16 Novembre 2024 02:20

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16 Novembre 2024 02:20

CPR a Diano Castello: l’ira dell’assessore Marco Scajola. “Atto di prepotenza del Governo, mancanza di rispetto per il nostro territorio. Ho chiesto intervento forte a viceministro Rixi” / Video

In breve: Ecco le dichiarazioni dell'assessore della Regione Liguria Marco Scajola sul tema del CPR a Diano Castello.

“Atto di prepotenza, mancanza di rispetto per il nostro territorio. Ho chiesto intervento forte a viceministro Rixi”. Queste le parole dell’assessore della Regione Liguria Marco Scajola, a margine dell’inaugurazione del Salone della Provincia di Imperia al Palafiori di Sanremo dedicato alla Formazione, in merito alla decisione, assunta a livello ministeriale, di collocare il CPR all’interno dell’ex Caserma Camandone di Diano Castello.

CPR a Diano Castello: le dichiarazioni dell’assessore Marco Scajola

“È una decisione che ci trova assolutamente contrari, sono anche abbastanza sorpreso che ci sia stata questa accelerazione da parte del Ministero. Mi auguro che il Prefetto segnali la contrarietà forte di questo territorio, dei sindaci interessati, della Regione Liguria, che si scelga una delle località con altissima frequenza turistica per mettere un luogo come il CPR. Noi siamo assolutamente contrari e spero che i nostri parlamentari eletti sul territorio, abbiamo un viceministro e un senatore (Edoardo Rixi e Gianni Berrino, ndr), possano intervenire, far sentire la voce e tutelare il nostro territorio. Credo che sia un’offesa al nostro territorio, una mancanza di rispetto, perchè non c’è stato confronto, non c’è stata condivisione, ma è la classica decisione arrivata dall’alto che noi assolutamente non vogliamo tollerare.

Ha già avuto contatti con il viceministro Edoardo Rixi?

“Sì, ho già segnalato la questione al vice ministro Rixi e ho chiesto un intervento forte per evitare che un territorio come il golfo dianese, che non ha le caratteristiche per ospitare un centro del genere, subisca questo atto.

Sono molto arrabbiato del metodo che è stato usato: non c’è stato un confronto con il territorio, non sono state ascoltate le legittime contrarietà basate su elementi oggettivi che i sindaci del golfo hanno più volte ribadito al prefetto. È stata assunta una scelta che noi speriamo, anche come Regione Liguria possa essere ritrattata.

È stato un atto di prepotenza, offensivo nei confronti del territorio, da parte di chi ha assunto la decisione dal Governo. Non condividiamo il metodo del Prefetto. Non tolleriamo che si permettano atti di questo genere, vogliamo che si riapra il confronto e vogliamo che si ritorni sulla decisione che riteniamo sbagliata”.

Non ve lo aspettavate?

Dopo le ultime settimane non abbiamo più avuto notizie e pensavamo che le legittime contrarietà emerse a livello mediatico avessero fatto cambiare idea al prefetto elle autorità competenti ma non è accaduto.

Regione Liguria non è stata minimamente sentita, non c’è nessuna richiesta di confronto. Anche non siamo competenti in materia ci saremmo aspettati di essere ascoltati”.

Se vi avessero chiesto un parere quale sarebbe stata la vostra posizione? Avevate un’alternativa?

“Se ci avessero chiesto un parere avremmo spiegato che in un territorio come quello dianese, con vocazione turistica, una delle mete più importanti a livello turistico della regione, non si può inserire un centro di questo tipo. Avremmo chiesto se fosse fondamentale che la Liguria avesse un CPR, dato che ne abbiamo uno in Piemonte. Se proprio fosse necessario, si sarebbe cercato un luogo, che in provincia di Imperia sicuramente non c’è, vicino a un aeroporto, isolato, dato che i CPR in tutta Italia sono posizionati vicini a un aeroporto.

Auspichiamo, attraverso l’aiuto dei due autorevoli parlamentari eletti sul territorio, che ci possa essere un’azione forte a livello romano”.

I CPR possono davvero servire?

“I CPR possono servire in ottica di rimpatriare quei cittadini stranieri che per una serie di ragioni specialmente di natura penale non devono rimanere sul territorio italiano, ma serve una politica strutturata e organizzata. Non si possono buttare qua e là CPR tanto per dire di averli fatti”.

 

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