L’inchiesta “Echidna” dei Carabinieri del Ros e della stazione di Leini (Torino) che ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari per i reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, estorsione, detenzione illegale di armi e ricettazione, ha avuto strascichi anche in provincia di Imperia. Agli arresti domiciliari è finito infatti il manager Roberto Fantini, socio di minoranza della MCS Srl (San Lorenzo al Mare cantieri), società con sede nel piccolo comune costiero e di cui è amministratore unico il patron della Sanremese Alessandro Masu, estraneo all’inchiesta.
Inchiesta Echidna: agli arresti socio San Lorenzo al Mare Cantieri
Secondo quanto contestato dagli investigatori Fantini avrebbe garantito lavori e risorse economiche a un’azienda (Autotrasporti Claudio) riconducibile a soggetti residenti a Brandizzo e legati alla criminalità organizzata calabrese, emanazione delle ‘ndrine Nirta e Pelle, di San Luca.
In particolare parte dell’inchiesta ruota intorno agli appalti per la manutenzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Fantini è chiamato in causa nella veste di amministratore delegato della Sitalfa, carica che ha ricoperto fino al 2021.
Le indagini degli organi inquirenti avrebbero dimostrato le presunte ingerenze della famiglia Pasqua nelle scelte aziendali delle società Cogefa e Sitalfa, i vantaggi patrimoniali derivanti dal rapporto intrattenuto con Fantini, nonchè l’aiuto fornito da Fantini all’associazione criminosa.
La Sitalfa Spa si occupa dell’attività di manutenzione dell’infrastruttura autostradale per conto della controllante Sitaf Spa, società quest’ultima a capitale parzialmente pubblico e concessionaria dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, tra i cui soci di minoranza figurano Roberto Fantini e la Cogefa Spa, riconducibile alla famiglia Fantini.
Gli accertamenti dell’Antimafia avrebbero permesso di contestare le modalità attraverso le quali i Pasqua, sfruttando il rapporto instaurato con Roberto Fantini, all’epoca delle indagini amministratore delegato di Sitalfa Spa, avrebbero sovrafatturato le prestazioni di lavoro fornite dalla società Autotrasporti Claudio a Sitalfa Spa.
Nell’inchiesta è coinvolto anche Salvatore Gallo, 85 anni, figura storica della politica piemontese, ex manager della Sitaf, nonchè padre di Raffaele Gallo, consigliere regionale del Partito Democratico che ha ritirato la propria candidatura alle regionali. E’ accusato di corruzione elettorale, estorsione e peculato. Tra le contestazioni più gravi la distribuzione, benchè terminato il proprio ruolo operativo in Sitaf, di tessere autostradali per il passaggio gratuito ai varchi “da omaggiare a piacimento a terze persone” e “nell’ottica di coltivare rapporti di interesse in cambio di utilità”.
Non è l’unico strascico politico importante. Roberto Fantini, infatti, era stato nominato dal Partito Democratico all’Orecol, l’Osservatorio che vigila sulla legalità degli appalti pubblici affidati dalla Giunta della Regione Piemonte. Il Presidente Alberto Cirio gli ha revocato l’incarico.