Imperia – Tornano le pagelle del consiglio comunale. Tornano per i consiglieri, per i loro familiari, per gli elettori ma sopratutto per i lettori di ImperiaPost che, dopo una settimana di notizie poco confortevoli, grazie alle pagelle possono trascorrere 5 minuti di leggerezza. Partiamo con gli assenti: Giuseppe Fossati (Imperia Riparte), Paolo Re (Imperia Cambia) e l’assessore Giuseppe Zagarella. Durante la seduta vi sono stati numerosi momenti di tensione e scontri accesi tra cui l’ammonimento di una cittadina da parte della Polizia Municipale “colpevole” di commentare in modo colorito e a voce alta gli interventi dei consiglieri e assessori.
Ma iniziamo con le pagelle del “Feroce Saladino”.
Oliviero Olivieri (Pd) voto 5.5: Dopo la mancata nomina a capogruppo alla quale forse ha partecipato indirettamente anche questo ufficio, il vice capogruppo si è presentato in consiglio più teso di una corda di violino e malgrado il suo notevole autocontrollo non è riuscito a nascondere la delusione per esser stato scavalcato dalla moglie dell’ex assessore, consigliere, ect ect :Fulvio Vassallo. Per dargli il contentino la Mezzera gli concede di esprimere la dichiarazione di voto del gruppo sulla questione relativa ai gettoni dei consiglieri. Amareggiato.
Gianfranca Mezzera (Pd) voto 7: Si presenta in consiglio comunale in pigiama malgrado fosse la sua prima uscita da capogruppo del partito più votato della città. Interviene con cognizione di causa e difende il suo partito sotto il fuoco incrociato di Forza Italia e Imperia Bene Comune. Non ha il senso dell’humor di Montanari ma fa bene anche perché ultimamente in casa PD non c’è nulla da ridere. Autorevole.
Enrica Chiarini (Pd) voto 7.5: Malgrado sembrava che stesse covando l’ebola o qualche altra malattia tropicale, l’assessore in pectore del PD non molla e si spara tutto il consiglio comunale consumando almeno due pacchetti di fazzoletti con effetto balsamico. La Chiarini, per gli amici la Chiarini, è già entrata nello spirito della squadra di Capacci, lavoro a tempo pienissimo e la mutua non è compresa. Rocciosa.
Antonello Ranise (Forza Italia) voto 6.5: Tenta di placare l’ira di Ida Acquarone con una mano e con l’altra cerca nella borsa uno stetoscopio. Interviene sulla mozione relativa alla Fondazione Carige snocciolando numeri di cui non sembra conoscere la vera entità così come gli fa notare l’esperto di bilancio del PD, Cicciò Lagorio con un’espressione alla Razzi. L’intento è difendere probabilmente l’indifendibile ma si sa la fede e l’amicizia superano ogni ostacolo. Megu.
Piera Poillucci (Forza Italia) voto 6.5: Leggermente sottotono anche se il suo intervento sui compensi alla politica ci ha fatto scoprire che lei di notte non dorme… studia! Il suo tailleur castigato l’ha posizionata solo al 9° posto nella classifica fashion ma siamo certi che saprà rifarsi il prossimo 13 ottobre. Diligente.
Natalia Riccò (Imperia Cambia) voto 5: Interviene per giustificare la sua defezione sulla pratica relativa alla Tasi e per comunicare che le sue votazioni della serata saranno conformi al gruppo. Non abbiamo ben capito la strategia sempre che che ce ne sia una. Pesce fuor d’acqua.
Carlo Capacci (sindaco) voto 7: Le decisioni sono prese e lui, malgrado spesso non piacciano alla popolazione, ha il coraggio di comunicarle al contrario di alcuni dei suoi assessori. Più sereno del solito, ormai è entrato nel ruolo di politico al 100% e seppur circondato da partiti e politicanti riesce a tenere botta e a proseguire, non si sa ancora per quanto, la sua avventura amministrativa. Mayor.
Luca Falciola (pdl) voto 7: Seppur sotto esame di stato non si sottrae dalla discussione e interviene con lucidità e puntualità che solo il buon Erminio Annoni poteva infondergli. Quando parte l’arringa è difficile che non convinca questa giuria. Valido.
Cara Glorio (Movimento cinque stelle) voto 8.5: È Cinque Stelle nel sangue e voce del popolo. Il suo sfogo è la rappresentazione del sentimento del popolo che non ce la fa più. Si fa scappare una metafora colorita che ha subito indignato la classe politica imperiese anche se il riferimento era ovviamente senza un destinatario preciso e a livello nazionale. Vince il premio consigliera fashion per il suo vestitino alla Jessica Rabbit. Guerriera.
Guido Abbo (assessore al bilancio) voto 4.5 : Con il suo tono soporifero snocciola un po’ di numeri richiamando gli imperiesi alla civiltà e alla collaborazione per un mondo migliore. “Camminiamo sul filo di un rasoio” ha detto l’assessore prima di infuriarsi con la consigliera del Movimento 5 Stelle per “procurato allarme sociale e incitamento all’odio della classe politica”. Tutto condivisibile anche se quando qualcuno chiede rispetto lo deve anche dare e lo scivolone nei confronti di Grosso: “Così Grosso potrà esibirsi” ha reso vano ogni suo sforzo. Contraddittorio.
Lorenzo Lagorio (Pd) voto 8: Usando un’espressione alla Antonio Razzi indirizzata al consigliere di Forza Italia Ranise, crea il caos in aula tanto da meritarsi un richiamo verbale dal presidente del consiglio Parodi. Un animale da scranno con le sue mani in tasca riesce a distogliere dalla lettura del giornale anche la mitica Ida Acquarone. Mitico.
Gianfranco Grosso (Imperia Bene Comune) voto 7.5: Tanto cuore e di certo non è uno che le manda a dire. Sulla gestione dei fondi della Fondazione Carige enuncia sante verità neanche troppo nascoste. Batte il pugno sul tavolo e per una volta va in controtendenza a quanto esposto dal collega Servalli anche se poi il voto è compatto. Tiger.
Ida Acquarone (Forza Italia) voto 9.5: È lei la protagonista della serata. Perde letteralmente le staffe e se la prende con il giovane Servalli. “Sei nato ieri e hai il coraggio di parlare! Avrò guadagnato chissà quanti soldi venendo qua con Caltagirone e gli altri. Hai ragione Servalli, noi siamo dei ladri e io sono anche vecchia e rincoglionita va bene?”. Straordinaria.
Mauro Servalli (Imperia Bene Comune) voto 7: Battaglia contro tutto e tutti anche se la camicia firmata tradisce un po’ il suo personaggio vicino ai centri sociali e alla sinistra antagonista. Invita alla calma Ida Acquarone che rischia un coccolone data anche la non più giovane età. Ringrazia ironicamente il presidente del consiglio Parodi per aver omesso di comunicargli il minutaggio aggiuntivo. Combattente.
Diego Parodi (presidente del consiglio) voto 6.5: Non è facile per lui fare il domatore in una gabbia di leoni. Ieri sera, però, ha sfoderato il “rimprovero ufficiale messo a verbale” e la minaccia dell’uso “della forza pubblica”. Più obiettivo del suo predecessore e moderatamente rispettato. President.
Antonio Russo (Movimento cinque stelle) voto 7: Non demorde e anche se non conosce, a distanza di un anno, i tecnicismi del consiglio comunale chiede con forza che le sue idee e quelle del movimento 5 stelle vengano discusse a prescindere da tutto. Un uomo solo al servizio della gente. Eroe.
Simone Vassallo (Ncd) voto 7.5: Il neo capogruppo del Nuovo Centrodestra, ieri sera, ha dato dimostrazione di meritarsi quella carica. Puntuale, preparato e deciso nell’esposizione, Vassallo, è di certo una promessa della politica imperiese. Bomber.
Erminio Annoni, Gianfranco Gaggero, (Forza Italia) Montesano e Gorlero (Ncd), Corinni, Balestra e Canetti (PD), Saluzzo, Balestra Fulvio, Palma e D’Agostino (Imperia Cambia) voto: Non pervenuti!