17 Novembre 2024 14:21

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17 Novembre 2024 14:21

Imperia: Rsa nell’ex Barellai di Costarainera, Tar respinge ricorso della Cooperativa Sociale Coopselios,. Riconosciute le ragioni del Comune che aveva bloccato i lavori

In breve: Nel ricorso al Tar la Cooperativa aveva anche chiesto al Comune di Costarianera oltre un milione di euro di danni

Il Tar Liguria ha respinto il ricorso della Cooperativa Sociale Coopselios, difesa dall’avvocato Lorenzo Cuocolo, contro il Comune di Costarainera, difeso dagli avvocati Giovanni ed Emanuele Gerbi, riferito alla richiesta di annullamento del provvedimento con il quale lo stesso comune aveva bloccato i lavori di restauro e risanamento conservativo dell’ex “Padiglione Barellai”.

Nel ricorso al Tar la Cooperativa aveva anche chiesto al Comune di Costarianera oltre un milione di euro di danni

Il Comune aveva agito, come si legge nella sentenza del Tar Ligure, “ritenendo mancanti i requisiti ed i presupposti di legge per l’esecuzione dell’intervento segnalato ed asserendo il configurarsi di “un rilevante e preminente interesse pubblico a garantire il rispetto del PUC e, con esso, il (mancato ma necessario) soddisfacimento delle esigenze urbanizzative canonizzate nel PUC”. Il Comune di Costarainera aveva quindi chiesto alla stessa cooperativa la presentazione di documentazione e memorie in merito ai lavori.

La Cooperativa Sociale Coopselios conduce la struttura “ex Barellai” in locazione, in forza di contratto stipulato il 30 luglio 2020 con la proprietaria Savills Investment Management SGR S.p.a., dismessa nel 2010 dalla Regione quale struttura ospedaliera.

In data 13 novembre 2020, la cooperativa aveva chiesto il rilascio del permesso di costruire convenzionato per un intervento di ristrutturazione edilizia, finalizzato a realizzare una struttura socio-sanitaria. Con nota del 7 luglio 2022, aveva poi annunciato la presentazione di una SCIA per la realizzazione di un diverso intervento per restauro/risanamento conservativo. Il nuovo progetto si differenzia dal precedente solo perché non prevede più la demo-ricostruzione di due corpi di fabbrica, rispettivamente di 45 mq e 60 mq, adiacenti all’edificio principale avente superficie complessiva di circa 5.000 mq.

Previa interlocuzione procedimentale, il Comune di Costarainera ha definitivamente inibito l’esecuzione dei lavori con provvedimento del 22 febbraio 2023, contestando anche il fatto che il progettato presentato con la SCIA comporta il pagamento del contributo di costruzione in quanto configura una ristrutturazione edilizia (anziché un risanamento conservativo).

I rilievi del Comune sono stati contestati nel ricorso dalla cooperativa, che aveva anche chiesto al Comune di Costarainera un risarcimento danni di oltre un milione di euro. I giudici amministrativi hanno però dato ragione al Comune, respingendo il ricorso e disponendo la compensazione delle spese legali fra le parti.

In particolare il Tar evidenzia che “nel caso in esame, le opere finalizzate ad insediare una struttura socio-sanitaria all’interno di un edificio che, seppur già costituente sede ospedaliera, è dismesso da oltre un decennio, non possono non determinare un aumento del carico insediativo che si riflette sull’obbligo di pagamento del contributo di costruzione. Fermo restando che la capacità di accoglienza della nuova struttura (99 posti letto) sarà di gran lunga superiore a quella del vecchio ospedale (68 posti letto) e, rispetto al 2010, aumenteranno anche le dimensioni della parte “ambulatoriale” (di circa 32 mq) e di quella “riabilitativa” (di circa 255 mq), sicché l’aumento in questione, anche prescindendo dal prolungato periodo di non utilizzo dell’edificio esistente, si correla al maggior numero di utenti della nuova struttura sanitaria”. E ancora: “l’infondatezza della domanda di annullamento comporta la reiezione della domanda di risarcimento dei danni da provvedimento illegittimo”.

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