“Nel ribadire ancora una volta la nostra posizione di NO al CPR a Diano Castello nè ovunque al mondo, vogliamo precisare che i CPR sono dei campi di concentramento a tutti gli effetti, in netto contrasto con gli art. 9 e 13 della Costituzione, dove 50 persone saranno rinchiuse con il divieto assoluto di uscire, bambini compresi – Queste le parole di Alberto Gabrielli di Rifondazine Comunista – Circolo Dianese “Gian Battista Acquarone” – in merito alla decisione ufficiale, assunta a livello ministeriale, di collocare il CPR all’interno dell’ex Caserma Camandone di Diano Castello.
“Per cui si rasserenino i cittadini del golfo dianese e i suoi sindaci: non vi sarà alcun pericolo né per loro né per il turismo. Tuttavia sorgono spontanee alcune riflessioni.
Non imputiamo ai Sindaci il fatto di non aver abbastanza sbattuto i pugni per cercare di far cambiare la decisione del Governo, ma il fatto che, per almeno 20 anni, non sono stati in grado di sfruttare l’occasione “caserma Camandone” per dare opportunità economica a tutto il territorio.
Per anni il nostro circolo di Rifondazione Comunista ha proposto un utilizzo utile per la struttura: Ostello della Gioventù, centro sportivo, sede della protezione civile del golfo dianese, centro sanitario …
Questa è la vera responsabilità delle amministrazioni che hanno governato in questi anni ed è a loro che i cittadini dovranno chiedere conto, solo a loro, perché il governo nazionale di estrema destra, fa cose di estrema destra, vince le elezioni al grido di “blocco navale subito e guerra ai trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo” e poi si inventa i campi di concentramento.
Altra cosa insopportabile è avere assistito, alcuni mesi or sono, alla poderosa mobilitazione dei cittadini del golfo dianese per contrastare, con una raccolta firme, il progetto del CPR a diano castello, spaventati dalla possibilità che 50 disgraziati controllati da 100 poliziotti (due poliziotti ogni migrante) – che hanno la sola responsabilità di essere nati nel posto sbagliato -, vengano rinchiusi nella Camandone, mentre sono rimasti e rimangono indifferenti allo smantellamento della Sanità pubblica, a partire dallo smantellamento, di fatto, dell’Ospedale di Imperia e la perdita del Pronto Soccorso, che oltre ad essere presidio per i cittadini ha una forte rilevanza per il turismo.
Ma è possibile che a nessuno venga in mente che per alcune cose i soldi ci sono e per altre no? Perché’ per sanita, istruzione, lavoro, pensioni i soldi non ci sono mai e per regalare armi, costruire campi di concentramento si trovano subito? Su queste urgenze gli italiani ed in questo caso i cittadini del golfo dianese si dovrebbero indignare.
Un’ultima ma non ultima riflessione: per noi comunisti che da anni ripetiamo le stesse cose sempre inascoltati sulla grave minaccia del ritorno della destra, i nodi stanno venendo al pettine ed anche questa brutta vicenda di destinare la Camandone anziché allo sviluppo ed ai servizi utili, ad una prigione extracostituzionale, è piena responsabilità del Governo presieduto da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e del suo Ministro dell’ Interno Piantedosi: che serva di monito a chi li ha scelti nelle urne.
E rinnoviamo l’invito a partecipare, il prossimo 25 aprile, alle iniziative per la festa di Liberazione dal Nazifascismo, momento fondante per la nostra Patria”.