Una nuova audizione del capo della Squadra Mobile della Questura di Imperia. Questa la decisione della Corte di Appello di Genova nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati Vincenzo Pinna, condannato in Tribunale a Imperia, il 20 giugno 2022, a due anni e quattro mesi di carcere, con le accuse di incendio e truffa per il rogo che nel febbraio del 2018 divampò nel dehor nella pizzeria “I Nomadi” di Pontedassio, dove Pinna lavorava come pizzaiolo, devastando un’intera palazzina.
L’accusa nei confronti di Pinna è quella di aver “cagionato un incendio il quale, dipartito dal locale dehor dell’esercizio commerciale, si propagava all’intera struttura aziendale nonché agli alloggi soprastanti e alla facciata condominiale, derivandone pericolo per la pubblica incolumità […] Il movente dell’azione delittuosa […] appare ascrivibile a problemi di natura economica legati alla gestione dell’attività commerciale e in particolare alla finalità di ottenere l’indennizzo da parte della Compagnia di Assicurazione”.
Pontedassio: incendio devastò palazzina, Corte d’Appello chiede nuovamente audizione del capo della Mobile
Nell’ambito del processo di Appello, a seguito della richiesta dell’avvocato della difesa Sandro Lombardi, il quale ha depositato alcune fotografie raffiguranti il tratto di strada che avrebbe dovuto percorrere Pinna la sera dell’incendio, dopo un’ora di camera di consiglio, la Corte ha deciso di chiedere una nuova audizione del Commissario di Polizia, dirigente della Squadra Mobile di Imperia all’epoca dei fatti, Giuseppe Lodeserto, per avere ulteriori chiarimenti. Una decisione che potrebbe aprire nuovi scenari sulla vicenda.