Giorno di festa per i musulmani imperiesi che oggi, mercoledì 10 marzo, hanno celebrato l’Id al-fitr la ricorrenza in occasione della fine del mese di Ramadan, il mese sacro per oltre 1 miliardo e mezzo di musulmani nel mondo, dedicato al digiuno, alla purificazione e alla preghiera.
Imperia: musulmani in festa per la fine del Ramadan
Location, per l’occasione, l’anfiteatro della Rabina a Imperia, dove centinaia di fedeli, circa 500 persone, hanno celebrato la tradizionale preghiera e ascoltato i sermoni in arabo ed in italiano. Durante la festa, i musulmani hanno dedicato un momento anche al popolo palestinese.
“Dobbiamo pensare che questa festa che stiamo facendo qui oggi, qualcun altro rischia di passarla con le bombe sulla testa – racconta Hamza Piccardo nel suo discorso ai fedeli presenti – Due miliardi di musulmani al mondo non riescono a difendere il loro terzo luogo santo e questa è la vergogna che noi portiamo ogni giorno. Un giuramento che voglio fare davanti a voi tutti, un giuramento che ho fatto tanti anni fa e oggi voglio ripetere.
Ogni giorno della mia vita, un po’ del mio tempo, un po’ dei miei soldi, devono arrivare ai fratelli in Palestina. Abbiamo visto tante guerre tra musulmani purtroppo.
Noi tutti quanti, con i nostri cuori, con la nostra intenzione, con i nostri soldi, dobbiamo sostenere il popolo palestinese”.
Spiega Roberto Hamza Piccardo, esponente di spicco del comunità Musulmana imperiese e fondatore delle prime moschee in Liguria
“Una festa molto partecipata, abbiamo visto moltissima gente. Una festa veramente che rappresenta la nostra Ummah, perché c’erano fratelli arabi, fratelli albanesi, fratelli del Bangladesh, di tutte le etnie, in un unico cuore che è quello appunto di ringraziare Dio per questo mese di digiuno che si è concluso.
Anche il tempo è stato clemente, grazie a Dio, nonostante alcune previsioni negative, è andato tutto bene, siamo molto contenti, grati sempre all’amministrazione che ci concede questo posto per fare la nostra preghiera.
La Palestina è nel nostro cuore più di ogni altra cosa, nel senso che noi pensiamo che oltre all’amore per Dio, l’amore per la Palestina diventa un fatto importante della nostra comunità tutta intera. Noi ci auguriamo pace e giustizia per il popolo palestinese e soprattutto per la gente di Gaza”.