22 Dicembre 2024 09:39

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Imperia: l’istituto Sauro ricorda la storia di Domenico Tulimiero, catturato e portato in Germania durante la seconda guerra mondiale. “Bisnonno di una studentessa. Per portare avanti il ricordo di quei tragici fatti” /Foto e Video

In breve: Protagonisti i ragazzi dell'Istituto Comprensivo Nazario Sauro.

Grande partecipazione questa mattina 6 marzo in biblioteca a Imperia per l’incontro dedicato alla Giornata dei giusti e dell’umanità. Protagonisti i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Nazario Sauro.

Imperia: l’istituto Sauro ricorda la storia di Domenico Tulimiero

Sono state presentate due storie del territorio imperiese, risalenti al periodo della seconda guerra mondiale. La prima riguarda Creppo, mentre la seconda è la ripresentazione del diario di prigionia “Quel recinto di filo spinato” scritto da Domenico Tulimiero, bisnonno di Noemi, studentessa della classe 3E dello scorso anno scolastico.

La ripubblicazione del libro è stata realizzata dagli studenti, che ne hanno rifatto i disegni e scritto la prefazione, grazie all’intenso lavoro di collaborazione tra l’Isrecim e la scuola Sauro. Il diaro ha ottenuto il patrocinio dell’assemblea legislativa della Regione Liguria.

Alessandro Giacobbe – Storico e relatore dell’incontro

“Siamo qui con l’Istituto Comprensivo Nazario Sauro, che ha un indirizzo musicale, quindi ci sarà una mattinata anche molto musicale per un momento di ricordo molto importante che riguarda fatti che sono accaduti sì più di 70 anni fa, però sono sempre attuali. Purtroppo la lezione non l’abbiamo ancora imparata.

Ci saranno molti momenti di ricordo in questa fase di avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale che ci hanno toccato direttamente come ambito provinciale, come città di Imperia e come città anche di Triora e di Villa Faraldi, luoghi che quindi comprendono l’intera provincia.

Tra le varie iniziative che ci sono c’è stato il recupero di un memoriale e in questo momento dal punto di vista storico siamo nell’età dei memoriali. Il memoriale del signor Tulimiero era un soldato ed è stato catturato e portato in Germania. Come tantissimi italiani ha dovuto sopportare la durezza della prigionia e anche un effettivamente insperato ritorno a casa a piedi.

Ci sono molti passaggi che ci insegnano molti momenti e molte cose in rapporto a momenti tragici della storia europea, della storia italiana e della storia provinciale.

Questo memoriale è stato stampato a cura di Grafica Amadeo con l’iniziativa scolastica grazie ai parenti, ai discendenti della persona che ha scritto queste pagine, che sono veramente corpose, piene tra l’altro di dettagli anche molto interessanti, vorrei sottolinearne uno in particolare, cita sempre nome e cognome, reparto di persone che incontra, di altri commilitoni, perché? Perché vuole dare un’informazione alla famiglia, non si sa mai, non avessero potuto tornare”.

Alessandro Piana – Vicepresidente della Regione Liguria

“Credo che il sostegno della Regione Liguria nasce proprio da questo. Intanto mi complimento con l’Istituto Sauro, con tutti i docenti, con il direttore Giovanni Battista Sifredi, con i sindaci che parteciperanno all’incontro di Arno e con il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea Giovanni Rainisio, proprio perché bisogna aumentare la consapevolezza di quello che è stata la storia per evitare di ripetere errori, soprattutto che si ripetano quelle che sono le discriminazioni sociali, razziali che poi dividono la nostra società.

Quando ero Presidente del Consiglio regionale mi ricordo che promuovamo sempre lavori di questo tipo che poi si concludono con la stesura di documenti, di temi o di riassunti che vengono spesso premiati per poi dei viaggi premio per quanto riguarda gli istituti e gli studenti migliori di Regione Liguria.

Proprio per continuare a tenere accesi i riflettori su una problematica che ha segnato la nostra storia anche recente e ha visto il nostro paese fortemente coinvolto.

Questo è l’importante di Regione Liguria e soprattutto del lavoro che fanno gli insegnanti nei nostri istituti per evitare il ripetersi di errori di questo tipo”.

Nerozzi Andrea – nipote di Domenico Tulimiero

Sono qui appunto con questa pubblicazione per vedere un attimo di portare avanti il ricordo di quello che ha vissuto mio nonno nella sua tragica esperienza di deportato in guerra in Germania.

È una riedizione. Lui fece già una prima stampa nel 90, se non sbaglio, e adesso mia figlia si è trovata a scuola l’anno scorso in terza media alla Sauro, hanno parlato di questa discendenza che abbiamo la fortuna di avere e hanno deciso tutti insieme di pubblicare di nuovo il libro e corredarlo di nuovi disegni fatti da loro stessi, rendendo un pochettino più diverso da quello di precedentemente, lasciando ovviamente intatto il contenuto del racconto del nonno e suo bisnonno”.

Noemi racconta la storia del bisnonno Tulimiero

“Sono riuscita a coinvolgere i miei compagni per l’elaborazione di questo libro. All’inizio è stato tutto per far conoscere i miei compagni e quindi sono andata dalla professoressa a parlargli di questo libro.

La professoressa Pellaccini Paola è rimasta colpita dalla storia e ha deciso di fare un progetto con tutta la nostra classe terza e della SAURO.

Abbiamo fatto questo libro dove il contenuto è uguale, quindi le parole erano proprio sue, non abbiamo modificato nulla, però abbiamo ridisegnato i disegni.

Alcuni nostri compagni hanno scritto delle poesie, io e un altro dei miei compagni abbiamo scritto la prefazione ed è stato molto bello perché ci siamo ritrovati tutti uniti in un progetto dove ci rappresentavamo tutti perché alla fine era il mio bisnonno ma ognuno di loro, ognuno della loro famiglia ha vissuto quel periodo, quindi ci ha avvicinato”.

Giovanni Rainisio – Presidente Istituto Storico di Imperia

“È importante, fa molto piacere vedere che ragazzi dalle scuole medie si siano impegnati su questi ricordi, su questi obiettivi. Ricordano due episodi, mi sembra, molto importanti dell’ultima guerra mondiale: un esempio di solidarietà verso due ragazzi ebrei che erano stati lasciati soli dalla famiglia che era stata internata nei campi di concentramento e sono stati salvati da una famiglia di Crepo, una nostra frazione dell’entroterra.

L’altro episodio invece è la ristampa di un diario del signor Domenico Tulimiero che è il bisnonno di una ragazza di una che ha proposto questa iniziativa.

Hanno ristampato questo diario che nel 1990 l’Istituto Storico della Resistenza aveva stampato e diffuso per tutta la città e per tutta la provincia. È un episodio importante perché ricorda quanta gente nella nostra provincia, quasi 800 sono stati inviati nei campi di concentramento e hanno patito notevoli difficoltà e grandi e grandi problemi.

Per cui siamo molto felici che una scuola abbia ripreso questi episodi, che abbia fatto memoria, perché lo diciamo sempre, la memoria non è solo importante per se stessi, ma la memoria significa creare un’identità più forte, significa costruire un futuro migliore per i giovani.

È molto positivo perché purtroppo nella società moderna la memoria tende a scomparire e c’è un appiattimento terrificante sul presente. Il fatto che dei ragazzi giovani nelle scuole medie studino, ripensino e facciano memoria credo sia significativo e molto importante. Questo ci crea ottimismo e guardiamo con ottimismo il futuro”.

Stefano Damonte – Sindaco di Villa Faraldi

“Questi ragazzi hanno fatto un lavoro importantissimo, perché recuperando comunque questo libro e digitalizzandolo e ripubblicandolo riporti comunque la memoria e il vissuto di una persona.

Una cosa che a me ha colpito moltissimo, comunque anche quando lui ritorna a Villa Faraldi, dove la moglie lo aspettava coi figli e in paese non l’aveva riconosciuto nessuno, tanto anche la moglie stessa non ha fatto fatica a riconoscerlo.

Quindi compare Villa Faraldi in questa parte del racconto. Quando lui ritorna a casa c’era la moglie ad aspettarlo, Celeste Elena, nativa di Villa Faraldi, la moglie ed era figlia del maestro Domenico Elena. Era un maestro delle scuole di Villa Faraldi, ma è stato anche segretario comunale a Villa Faraldi.

Infatti nella memoria dei vecchi del paese hanno tutti un ricordo del papà di Celeste, che era la moglie di Tulimiero.

È importante il lavoro che hanno fatto questi ragazzi di rivivere, di ripercorrere, di riportare nelle nuove generazioni, perché si parla anche della quarta generazione che ha vissuto, diciamo che è stato tramandato questo racconto.

Importantissimo che riscrivendolo anche nelle scuole, nelle altre scuole i ragazzi lo possano leggere, possono riapprezzarlo che tante volte, comunque l’ultima pubblicazione era del 90 quindi sono 30 anni fa e spesso dopo tanti anni si perdono questi libri.

Si trovano magari in poche edicole o in poche librerie, invece adesso ripubblicandolo sicuramente si avrà la possibilità che molte persone lo apprezzino e lo possano rileggere, rivivere comunque le emozioni che vengono scritte da Tulimiero, quello che ha passato durante la prigionia e le persecuzioni”.

Massimo Di Fazio – Sindaco di Triora

“È una cosa molto importante ricordare la storia, tutta la storia in generale, in questo caso a noi ci riempie di orgoglio il fatto che comunque ricordano una storia vissuta nel nostro paese di Triora, dove abbiamo ancora delle testimonianze di quello che è accaduto in quel periodo”.

A cura di Alessandro Moschi

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