Potere al Popolo esprime solidarietà al giornalista di ImperiaPost, Mattia Mangraviti, per l’aggressione verbale subita durante il consiglio comunale dello scorso 12 febbraio.
Imperia: giornalista aggredito verbalmente, la solidarietà di Potere al Popolo
“Potere al Popolo di Imperia esprime piena solidarietà al giornalista Mattia Mangraviti vittima di una pesante aggressione verbale da parte del Primo Cittadino di Imperia (Claudio Scajola, ndr) e dell’assessore Gagliano, intervenuto con determinazione e decibel in soccorso dell’aggressore e non dell’aggredito“ si legge in una nota.
“Il Sindaco di questa città – prosegue la nota – è riuscito nell’impresa da record di insultare un cittadino e un giornalista nello spazio di due sole assemblee consiliari. Non pago della sua maggioranza osannante, Scajola ha ritenuto di intimidire il giornalista e di lanciare chiari segnali alla cittadinanza sulla sua scarsa propensione ad accettare il dissenso politico manifestato nei suoi confronti, se qualcuno avesse per caso nutrito qualche dubbio in precedenza.
La maggioranza ha espresso il peggio di sé sia nei corridoi che nell’aula: il confronto nel merito si è quasi sempre limitato ad una difesa tout court dell’operato dell’Amministrazione e del Sindaco, che avrebbe lavorato ed agito con la massima serietà, lasciando cittadini e consiglieri di minoranza all’oscuro di gran parte delle motivazioni dei vari provvedimenti, anche quando questi ultimi si limitavano a chiedere soltanto delucidazioni.
La discussione pertanto ha sfiorato il farsesco così spesso da suscitare nel pubblico alternativamente ilarità e sdegno: l’indecoroso spettacolo offerto – nervi tesi per la reazione dei cittadini, presenti in Consiglio tra il pubblico, collegati online e soprattutto per la raccolta firme contro il piano soste che ha visto aderire almeno 1.800 imperiesi in pochissimi giorni – è culminato nella piena strafottenza e l’insulto alla “gente” che non capisce (citiamo l’assessore Gagliano) al punto che parte del pubblico ha abbandonato la sala in segno di protesta.
Tanta arroganza non ci stupisce purtroppo da parte di chi porta la responsabilità politica del progressivo impoverimento della popolazione della città di Imperia, che negli ultimi decenni ha visto smantellare l’apparato produttivo industriale (la perdita dell’Agnesi in ultimo a favore degli investimenti immobiliari di Colussi), ha assistito alla guerra senza fine contro il porto commerciale sempre per garantire le speculazioni e le rendite immobiliari sul frontemare e vede adesso il passo successivo approvato nello stesso Consiglio della sottrazione delle attività portuali di gestione di carico/scarico delle merci dalla Compagnia Maresca al Comune, attraverso la Go Imperia.
L’aumento delle soste a pagamento interviene in un contesto gravissimo locale, per le scelte nefaste ricordate, ma soprattutto per la grave crisi economica che colpisce il lavoro dipendente e precario, con i salari da fame della ristorazione e dei servizi, stanga gli esercenti già danneggiati dalla concorrenza della grande distribuzione (ed infatti nelle aree recuperate alla città altri supermercati troveranno collocazione), i residenti che la macchina non sanno dove mettersela se non sono proprietari di garage e posti auto, tutti i cittadini per la situazione ben nota della Riviera Trasporti con la soppressione a sorpresa delle corse. E dopo la moratoria dovuta al Covid, il Palasalute e l’Ospedale di Imperia hanno già da tempo ripreso a far pagare il parcheggio.
Chiediamo il ritiro del provvedimento di aumento dei posti a pagamento in città e contribuiremo a raccogliere con altri soggetti le firme dei cittadini prima del 1 marzo, data in cui entrerebbe in vigore per l’Amministrazione.
A fronte di una situazione così grave di declino economico e culturale della città, il coro degli assessori e consiglieri di maggioranza, occupati ad elogiare le virtù del Primo Cittadino, intonano il mantra delle magnifiche sorti e progressive, fanno balenare i video di Imperia Authentic Experience, le continue inaugurazioni e la miriade di eventi, culturali e non, tutti realizzati con il volontariato di giovani cittadini.
Speriamo che non si debba intonare un De Profundis definitivo, in tal caso ci rimarrà il pesto ligure magnificato dal presidente della Regione Toti, e la sosta in qualche panchina per contemplare da disoccupati il mare”.