Le Democratiche del Ponente Ligurie sono scese in piazza oggi 8 marzo, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne. L’incontro si è tenuto sotto i portici di via Bonfante, dove hanno distribuito mazzi di mimosa e improvvisato un flash mob.
Imperia: flash mob delle Democratiche del Ponente Ligure per i diritti delle donne
Parla Monica Bersanetti: “La giornata di oggi è una giornata di lotta per i diritti che ci sono ancora da acquisire e che sono molti.
Abbiamo fatto questa iniziativa, in collaborazione anche con Sanremo e con Ventimiglia. In questo flash mob andiamo a ricordare le donne che sono state dimenticate, che comunque sono state importanti perché sono state davvero delle prime donne.
Non nel senso che in cui si intende oggi, con l’accezione negativa, ma sono state delle prime donne perché hanno sfondato delle porte per le altre donne su cose che erano vietate alle donne o non erano considerate.
Cosa ne pensa della scarcerazione dei due condannati per aver provocato la morte di Martina Rossi?
“Scarcerare i colpevoli sicuramente non è una cosa che porta fortuna al resto delle donne, proprio in questo periodo qui che c’è la giornata internazionale della donna, credo che ci siano delle pene che sono un po’ non troppo severe e soprattutto sbagliate.
Non bisognerebbe solamente pensare al carcere, ma anche all’educazione a educare le persone a non avere violenza.
Violenza zero, violenza in tutti i sensi perché poi abbiamo anche problemi di bullismo, non è solo nei confronti delle donne che si esprime questa violenza. Un po’ nei confronti anche di altre categorie più deboli”.
“E’ oggi la giornata in cui si sottolinea l’importanza dell’emancipazione femminile attraverso l’acquisizione di diritti sociali, economici e politici – fanno sapere le Donne Democratiche – La cultura in cui le società si muovono, ostacola o ritarda il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, priva di discriminazioni e di ogni forma di violenza nei confronti delle donne e delle bambine.
Ed è proprio oggi che la Conferenza delle Donne Democratiche del Ponente vuole ricordare alcune figure femminili dimenticate o che troppo poco vengono citate nei libri di storia. Alcune donne sono state pioniere in ambiti negati alla partecipazione femminile, altre hanno combattuto lotte per i diritti universali; in entrambi i casi hanno dovuto con molta determinazione, vincere battaglie difficili.
- – Ipazia (300 D.C) matematica e filosofa nella biblioteca di Alessandria d’Egitto uccisa da fanatici cristiani per la sua attività culturale pubblica. Diritto alla libertà di pensiero
- – Artemisia Gentileschi (1600) la prima donna ammessa all’Accademia. Violentata giovanissima da un amico di suo padre lo denuncia e dipinge violenze e vendette. Diritto ad esercitare l’arte.
- – Franca Viola nel 1965 rifiutò il matrimonio riparatore da parte dell’uomo che la rapí e violentò per costringerla al matrimonio. Diritto all’autodeterminazione.
- – Eva Mameli Calvino (1900) fu la prima libera docente universitaria in botanica. Nel 1925 si occupa della nascente Stazione sperimentale di Floricoltura di Sanremo insieme al marito e nel 1951 ne diventa direttrice per i successivi 8 anni.
- – Rigoberta Menchù Nobel per la Pace nel 1992. Combatte in difesa degli indios e dei popoli nativi. Diritto universale all’autodeterminazione dei popoli.
- – Malala Yousafzai (2000) Nobel per la Pace nel 2014. Vittima della violenza dei talebani ha continuato a studiare. Diritto allo studio e alla libertà di pensiero.
- – Lidia Poët nel 1883 fu la prima donna iscritta all’albo forense ma solo nel 1919, all’età di 65 anni, ha potuto esercitare la professione grazie ad una Legge che dava accesso alle donne nei pubblici uffici. Diritto di esercitare una professione
- – Eleonora d’Arborea (1300) Giudicessa della Sardegna che promulgò e fece rispettare la prima legge a tutela del genere femminile
- – Ruth Bader Ginsburg (1900) Giudice associato della corte suprema degli Usa pioniera per la parità di genere.
- – Rosa Parks nel 1955 rifiutò di cedere il posto su un autobus ad un uomo bianco. Figura simbolo per i diritti civili e la lotta contro l’apartheid
- – Maria Pellegrina Amoretti, nata ad Oneglia nel 1756, giurista, terza donna laureata in Italia. Superando molti ostacoli, rifiutata dall’Università di Torino, riuscì a laurearsi a Pavia in “ragion civile” nel 1777
Diritto allo studio e alla divulgazione del proprio sapere. Oggi queste donne attraverso la nostra voce gridano io sono qui!”.
A cura di Alessandro Moschi