Opposizione spaccata in Consiglio comunale sulla mozione a firma dei consiglieri Lucio Sardi, Daniela Bozzano e Ivan Bracco relativa alla condanna delle dichiarazioni sessiste del Preside del Liceo Scientifico Vieusseux di Imperia, Paolo Auricchia, postate su Linkedin e relative a una guardialinee internazionale rimasta ferita nel corso di una partita di calcio.
Contro la mozione di condanna al Preside, si uniscono alla maggioranza Zarbano e Laura Amoretti
La mozione è stata illustrata da Lucio Sardi, che ha anche fatto riferimento al funzionamento della Commissione consigliare Pari Opportunità ed ha riconosciuto agli studenti un impegno contenente un invito alla riflessione rivolto a tutti:
Spiega Lucio Sardi: “È un tema sul quale l’attualità ci consegna sempre cose terribili. I femminicidi sono la cosa più terribile, ma ci sono anche tante discriminazioni figlie di una certa cultura, come quella del preside”.
Lucio Sardi ha anche fatto riferimento alla messa in discussione dell’aborto: “Non è colpa del preside, ma è colpa di una cultura che attraversa più la politica che la società, che pensa che queste cose sia normale dirle. Per questo vorrei che si mettesse in atto un’attività nella Commissione comunale delle Pari Opportunità, per far capire che anche in questo Consiglio comunale il tema interessa, anche se non mi pare sia così, visto che non si è fatto nulla. Gli studenti ci hanno riscattato rispetto a una figura del passato che non ha capito che danno stava facendo alla scuola e alla comunità”.
La consigliera Rita Elena di Imperia Insieme, Presidente della Commissione Pari Opportunità nell’annunciare il voto contrario del suo Gruppo, dice: “Il Preside ha espresso informazioni gravi e sessiste, che abbiamo contestato quando è accaduto l’episodio. La Commissione Pari Opportunità verrà calendarizzata a breve e coinvolgerà associazioni e rappresentanti degli istituti scolastici. Condannare le dichiarazioni del preside? Questo non è un tribunale. Qui si svolgono compiti legati all’amministrazione della cosa pubblica. Ognuno di noi ha condannato la gravità dell’accaduto. Di questa mozione si fatica a capire lo scopo”.
Sulla stessa linea la consigliera Laura Amoretti del Gruppo Misto, che è anche Consigliera di Parità della Regione. Che dice: “Ci chiediamo quanto questa mozione sia conferente rispetto ai ruoli del Consiglio comunale e mi chiedo se sia ammissibile. Si chiede la condanna del Consiglio comunale alle dichiarazioni sessiste espresse dal Dirigente scolastico. Questo non è un tribunale. Anche se non si condanna il dirigente Auricchia, ma la sua frase squallida. Annuncio il voto contrario. È ovvio che personalmente condanniamo qualsiasi affermazione sessista. Da Consigliera di Parità della Regione, che non è una carica politica, ho denunciato l’accaduto il 10 marzo e chiesto pubblicamente che il dirigente scolastico fornisse le sue scuse soprattutto agli studenti”.
Luciano Zarbano di Imperia senza padroni – Indipendenza sottolinea: “Cerco di essere obbiettivo al di là degli schieramenti politici. Ci troviamo in presenza dell’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua. Mi sono documentato sul sessismo, forma di discriminazione sull’identità di genere per la quale un individuo viene ritenuto inferiore. C’è anche il sessismo sportivo, affermazione riguardo all’incapacità di praticare uno sport in quanto appartenente a un sesso o a un altro. Il Preside Paolo Auricchia ha celebrato la Festa della Donna sul tema dell’emancipazione femminile. Ha detto una frase stupida, ma che non credo meriti un Consiglio comunale. Si sta parlando di patriarcato e di sessismo esagerando con una tutela che non so fino a che punto sia tutela. È sessismo ormai anche dare la precedenza a una donna o dire che essere madre è la più grande gioia di una donna. Annuncio il voto contrario. Imperia ha problemi più seri”.
Alessandro Savioli di Società Aperta dice: “Il commento del Preside Auricchia è stato fuori tempo, imbarazzante e grave fatto da una persona che dovrebbe dare il buon esempio. La condanna è arrivata subito da più parti, soprattutto dagli studenti ed è arrivata persino sul tavolo del Ministro dell’Istruzione. Anche noi non riteniamo che lo strumento della mozione sia il metodo corretto. Le decisioni vengono prese in altri enti. Proprio domenica in Inter – Torino hanno fatto l’esordio in campo per la prima volta in Italia tre donne e hanno operato molto bene. Ci asterremo perché non troviamo corretto lo strumento della mozione”. Savioli, poi, ha votato a favore mentre Lauretti si è astenuto.
Antonio Motosso di Avanti con Scajola Sindaco dice: “Ciù a me segnu e ciù u lampa. Voglio pensare a un incidente di percorso. Trovo avvilente l’invito a prendere il mattarello e lasciare la bandierina rivolto alla collega assistente internazionale, peraltro molto brava. La donna merita alto rispetto per tutto ciò che rappresenta nel quotidiano, dallo sport, alla politica, alla cultura e alla scienza. Suona strano che un dirigente scolastico sia incappato anche lui in un incidente di percorso, ignorando che il mondo del calcio prevede da 25 anni la presenza di donne nei quadri arbitrali. Peccato ancora oggi aver perso l’occasione di parlare di sviluppo della nostra città. Il nostro voto sarà contrario”.
Per Loredana Modaffari del Partito Democratico: “La maggioranza e i suoi simpatizzanti erge gli scudi e si trincera dietro alla presunzione di non colpevolezza. Non avremmo mai preso in considerazione di dover affrontare una situazione in cui i nostri giovani corrono il rischio di dover affrontare una pericolosa mentalità patriarcale. È chiaro il ruolo cruciale della scuola nella comprensione dell’equità di genere. Non si può pensare che chi ha la responsabilità di un dirigente scolastico metta in un post pubblico simili considerazioni. La parità di genere consigliera Amoretti non ha bisogno di inutili associazioni e lustrini. Sarebbero necessarie diverse iniziative in una Comune in cui ad un anno dalla sua formazione non è ancora stata convocata la Commissione Pari Opportunità. Non sono i gruppi consigliari che appoggiano la mozione a chiedervi di prendere una posizione netta, ma sono i giovani del Vieusseux, i nostri giovani. Per questo è indispensabile che tutti votino a favore della mozione, non per condannare il preside Auricchia, che si è già condannato da solo, ma per prendere le distanze da certe dichiarazioni”.
Replica Lucio Sardi: ”Sono pentito e preoccupato. Non lascerei una liberatoria a diffondere questo dibattito. Alcune cose che ho sentito sono avvilenti. La consigliera Amoretti mi ha spiazzato. Mi deve spiegare come si fa a condannare un atto negativo. È una condanna alle dichiarazioni di un preside e non dovremmo discutere di questo e una mozione non è adeguata? È l’unico strumento che abbiamo. Questa è l’immagine che vogliamo dare dell’istituzione? Sono strumenti di democrazia. È vita della nostra società e riguarda i giovani. Il dirigente non ha chiesto scusa, ma ha cercato di giustificarsi e ha detto cose peggiori. Sono molto dispiaciuto delle motivazioni che molti gruppi hanno portato per non votare questa mozione”.
La mozione è stata quindi respinta con 7 voti favorevoli, 18 contrari e 1 astenuto (Lauretti).