28 Dicembre 2024 20:49

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Arte terapeutica al Piccolo Cottolengo di Sanremo: il murales degli artisti imperiesi Jori e Gioia trasforma il giardino Alzheimer. “Esperienza speciale” / Foto e video

In breve: "Questo murales non solo incanta con la sua bellezza - spiegano dal Piccolo Cottolengo - ma agisce come uno strumento di stimolazione cognitiva, offrendo un'immersione nella natura del paesaggio ligure".

Arte terapeutica nel cuore del Piccolo Cottolengo. Grazie all’opera realizzata dagli artisti imperiesi Maurizio Taggiasco, in arte Jori, e Elisabetta Colombo, in arte Gioia, il giardino “Alzheimer” si è trasformato in un vero e proprio paesaggio ligure dai mille colori.

“Questo murales non solo incanta con la sua bellezza spiegano dal Piccolo Cottolengo – ma agisce come uno strumento di stimolazione cognitiva, offrendo un’immersione nella natura del paesaggio ligure“.

Arte terapeutica al Piccolo Cottolengo di Sanremo: il murales degli artisti imperiesi Jori e Gioia trasforma il “giardino Alzheimer”

L’arte, la bellezza e la creatività, pilastri del patrimonio umano, persistono come fonti di sensibilità anche nelle sfide cognitive. «Nella nostra struttura – comunicano dal piccolo Cottolengo in particolare nel recentemente inaugurato Nucleo Alzheimer, abbiamo abbracciato l’idea di integrare l’arte come parte integrante della cura. L’ispirazione è giunta da Thomas Sydenham, medico del 17° secolo, il quale affermava che “l’arrivo di un buon clown esercita sulla salute di una città un’influenza benefica superiore a quella di 20 asini carichi di medicinali”. Il nostro educatore, Fabrizio Rinaldi, ha brillantemente concepito l’idea di un Murales nel giardino/terrazzo, elemento centrale del reparto. Il Giardino Alzheimer, ideato nel 2015 con la collaborazione dell’Agronomo Dott.ssa Benza Francesca e il contributo degli amici del Don Orione, ha fornito il contesto ideale.

Con il sostegno entusiasta del nostro Direttore, Don Fulvio Ferrari, che ha approvato questa idea e l’ha resa realtà, il Murales è stato realizzato dagli artisti imperiesi Maurizio Taggiasco e Elisabetta Colombo con la tecnica spray su muro. La progettazione del murales guidato dalla supervisione della Dottoressa Ana Popovic, ha scelto elementi paesaggistici della terra Ligure – piante, terrazzamenti, uliveti e mare – con colori e contrasti accuratamente selezionati. Al di là dell’apparenza decorativa, la ricerca dimostra che l’arte in ambito sanitario va oltre, influenzando ansia, stress, percezione del dolore, depressione e molteplici aspetti della cura.

Nei suoi molteplici volti, l’arte svolge un ruolo di stimolazione cognitiva, particolarmente cruciale per coloro con declino cognitivo grave, agendo su circuiti emozionali più duraturi delle componenti cognitive compromesse. Il Murales nel nostro giardino non solo incanta con la sua bellezza, ma si erge come un prezioso strumento di stimolazione cognitiva, offrendo un’immersione nella natura del paesaggio Ligure, con uno sguardo che si perde all’orizzonte. Grazie agli artisti imperiesi Maurizio ed Elisabetta per aver dipinto un mondo colorato, un’esplosione di gioia!».

Il racconto di Maurizio Jori ed Elisabetta Colombo

“È stata un’esperienza gratificante e speciale realizzare questo murales per il Piccolo Cottolengo raccontano Maurizio ed Elisabetta a ImperiaPost – una struttura importante che accoglie persone con diverse problematiche. Abbiamo dipinto questo disegno all’interno del cortile, un orto dove gli stessi ospiti si dedicano a curare piante aromatiche e fiori. Con la collaborazione della psicologa, la dottoressa e l’educatore Fabrizio Rinaldi, abbiamo scelto colori e disegni che ricreassero un ambiente familiare e rassicurante, dai tratti dell’ambiente ligure. Abbiamo lavorato per rendere l’opera il più possibile realistica, posizionando anche il tramonto come si troverebbe nella realtà.

Abbiamo impiegato 5/6 giorni di lavoro per completare il progetto. L’obiettivo era quello di dare ai pazienti la sensazione di trovarsi in un ambiente naturale, tipico della Liguria, anziché circondati da muri. È stata un’esperienza delicata e nuova per noi, che ha richiesto uno studio approfondito. Gli ospiti del centro si sono dimostrati molto interessati al lavoro e felici del risultato. È stata una bella soddisfazione per noi”.

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