Il Presidente della Provincia e commissario dell’Ato idrico Claudio Scajola ha illustrato questa mattina all’Assemblea dei sindaci, riunitasi nel palazzo comunale di Sanremo, l’agenda cui attenersi per garantire il salvataggio di Rivieracqua e la prosecuzione della gestione del ciclo idrico imperiese e andorese.
L’ingresso del socio privato deve avvenire entro il 31 ottobre per rispettare gli accordi con il Tribunale per la salvaguardia di Rivieracqua
Il cammino intrapreso prevede l’ingresso del socio privato entro il prossimo 31 ottobre e i tempi sono quindi molto stretti. Prima infatti i comuni dovranno approvare il nuovo statuto della società, i patti parasociali e deliberare nei loro Consigli comunali l’ingresso in Rivieracqua quali soci, in modo tale da garantire il mantenimento della maggioranza delle quote in mano pubblica.
In seguito sarà necessario indire la gara pubblica per l’ingresso del socio privato, che dovrà effettuare un apporto di 40 milioni di euro. Da quanto è emerso stamani, a fare lo sforzo maggiore per la parte pubblica saranno i Comuni di Imperia e Sanremo. Imperia sottoscriverà quote per 5,5 milioni di euro, derivanti dai crediti che vantava nei confronti di Amat, compensati con quelli che Rivieracqua vantava nei confronti dell’ex partecipata imperiese. Sanremo interverrà invece con 4,5 milioni di euro.
Spiega Claudio Scajola: “E’ stato fatto un lavoro immane per non far fallire la società ed evitare anche di mettere in difficoltà 500 aziende creditrici. Oggi abbiamo consegnato a tutti i comuni il nuovo statuto e i patti parasociali con la delibera già pronto che dovranno adottare i singoli consigli comunali per arrivare all’ingresso del socio privato entro il 31 ottobre al 48%, così come concordato con il Tribunale.
I Comuni dovranno deliberare nei loro consigli comunali nel tempo più breve possibile. E’ dal 2012 che doveva essere costituita una società funzionante con tariffe uniformi entro il 30 giugno del 2018. Tutte date non osservate e non gestite. La nostra proposta prevede il 52% pubblico e il 48% privato e servono 50 milioni di euro. I comuni avevano dato risposta negativa circa la loro disponibilità a un’apporto economico complessivo e per questo votarono all’unanimità per una società mista con ingresso del privato. Lo statuto prevede un Cda di 5 membri, tre nominati dal pubblico e 2 dal privato”.
Il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, al suo ultimo appuntamento con l’Assemblea dei sindaci, ha invitato tutti i Comuni alla compattezza, al fine di garantire la prosecuzione della gestione del ciclo idrico con una maggioranza saldamente in mano pubblica.