridico nazionale, infatti non tiene conto del calo fisiologico cui va incontro il prodotto, condizionato a sua volta da numerosi fattori es.: perdita dell’acqua con il quale lo stesso viene continuamente risciacquato prima dello sbarco, perdita di ghiaccio dopo che viene tolto appena prima della vendita, ovvero fenomeni inevitabili che non consentono di determinare con esattezza il peso del prodotto.

A ciò si aggiunga, a nostro avviso , grave lacuna nel sistema informatico del Ministero che non consente l’inserimento dei decimali al peso del pescato, in tal modo il peso deve essere per definizione arrotondato al kg. All’atto della vendita e solo in quel momento l’operatore potrà verificare la correttezza del dato che è già stato inviato ad un controllo delle autorità evidenzierebbe un caso grave di sanzione.

Questa situazione di disagio e di incertezza potrebbe essere evitata qualora il Ministero optasse per la scelta della “”PESATURA DEI PRODOTTI DELLA PESCA DOPO IL TRASPORTO DAL LUOGO DI SBARCO “ prevista dall’ art. 1 del Regolamento (CE) n. 1224/2009 del 20/11/2009. Per quanto è dato di sapere alcuni Stati membri hanno già da tempo adottato tale disposizione, sollevando i rispettivi pescherecci da questa incombenza.

22) Pesca Turismo

Il turismo, i nostri Borghi marinari, Pesca, Storia, Arte, Tradizioni, Cultura. Punto fondamentale per dare un rilancio al settore Pesca, una possibile alternativa per i giovani.

Marco De Bella, portavoce dei pescatori del ponente ligure

Oggi tutte le nostre barche sono ferme, il mare è calmo e noi siamo siamo a terra. Da dove parte questa protesta? Intanto dal made in Italy. Non abbiamo scelto il sabato o la domenica altrimenti non sarebbe uno sciopero. Noi ci sentiamo come gli agricoltori, siamo gli agricoltori del mare. Noi abbiamo sempre promosso quello che peschiamo in zona. Ad oggi tutte le tutte le regole e tutte le leggi che sta facendo l’Europa sono contro di noi, a sfavore dell’agricoltura e della pesca italiana hanno una diciamo una forte influenza sul made in Italy.

Noi oggi siamo a terra, ma i supermercati continuano a vendere pesce, ma un pesce che non è nostro, perché noi abbiamo tantissime leggi a nostro sfavore”.

Condividi questo articolo: