Nella partnership anche l’Università di Genova, per creare a Imperia un centro per la formazione di professionisti, tecnici e studenti sull’edilizia sostenibile
Il progetto ha la finalità di potenziare le competenze di professionisti, tecnici e studenti nel settore della costruzione e rigenerazione di edifici e spazi pubblici sulla metodologia e i principi promossi dall’iniziativa europea “New European Bauhaus – NEB”, che mira a rigenerare le aree urbane, rurali e costiere unendo principi di sostenibilità ambientale, inclusione sociale e bellezza, stimolando al contempo il coinvolgimento delle comunità locali. “Ripensare gli spazi urbani è il punto di partenza per migliorare la qualità della vita di chi ci abita – spiega il sindaco di Imperia Claudio Scajola -. Questa convinzione, che nell’ultimo periodo ha preso sempre più corpo, ribalta la vecchia prospettiva che divideva i beni, tra cui gli edifici, e i servizi alla comunità: i due piani sono inscindibili. Rigenerare aree urbane, riqualificare gli spazi pubblici deve essere parte di una strategia complessiva sui temi ambientali e sociali. Il PNRR ci ha insegnato molto in questo senso: le tante opere che sono in corso di realizzazione, anche sul nostro territorio, non sono semplicemente lavori pubblici, ma strumenti per raggiungere missioni specifiche. È bene che il mondo universitario ponga attenzione e ricerca su queste tematiche”. “L’Università di Genova è molto orgogliosa di coordinare l’unico progetto italiano finanziato nell’ambito della call LIFE 2023. Grazie a un solido partenariato europeo composto da istituzioni accademiche e locali e dalle imprese aderenti FederLegno saremo in grado di mettere a sistema competenze differenti, interdisciplinari e tra loro integrate che porteranno all’esperienza del lab innovativo applicato al caso di social housing di Imperia. – dichiara il Rettore dell’Università di Genova Federico Delfino –. Con lo stesso principio, stiamo lavorando, inoltre, con l’Università di Firenze e la società in house della Regione Emilia-Romagna ART-ER per istituire un centro di alta formazione e ricerca per realizzare progetti innovativi rispondenti pienamente ai criteri del New European Bauhaus: bellezza, sostenibilità e inclusione”. Oltre all’Università degli Studi di Genova e a Regione Liguria partecipano al progetto: Art-Er società in house della Regione Emilia-Romagna, Università degli studi di Firenze, Federlegnoarredo, Uniwersytet Wroclawski: Strona Glowna (Polonia), Univerza Na Primorskem Universita del Litorale (Slovenia), Comite Europeen de Coordination de l’habitat social Aisbl (Belgio).L’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola
Sottolinea l’assessore regionale Marco Scajola: “Sono felice e orgoglioso perché la città di Imperia diventerà a livello ligure, ma anche a livello europeo, un punto di riferimento, perché è stata anche individuata come sede per uno studio scientifico che verrà fatto attraverso colleghi, anche stranieri, che sono ospiti qua ad Imperia delle diverse università europee. L’università ovviamente di Genova insieme ad Arte, Regione Liguria e Comune d Imperia.
Per fare che cosa? Per individuare nei nostri alloggi, negli alloggi di edilizia residenziale pubblica quelle politiche abitative che vanno verso la modernità. Quindi più qualità di vita, più luce negli alloggi e soprattutto utilizzo di materiali edili e urbanistici di primissimo livello.
Vorrei già dire che come Regione Liguria nel 2016, appena insediati, ricevemmo un riconoscimento dall’unione europea con il bando Enershift che ci diede un milione di euro, proprio per il miglior progetto addirittura europeo proprio nell’ottica della riqualificazione di alloggi.
Noi crediamo molto nell’edilizia residenziale pubblica. Come Regione Liguria, dal 2015 pensate che abbiamo investito oltre cento milioni di euro per circa tremila alloggi che sono stati riqualificati.
Ad Imperia dal 2015 abbiamo investito circa venti milioni e anche qui si parla di circa settecento alloggi riqualificati.
Quindi una grande attenzione ad un settore sicuramente difficile. C’è sempre da fare di più, quindi non si arriva mai ad una conclusione, perché sappiamo che i problemi di tante famiglie, di tanti anziani, di tante persone sono veramente molti, ma stiamo lavorando con grande determinazione per contrastarli, per dare straordinarie opportunità a tutti”.
L’Amministratore unico di Arte Imperia Antonio Parolini
Spiega l’Amministratore di Arte Imperia Antonio Parolini: “La sostenibilità oggi è il tema mondiale. Quindi noi ci siamo candidati insieme a Regione Liguria in questo progetto europeo dove sono coinvolte tante università italiane ed estere e oggi è il primo sopralluogo di questo progetto pilota.
Quindi già questo ci inorgoglisce molto perché la nostra azienda di Imperia, che sia parte di un progetto di così grande e anche prestigiosa portata, è già una cosa che di per sé ha del fantastico.
Se poi pensiamo che quello che verrà realizzato andrà a vantaggio esclusivo delle persone più fragili della nostra comunità, devo dire che ci inorgoglisce enormemente.
Via Pirinoli è una palazzina che abbiamo appena acquistato, dove ci sono diciotto alloggi e ci sono anche degli spazi comuni.
In questa location abbiamo pensato di andare a inserire tutta una serie di nostri assegnatari, di persone anziane, monocomponenti.
Oltre a dargli un alloggio che è un po la nostra attività principale gli daremo anche dei servizi. Daremo dei servizi perché essendo persone fragili persone anziane abbiamo degli spazi comuni che abbiamo acquistato sempre lì in zona e quindi andiamo a coniugare due aspetti, quello della casa e quello del dell’assistenza.
È un posto particolarmente prestigioso perché siamo in via Pirinoli a pochi passi dal mare. Quindi abbiamo pensato di realizzare questo nuovo progetto lì perché è un progetto molto ambizioso.
Tra l’altro ci consentirà anche di liberare degli alloggi grandi dove vivono queste persone sole, col doppio vantaggio: di dare a queste persone anziane degli alloggi più piccoli con meno spese di gestione e liberare invece degli alloggi più grandi per le famiglie che hanno più figli e quindi necessitano di più stanze”.