In merito alla possibilità di una battuta di caccia nel torrente Impero da parte della Vigilanza Regionale finalizzata a contenere il numero dei cinghiali, anche Lav sede di Imperia esprime il suo disaccordo attraverso la responsabile Bonino Simona e chiede che “vengano applicati metodi ecologici (ovvero incruenti) che già ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) proponeva come alternativa all’abbattimento nella Legge 157/1992″.
“La problematica della presenza degli ungulati in zone della città, spesso in Borgo San Moro, è infatti causata dalla raccolta dei mastelli della spazzatura dove evidentemente sono presenti residui alimentari.
Per metodi ecologici di contenimento degli impatti causati dalla fauna selvatica si annoverano:
- • interventi capaci di produrre un sostanziale contenimento sia delle fonti trofiche di origine artificiale (recinzione di discariche, scarti e divieto di foraggiamento) sia dei siti di rifugio posizionati lungo le strade e fossi a lato strada
- • interventi di prevenzione del danno basati sul ricorso di barriere fisiche ( recinzioni elettriche, dissuasori)
- • risarcimento del danno ove previsto
La Lav chiede che si agisca con tali modalità per ridurre gli incontri tra selvatici e cittadinanza ricordando che la problematica degli ungulati in città è stata principalmente causata dalla caccia selvaggia che ha destrutturato i nuclei familiari. In ogni famiglia infatti, la matriarca è l’unica femmina che si riproduce, quando questa viene abbattuta tutte le femmine vanno in calore riproducendosi e aumentando il problema”.