15 Novembre 2024 13:14

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15 Novembre 2024 13:14

Imperia: Comune perde 280 mila euro di rimborsi ICI, Cassazione annulla sentenza di Appello

In breve: Lo scorso 9 novembre 2023 la Corte di Cassazione, ha ribaltato le sentenze di primo e secondo grado accogliendo il ricorso dei Ministeri e annullando la sentenza di Appello, di fatto cancellando gli arretrati che spettavano al Comune di Imperia.

Il Comune di Imperia perde 280 mila euro di rimborsi ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) nell’ambito di una controversia legale con il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia.

Imperia: Comune perde 280 mila euro di rimborsi ICI, Cassazione annulla sentenza di Appello

Nel dettaglio, la vicenda ha avuto inizio quando il Comune, nel 2019, ha deciso di agire legalmente contro il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia e delle Finanze richiedendo il pagamento di 280.698,01 euro a titolo di compensazione per i minori introiti dell’ICI relativi agli anni tra il 2003 e il 2009.

La richiesta è stata accolta dal Tribunale di Genova, con sentenza del 13 marzo 2019, e confermata dalla Corte d’Appello di Genova con sentenza del 7 gennaio 2022.

Lo scorso 9 novembre 2023, però, la Corte di Cassazione, ha ribaltato le sentenze di primo e secondo grado accogliendo il ricorso dei Ministeri e annullando la sentenza di Appello, di fatto cancellando gli arretrati che spettavano al Comune di Imperia.

La causa

Il Comune di Imperia aveva fatto causa al Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia in quanto “i minori introiti del Comune di Imperia da compensare con il trasferimento erariale vanno calcolati in relazione al complesso degli immobiliD’ passati ad autodeterminazione della rendita catastale e che il debito del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia delle Finanze nei confronti del Comune ammonta per gli anni dal 2003 al 2009 (Spettanze 2004-2010) ad Euro 280.698,01″.

Nel dettaglio il Comune chiedeva di “condannare il Ministero dell’Interno ed il Ministero dell’Economia e
delle Finanze in solido e/o ognuno […] al pagamento del debito non ancora adempiuto […] e comunque a restituire e/o pagare le somme che indebitamente gli stessi Ministeri convenuti hanno recuperato in violazione del diritto di credito accertato”.

Dopo le sentenze del Tribunale di Genova e della Corte d’Appello di Genova, favorevoli al Comune, è arrivata quella della Cassazione che ha ribaldato i verdetti precedenti accogliendo il ricorso dei Ministeri.

“Non può condividersi – si legge nel dispositivo della Suprema Corte – la tesi sostenuta dalla sentenza impugnata, secondo cui il riconoscimento del contributo con riferimento all’anno in cui, per effetto del passaggio degl’immobili ad autodeterminazione, si è verificato il minor introito dell’ICI non comporta il definitivo ripianamento della perdita subìta dal Comune, giacché per un verso il contributo viene erogato soltanto se ed in quanto sia stato accertato, anno per anno, il rispetto dei parametri di legge, e per altro verso, essendo l’ICI un’imposta durevole da pagarsi con cadenza annuale, la perdita non si cristallizza una tantum, ma è destinata a reiterarsi di anno in anno”.

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