“Siamo assolutamente convinte che nel nostro caso ci sia la prova positiva dell’insussistenza del fatto”. Così le legali di Claudio Scajola, Sindaco di Imperia, Elisabetta Busuito e Patrizia Moretto, nel corso dell’arringa difensiva ieri, 13 marzo, al processo d’Appello a Reggio Calabria che vede l’ex Ministro imputato per procurata inosservanza della pena per aver favorito la latitanza dell‘ex Parlamentare di Forza Italia Amadeo Matacena.
Reggio Calabria: processo Scajola, chiesta l’assoluzione nel merito
Scajola in primo grado è stato condannato a due anni di carcere, pena sospesa. Caduta l’aggravante mafiosa, contestata in un primo momento e poi decaduta, il reato è già caduto in prescrizione. Le legali dell’ex Ministro hanno però chiesto l’assoluzione nel merito.
“Ci sono una pletora di elementi fattuali e di diritto per dimostrare l’evidente assenza di responsabilità penale in capo a Scajola, è completamente assente qualsivoglia contributo materiale posto in essere da Scajola a favore della latitanza di Amedeo Matacena”.
L’udienza è stata rinviata al prossimo 26 giugno per la conclusione delle arringhe e la sentenza.