21 Novembre 2024 18:33

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21 Novembre 2024 18:33

L’articolo è sgradito: i Carabinieri mettono in punizione Imperiapost, stop ai comunicati. Il Comandante: “Le notizie le divulgo a chi dico io”

In breve: I Carabinieri di Imperia, per decisione del Comandante Provinciale Marco Morganti, non invieranno più comunicati stampa al nostro giornale. All'origine della decisione due articoli pubblicati dalla nostra testata e non graditi al Comandante.

“Nel momento in cui la Procura mi autorizza a divulgare la notizia io la divulgo a chi dico io. Quando sarà corretto potremo iniziare un rapporto di collaborazione come c’è con gli altri direttori di testate. Non ho nessuna norma che mi obbliga a fare qualcosa del genere, non capisco quale sia il problema se io non le mando i comunicati. I comunicati lei li può leggere da qualsiasi altra parte”.

I Carabinieri di Imperia, per decisione del Comandante Provinciale Marco Morganti, non invieranno più comunicati stampa al nostro giornale. La mail di ImperiaPost, infatti, è stata depennata dalla mailing list per la seconda volta in pochi mesi. All’origine della decisione due articoli pubblicati dalla nostra testata e non graditi al Comandante.

Il primo articolo, datato 23 dicembre 2023, riguarda la donazione ai Carabinieri, da parte di un anonimo benefattore, di una cinquantina di scaldacollo. Il Comandante Morganti rimprovera al nostro giornale di averlo contattato per organizzare la consegna e poi di averlo, a suo dire, ‘scalvalcato’ contattando successivamente il sindacato dei Carabinieri per programmare la distribuzione (strada intrapresa per pure questioni logistiche).

Dopo un confronto piuttosto acceso con il Comandante Morganti, la mail di ImperiaPost è stata nuovamente inserita nella mailing list dei Carabinieri. Dove è durata poco. E’ stata infatti nuovamente depennata nei giorni scorsi per via di un secondo articolo “sgradito”, datato 9 aprile 2024, che riguarda un’indagine della Procura che ha iscritto nel registro degli indagati tre ufficiali dei Carabinieri con le accuse di rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento. Il Comandante Morganti questa volta rimprovera al nostro giornale di aver pubblicato i nomi degli ufficiali.

Il giorno stesso della pubblicazione dell’articolo dalla posta elettronica dei Carabinieri è arrivata al nostro giornale una mail, a titolo personale, a firma del Tenente Colonnello Antonio Chiofalo, dal seguente contenuto. “Nei comunicati stampa che l’Arma dei Carabinieri di Imperia divulga e vi trasmette ogni qualvolta vengono effettuate operazioni di servizio o riguardanti comunque eventi di possibile interesse, viene sempre rispettata la dignità e la presunzione di innocenza di eventuali persone sottoposte a misure restrittive o comunque indagate. Noto con dispiacere che nel caso di specie non è stata adottata la stessa misura e la stessa delicatezza”.

Insomma, avremmo dovuto trattare la notizia dei tre ufficiali dei Carabinieri indagati con i guanti e non, come abbiamo fatto, come qualsiasi altra notizia di cronaca giudiziaria.  Abbiamo chiesto spiegazioni al Comandante Provinciale Marco Morganti.

“Fatevi un esame di coscienza. Se questo è il modo di trattare noi Carabinieri io non posso fare altrimenti – ha risposto il comandanteGli altri giornali i nomi li hanno copiati da voi.Avete iniziato voi. Non tutti l’hanno pubblicata la notizia, già quello mi solleva un pò. Voi avreste potuto non metterla o mettere solo ufficiali dei Carabinieri. I vostri colleghi sono stati più corretti di voi, si sono passati una mano sulla coscienza. Io non ho nessun obbligo nei suoi confronti, così come di nessun altro giornalista. Lei ha le sue fonti? Benissimo, allora le notizie se le procuri dalle sue fonti, non se le procuri più da me o dalla Caserma Somaschini”.

ImperiaPost, a nostro avviso, ha trattato la notizia dei tre Carabinieri indagati con la dovuta professionalità, divulgando i nomi solo a indagini chiuse, ovvero quando decade il segreto istruttorio. Anche altre testate hanno divulgato i nomi ed è assurdo pensare di colpevolizzare ImperiaPost perché, come sostiene il Comandante, è stata la prima a divulgarli. Se fosse una scorrettezza, che per altro non è, lo sarebbe a prescindere dalla tempistica.

Perché il nostro giornale avrebbe dovuto trattare la notizia diversamente rispetto a tutte le altre? I nomi sono stati divulgati per non coinvolgere l’intera Caserma, perché si tratta di tre pubblici ufficiali che, come tali, svolgono una funzione pubblica di particolare rilevanza, e perché non si tratta di reati che impongono la tutela della privacy delle parti offese (ad esempio le violenze di genere o sui minori).

Spiace, umanamente, per i soggetti coinvolti, così come spiace per tutte le persone che loro malgrado finiscono sul giornale per vicende di cronaca o giudiziarie. Troviamo fuori da ogni logica che un Comandante dei Carabinieri ordini di non inviare più i comunicati stampa a un giornale perché contrariato per le modalità di scrittura di alcuni articoli, a prescindere dal contenuto. Ancor più grave ipotizzare il reinvio dei comunicati solo ad alcune determinate condizioni. Ci permettiamo di far notare che probabilmente si è perso di vista il ruolo della stampa e, forse, anche quello dell’Arma dei Carabinieri.

Mattia Mangraviti

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