“I dirigenti risolvono se non riescono se ne vadano. questo è il dovere!!!”. Questo il contenuto di un’annotazione manoscritta del Presidente della Provincia Claudio Scajola, definita “minatoria” e riportata nel decreto di perquisizione dell’inchiesta sulla ex bocciofila Pietro Salvo di Corso Roosevelt. Nel registro degli indagati, con le accuse di falso e abuso d’ufficio, sono stati iscritti Rosa Puglia, segretario generale della Provincia, Manolo Crocetta, dirigente del settore legale, Michele Russo, dirigente del settore Infrastrutture, Pier Carlo Gandolfo, geometra del settore Infrastrutture, e Fulvio Modugno, ingegnere del settore Infrastrutture.
Imperia: inchiesta ex Bocciofila, ecco tutti i dettagli
Proprio l’ex Bocciofila, secondo gli inquirenti, sarebbe all’origine della decisione del Presidente Claudio Scajola di sollevare dall’incarico di dirigente della Provincia Patrizia Migliorini. Il motivo? Si sarebbe rifiutata di firmare l’approvazione del progetto di demolizione, a carico della Provincia, per un importo pari a 48 mila euro, degli abusi edilizi commessi dal privato nel terreno dell’ex bocciofila, e il successivo atto di affidamento dei lavori.
La dirigente Patrizia Migliorini, dunque, fu licenziata per non aver firmato il progetto di demolizione degli abusi edilizi dell’ex Bocciofila a carico della Provincia e non, come rivelò il Presidente Scajola pubblicamente, per problemi nella gestione dell’Ato idrico.
Secondo quanto contestato dalla Procura la Migliorini, a seguito della posizione contraria assunta, sarebbe stata oggetto di un crescente “pressing” da parte della Segretaria Generale Rosa Puglia e del Presidente Claudio Scajola, culminato con la destituzione dall’incarico e la nomina di Michele Russo. Proprio nell’ambito delle pressioni contestate dagli inquirenti, la segreteria del Presidente Scajola avrebbe inviato alla Migliorini una mail con all’interno, scansionata, l’annotazione manoscritta di Claudio Scajola con il monito “”I dirigenti risolvono se non riescono se ne vadano. questo è il dovere!!!”. Secondo la Procura una mail dal “degradante contenuto minatorio”.
Il valore della ex Bocciofila
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, Pietro Salvo, nel marzo del 2022, nel corso di un incontro tenutosi con la segretaria generale Rosa Puglia e il dirigente del settore legale Manolo Crocetta, sarebbe stato informato del valore stimato dell’ex Bocciofila, di sua proprietà, pari a 115 mila euro, e dell’intenzione della Provincia di valutare una proposta di acquisto.
Il valore della ex Bocciofila secondo gli inquirenti presenterebbe gravi criticità per la presenza di vincoli urbanistici e di costruzione abusive. A confermarlo, secondo gli inquirenti, il fatto che Salvo acquistò l’area nel 2010 al prezzo di 30 mila euro, quattro volte meno il valore calcolato dalla Provincia nel 2022.
Il progetto del parcheggio e la demolizione degli abusi edilizi
Michele Russo e Pier Carlo Gandolfo elaborano un progetto di realizzazione di un parcheggio da 28 posti auto nella ex Bocciofila, progetto che comprende anche la demolizione degli abusi edilizi, per un importo pari a 120 mila euro.
Sempre nel marzo del 2022 il Presidente Claudio Scajola invia tramite mail a Pietro Salvo la proposta di acquisto della ex bocciofila, 115 mila euro, senza però, secondo gli inquirenti, fare alcun cenno alla necessità di eseguire lavori di demolizione prima di procedere con l’acquisto dell’area.
Il 14 settembre del 2022 il Consiglio Provinciale approva la valutazione dell’ex Bocciofila, 115 mila euro, e prende atto della necessità di procedere, prima dell’atto di compravendita, alla verifica della regolarità urbanistica ed edilizia. Una evidente contraddizione secondo gli inquirenti perché la verifica avrebbe dovuto essere fatta prima di stabilire il valore dell’area in quanto avrebbe potuto incidere in maniera rilevante sul prezzo.
Nel gennaio del 2023, nel corso di un incontro con Pietro Salvo, Rosa Puglia e Manolo Crocetta comunicano a Salvo che dovrebbe demolire a sue spese gli abusi edilizi per poter procedere all’atto di compravendita. Salvo si rifiuta e nel marzo del 2023 Crocetta gli comunica che sarà la Provincia ad occuparsi, a proprie spese, della demolizione.
Ed è qui che entra in gioco Patrizia Migliorini. Nel dicembre 2023, infatti, l’allora dirigente riceve da Fulvio Modugno, incaricato di redigere un progetto di demolizione degli abusi edilizi, una scrittura privata con gli “accordi verbali” tra la Provincia e Salvo per la demolizione.
La Migliorini critica duramente la scrittura privata e gli accordi tra Provincia e Salvo, sollevando tre dubbi. La mancanza di una formale certificazione del Comune circa la natura abusiva dei fabbricati da demolire, la mancanza di un corrispettivo per la demolizione da parte del privato e la differenza tra gli accordi tra la Provincia e Salvo e quanto deliberato dal consiglio provinciale.
E’ da questo momento che, secondo la Procura, inizia il pressing sulla Migliorini da parte del Presidente Claudio Scajola e della segretaria Rosa Puglia.
Il 19 luglio, dopo una telefonata con Scajola e un incontro con Crocetta e Modugno, la Migliorini invia alla segreteria del Presidente una mail contenente i dubbi sul progetto dell’ex bocciofila. Dalla segreteria arriva in risposta una mail con scansionata l’annotazione manoscritta di Scajola “I dirigenti risolvono se non riescono se ne vadano. Questo è il dovere!!!”.
Il 24 luglio l’ing. Modugno redige la relazione tecnico illustrativa del progetto di demolizione degli abusi edilizi nell’area della ex Bocciofila.
Il 21 settembre la segretaria Rosa Puglia con una mail sollecita nuovamente la dirigente Migliorini a firmare i documenti necessari per l’acquisizione dell’ex bocciofila. La dirigente replica chiedendo un parere legale che attesti la legittimità degli atti della Provincia.
Il 19 ottobre il consiglio provinciale approva il progetto di demolizione redatto dall’ing. Modugno.
Il 26 ottobre il dirigente Manolo Crocetta invia alla Segretaria Rosa Puglia una nuova bozza di scrittura privata tra Provincia e Pietro Salvo. Una volta ottenuto il via libera la invia alla Migliorini che nuovamente si rifiuta di dare il via libera al progetto di demolizione degli abusi edilizi e all’affidamento dei lavori senza l’approvazione della scrittura privata da parte dello stesso Crocetta.
“Ritengo che l’amministrazione provinciale – scrive la Migliorini – si stia accollando un onere non solo economico che spetterebbe al proprietario con conseguente maggiori costi rispetto al valore della perizia di stima. Quindi io non procedo in assenza di un tuo (di Crocetta, ndr) atto in merito come ti ho richiesto ormai da mesi. Se non ravvisi problematiche particolari in merito alla procedura quali problemi hai ad approvare con tuo atto lo schema di scrittura privata?”.
Il 15 novembre la segretaria Rosa Puglia chiede nuovi chiarimenti alla dirigente Migliorini che risponde il 22 novembre con una mail inviata per conoscenza al Presidente della Provincia Claudio Scajola in cui richiede l’approvazione della scrittura privata da parte del dirigente del settore legale.
Il 29 novembre Patrizia Migliorini viene convocata dal Presidente Claudio Scajola. L’incontro termina con il licenziamento della Migliorini, con motivazioni che Scajola poi ricondurrà invece ai problemi di gestione dell’Ato idrico, e la sostituzione di ques’ultima con Michele Russo.
Russo il 7 dicembre approva il progetto di demolizione degli abusi. Il 13 dicembre sottoscrive la scrittura privata con Pietro Salvo. Il 18 dicembre affida i lavori di demolizione alla ditta Greco Aldo.