27 Dicembre 2024 19:44

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ORMEA. “IL BUON PASCOLO”, AL VIA IL CICLO DI INCONTRI DEDICATI AL “PIACERE DI VIVERE LE TERRE ALTE”

In breve: Nasce “Il piacere di vivere le terre alte”, un ciclo di incontri promossi dal Parco del Marguareis e dalla Scuola Forestale di Ormea, dedicati alle nostre valli e alle loro risorse

Il buon pascolo_locandina

La Val Tanaro e le Alpi del Sud nascondono una ricchezza intrinseca nella varietà dei loro paesaggi, talvolta aspri e severi, spesso difficili da vivere, sempre bellissimi. Queste terre alte possiedono mezzi e opportunità per l’economia locale non ancora del tutto valorizzate in modo ecologico e redditizio.

Da questa premessa nasce “Il piacere di vivere le terre alte”, un ciclo di incontri promossi dal Parco del Marguareis e dalla Scuola Forestale di Ormea, dedicati alle nostre valli e alle loro risorse, che vuole rimettere in gioco le possibilità di sviluppare un’economia nuova basata su un utilizzo davvero sostenibile dell’ambiente alpino.

Il ciclo di incontri si aprirà alle 9,30 di sabato 27 settembre a Ormea presso la Scuola Forestale “Barbero” in Viale Novaro 96, con una prima conferenza dedicata a “Il buon pascolo”. Un incontro per far emergere le opportunità offerte dall’attività dei pastori, ma anche le problematiche che affrontano quotidianamente gli allevatori che monticano i loro animali sulle nostre montagne. Proprio perché è un’attività in movimento tra l’alpeggio e il fondovalle, la pastorizia è un ottimo “termometro” delle trasformazioni della montagna e i pastori ne sono allo stesso tempo i testimoni e i protagonisti.

La pastorizia di montagna non è solo una fonte di sostentamento per chi la pratica, ma una ricchezza ecologica a beneficio di tutti perché contribuisce a mantenere quegli habitat (i pascoli, i prati sfalciati) che ormai troppo spesso i turisti scambiano per paesaggi naturali, ma che invece dipendono dalla fatica e dalla mano dell’uomo.

Senza contare che un certo tipo di pastorizia è anche un valore culturale, perché nei suoi saperi e sapori, nelle sue pratiche si nasconde una tradizione antica che ha saputo approdare, conciliando passato e innovazione, al terzo millennio. Per il suo valore economico, ecologico, culturale e anche turistico (sono sempre più diffuse le visite guidate in alpeggio e i prodotti d’alpeggio costituiscono un mercato che la nuova cultura del mangiare sano e buono sta facendo crescere) la pastorizia di montagna è un’attività da tutelare e sviluppare con consapevolezza, grazie anche a nuove pratiche e tecniche che consentono un miglioramento non solo dei pascoli, ma anche della salute degli animali e della qualità della vita delle persone che la praticano. Una buona gestione dei pascoli e dell’alpeggio è infatti la chiave perché la pastorizia di montagna sia un tassello dell’economia locale, insieme e non in contrasto allo sviluppo di un turismo attento e sostenibile, come quello promosso con sempre maggiore impegno e convinzione dai rifugi e dalle aree protette. La giornata si concluderà con una tavola rotonda, un momento di incontro tra chi si occupa di pascoli – perché li amministra, perché porta gli animali in alpeggio o semplicemente perché li frequenta nel tempo libero – per confrontarsi e affrontare insieme le difficoltà gestionali. La montagna è una grande risorsa e non c’è momento migliore di questo per unire le energie, risolvere le criticità e proporre nuove idee per ricavare il meglio dal territorio alpino rispettandone l’ambiente delicato e prezioso.

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