Condizione sine qua non la sincerità del credente, che digiuna per ottenere la soddisfazione di Dio
Il mese di Ramadan è vissuto attraverso momenti di preghiera collettiva serale, durante i quali viene data lettura del Corano. Sono dispensati dal digiuno gli anziani, i malati, le donne incinta o in fase di allattamento e chi è in viaggio. Anche coloro che non si sentono di digiunare per motivi di salute possono evitare di farlo, ma, in questo caso, o recupereranno il digiuno in seguito, oppure faranno precise azioni di carità nei confronti di bisognosi.
I musulmani che sono in grado di espletare il precetto divino, sono religiosamente tenuti ad astenersi dal cibo, da ogni bevanda (acqua compresa) e dai rapporti sessuali dalla prima luce dell’alba fino al tramonto del sole.
La notte non è fatta per recuperare con bagordi, ma per veglie di preghiere e meditazione. Poi, un’ora prima dell’ora d’inizio la famiglia musulmana fa il “sahur” l’ultima colazione e si prepara alla giornata di digiuno.
Condizione sine qua non la sincerità del credente, che digiuna per ottenere la soddisfazione di Dio…poiché per quelli che digiunano per imitazione pedissequa o per non dispiacere alla propria comunità di riferimento, c’è un detto del Profeta Muhammad (pbsl) “Ci sono persone che del digiuno avranno solo la fame e la sete”.