“Non credo che da un punto di vista organizzativo sia utile mettere un CPR lontano da un porto e lontano da un aeroporto“. Queste le parole del presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola sul caso del CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) a Diano Castello che sta facendo molto discutere, in particolare per le notizie discordanti emerse negli ultimi giorni.
Lo scorso 15 aprile era stato diffuso un comunicato dal Comitato “No al CPR nel Golfo Dianese”, composto dai sindaci del territorio, cittadini e rappresentanti di categoria, in cui veniva resa nota la conferma della realizzare del CPR alla Caserma Camandone di Diano Castello. Informazione smentita poi dallo stesso Ministro Matteo Piantedosi che ha sottolineato che si tratta di un’ipotesi “ancora embrionale”.
Sabato 27 aprile è prevista manifestazione di protesta davanti alla Caserma, organizzato dal Comitato “No al CPR nel Golfo Dianese”.
CPR a Diano Castello: parla Scajola
Sul CPR il Prefetto è stato un po’ avventato secondo lei?
“Quando il Ministero dirama una circolare dove dice che bisogna metterne uno in ogni regione, ogni prefetto ha cercato di vedere dove poteva essere una collocazione nel suo territorio e quindi il Prefetto di Imperia ha fatto il suo. Ma questo è un discorso diverso da quello che deve essere poi la scelta che è solo ministeriale. Io ho parlato col Ministro. I consigli si danno a chi li chiede e non è che il ministro mi ha chiesto un consiglio, però siccome ho un rapporto, gliel’ho data io una spiegazione di come questo territorio sia fragile e che non credo che da un punto di vista organizzativo sia utile mettere un CPR lontano da un porto e lontano da un aeroporto”.