Altre tre sentenze favorevoli ai proprietari di case danneggiati dalla costruzione della nuova linea ferroviaria San Lorenzo-Andora . Le sentenze, emesse dal Tribunale di Imperia, prevedono l’indennizzo dei proprietari “non frontisti” per la svalutazione economica degli immobili dovuta alla presenza della nuova linea ferroviaria.
Salgono così a undici le sentenze favorevoli ai proprietari di alloggi compresi in una distanza di trenta metri dalla nuova ferrovia
Salgono così a undici le sentenze in in favore di proprietari di immobili “non frontisti”, ovvero quelli che non affacciano direttamente sulla nuova opera ferroviaria ma sono comunque ad una distanza compresa nei trenta metri. I proprietari degli immobili hanno agito in giudizio in quanto, nelle trattative che hanno preceduto le cause, il gestore ferroviario aveva negato loro categoricamente qualsiasi importo, in quanto non rientranti nella categoria dei proprietari “frontisti”, secondo le “linee Guida Tav”.
A difendere i proprietari di case è l’avvocato imperiese Paolo Prato. Che spiega: “L’applicazione delle Linee Guida Tav sta costando molto più caro del previsto a Rete Ferroviaria italiana in termini di liquidazione degli importi di denaro a titolo di indennizzi. Le proposte del gestore ferroviario molto volte sono non congrue alla reale perdita di valore degli immobili ed in altre negate all’origine perché escluse dalle stesse Linee Guida Tav.
Queste undici sentenze costituiscono un precedente molto importante in materia di espropriazione larvata e il gestore ferroviario non può non tenerne conto nella liquidazione futura degli indennizzi ai proprietari non frontisti di case vicino alle nuove opere ferroviarie su tutto il territorio nazionale”.
Conclude Prato: “Anche in queste ultime pronunce il Giudice ha evidenziato che le Linee Guida Tv sono superate e sono solo un metodo interno all’azienda e non norme di legge. La giurisprudenza ormai da tempo ha sancito a fondamento dell’obbligo del gestore ferroviario di indennizzare i privati danneggiati dalla costruzione delle nuove opere in un basilare principio pubblicistico di giustizia distributiva. Non è accettabile che la soddisfazione dell’interesse generale passi per il sacrificio dell’interesse o del diritto del singolo privato danneggiato, senza che quest’ultimo venga proporzionalmente ed interamente indennizzato”.