23 Novembre 2024 04:05

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23 Novembre 2024 04:05

PROCESSO PORTO IMPERIA. IL COMUNE CHIEDE 20 MILIONI DI EURO DI DANNI E ASSOLVE CARLI: “NON VOLEVA CHE L’OPERA SI BLOCCASSE”/L’INTERVENTO DELL’AVVOCATO BOGGIO

In breve: Prosegue la requisitoria delle parti civili con il turno dell'Avvocato Boggio, legale Comune di Imperia e Pierre Marie Lunghi. "Le condotte non sono quelle di un imprenditore. Una serie di scuse, quelle sollevate per il blocco dei lavori, che mi ricordano..."

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Torino. Prosegue nella mattinata la requisitoria delle parti civili con il turno dell’Avvocato Massimo Boggio, legale Comune di Imperia e Pierre Marie Lunghi.

Non parliamo di un porto, ma di una ferita. Un danno enorme alla città. Un danno che è difficile quantificare. Dire quanto alla fine possa liquidarsi un danno come questo è difficile. ‘Volevano essere fermati prima della salita’. Questa è la metafora. Vi voglio ricordare un elemento importante. Non sono stati rivelati tutti gli elementi della trattativa. L’ultima sentenza della Cassazione, che afferma certi principi, avrà anche valore limitato, ma solca un strada abbastanza forte sulla natura giuridica pubblica della Porto di Imperia SPA.

Sulla questione del porto, le condotte non sono quelle di un imprenditore. Una serie di scuse, quelle sollevate per il blocco dei lavori, che mi ricordano il finale dei Blues Brothers, quando John Belusci elenca una serie di scuse infinite per non aver incontrato la fidanzata. Non è un modo di operare corretto. Il Comune se ne sarà accorto anche in ritardo, ma si è comunque mosso. Un porto non ospita solo gli Azimut, ci vanno anche i gozzi se si devono riparare.

E questa non è una finalità pubblica? Sulle pressioni di Calzia nei confronti di Lunghi, devo dire che quando ho visto questo processo e ho saputo di dover lavorare come parte civile, avrei voluto un capo di imputazione più chiaro. Lunghi ha patito certe situazioni, certe cose. Avrà anche un profilo psicologico particolare, ma queste situazioni le ha vissute. Chiedo condanna per Calzia, per la forzatura della firma dell’ipoteca, ma comunque si tratta di un reato prescritto.

Su Caltagirone e sulle pressioni sul consiglio comunale di Imperia, il PM ha chiesto il proscioglimento e sono rimasto sorpreso. Caltagirone cercò di aggredire Lanteri, dice ‘vengo li, rovescio tutto’. È chiaro l’intento di far fare al consiglio quello che vuole lui. Non è l’espressione del proprio pensiero. Le parole sono pietre. Questo è un reato nei confronti di un’istituzione. Un atto diretto a condizionare la libertà del consiglio comunale.

Chiedo il proscioglimento per Gianfranco Carli. Carli era un imperiese che era li. Un uomo che ha grandi disponibilità economiche e conta di averne altre. Aveva tutto l’interesse che l’opera terminasse. Avrebbe tratto vantaggi dalla conclusione delle opere, così come la città di Imperia, per la quale il porto rappresentava un volano. Vuole investire, vuole trarne vantaggi come imprenditore, ma nell’intento di dare una prospettiva alla città. Confermo invece le responsabilità per tutti gli altri imputati. Il Comune ha un danno patrimoniale che deriva dal fallimento pendente. C’è anche un altro dato, il Comune era socio al 33%, aveva qualcosa, ha perso tutto. C’è poi un danno all’immagine del Comune. L’ospitalità in quel porto è difficile. Per ripristinare l’immagine cosa occorrerà? Per ridire a qualcuno vieni a Imperia, quanta pubblicità occorrerà fare? Quante migliaia di euro costerà? Importo che io chiedo come risarcimento provvisionale è di 20 milioni di euro, per il risarcimento definitivo e  del danno morale, una ferita che si vede bene anche dalla finestra dell’ufficio del Sindaco, mi affido al Tribunale”.

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