Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, nell’ambito della discussione relativa alla ricognizione dell’indennità di carica al Presidente del Consiglio e dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali per l’anno 2014, ha presentato un emendamento chiedendo il dimezzamento dei compensi per destinare contributi al sociale e all’imprenditoria locale.
LE RICHIESTE ALL’INTERNO DELL’EMENDAMENTO
– dimezzare per un primo periodo di 12 mesi, le indennità del Sindaco, del Vice Sindaco, del Presidente del Consiglio, degli assessori, e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali.
– destinare tale importo, circa 160 mila/185 mila euro itin parti uguali ai giovani disoccupati e alle attività produttive imperiesi.
– 80 mila euro/95 mila euro ai giovani disoccupati imperiesi per lavori di pubblica utilità a favore dei cittadini imperiesi ad esempio con iniziative collaterali al progetto di raccolta differenziata porta a porta.
– 80 mila euro/95 mila euro alle attività produttive imperiesi quale fondo di garanzia comunale per agevolare l’accesso al credito delle piccole imprese e favorire lo sviluppo del microcredito in città.
Il segretario generale Andrea Matarazzo spiega che l’emendamento si può discutere solo su due punti, quelli relativi all’emolumento del presidente del consiglio e ai gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Il resto spetta alla Giunta.
GIANFRANCO GROSSO
“Non sono certo i 1.500 euro degli assessori lo scandalo dei costi della politica, ma gli stipendi dei consiglieri regionali, dei parlamentari. In Italia ci si occupa della pagliuzza nell’occhio e ci si dimentica della trave. Solo il presidente del consiglio deve ridursi lo stipendio, con un massimo di 500 euro, in rapporto al tempo impiegato in Comune rispetto a consiglieri comunali e assessori”.
PIERA POILLUCCI
“32 euro per consigliere comunale cuba mille euro per ogni seduta di consiglio comunale. Credo che con questo importo qualcosa potremmo fare per la città. L’aveva già proposto il capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati. Oggi abbiamo parlato solo di aumento delle tasse. Potevate anche venire qui oggi a proporre un aumento dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Io non mi permetto di dire che la politica non ha valore, ma è il momento forse, questo, in cui la politica può e deve dare dei segnali. Ad esempio l’assessore al bilancio in Provincia, nonostante la mole di lavoro, ha rinunciato al proprio compenso”.
MAURO SERVALLI
“La politica va remunerata perché chi non è avvocato, libero professionista, può comunque svolgere le sue mansioni. Per chi lo fa seriamente 32 euro a seduta sono nulla. Per i tanti che vengono qui a fare i muti, che non guardano neanche le pratiche, sono soldi sprecati. Se guardo il calcolo delle ore e l’impegno, sono pochi. C’è qualcuno che poi presenta delle pratiche invotabili, per inesperienza, incapacità. Lo sapete che percentuale è rispetto al bilancio comunale? Caltagirone, che avete portato voi, si è portato a casa 240 milioni di euro! E voi parlare di gettoni di presenza?”.
IDA ACQUARONE PERDE LE STAFFE
“Qui dentro ci sono delle persone oneste, che sono tanti anni che lavorano, e tu non sai neanche cosa vuoldire. Stai attento! Adesso basta! Vergognatevi! Sei nato ieri e hai il coraggio di parlare! Avrò guadagnato chissà quanti soldi venendo qua con Caltagirone e gli altri. Hai ragione Servalli, noi siamo dei ladri e io sono anche vecchia e rincoglionita va bene?”.
ANTONELLO RANISE
“Servalli, ho stima per lei, ma ho trovato fuori luogo, con un tono eccessivo, le parole rivolte ai nostri banchi. Io credo che la demagogia ci sia da entrambe le parti. E’ vero che la politica costa, siamo tutti d’accordo, ma d’altra parte l’eliminazione, ad esempio, del finanziamento pubblico ai partiti, fa si che possa fare politica solo chi ha i soldi e chi ruba. Io sono disposto a rinunciare, perchè ho la fortuna di non vivere di politica. Capisco chi la pensa diversamente, ma in un momento in cui si chiede il sangue ai cittadini, un segnale potrebbe essere dato”.
GIANFRANCA MEZZERA
“Se rinunciamo ai gettoni di presenza, rientrano nel bilancio del Comune che magari poi li utilizza per fare le fotocopie. Non possiamo darli ai giovani, non lo possiamo fare. Noi possiamo prendere i gettoni e di nostra spontanea volontà fare beneficenza. Questo si e io sarei anche d’accordo. Dire che rinunciamo e li diamo ai giovani non si può fare. E’ demagogia”.
La pratica è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari della minoranza, mentre l’emendamento di Antonio Russo, discusso solo nei punti relativi all’emolumento del presidente del consiglio e ai gettoni di presenza dei consiglieri, è stato respinto con i voti contrari della maggioranza ( astenuto il Presidente del Consiglio Diego Parodi) e di Imperia Bene Comune e con i voti favorevoli del resto della minoranza.