26 Dicembre 2024 04:30

26 Dicembre 2024 04:30

Imperia: Aurelia Bis, bocciata in consiglio la mozione della minoranza. Rabbia del PD. “Pagina penosa e volgare, sindaco fugge di fronte ai cittadini presenti”

In breve: L'intervento di Edoardo Verda, a nome delle opposizioni, si è rivolto ai banchi mestamente vuoti della giunta

Martedì sera è stata discussa in Consiglio Comunale la mozione delle minoranze sull’Aurelia bis che chiedeva al Comune di avviare un “immediato confronto con Anas per giungere all’eliminazione dell’attraversamento del Prino – con un minore impatto e la riduzione dei costi, alla revisione dell’attraversamento di Rio Oliveto con una rotatoria a bassa quota che eviti il viadotto, alla riprogettazione e adeguamento delle uscite di sicurezza per i tunnel”.

Imperia: Aurelia Bis, bocciata in consiglio la mozione della minoranza. La nota del PD

L’intervento di Edoardo Verda, a nome delle opposizioni, si è rivolto ai banchi mestamente vuoti della giunta: “una pagina penosa e volgare della storia imperiese in cui, di fronte ai cittadini presenti ed ai loro rappresentanti, il Sindaco e i suoi emuli non hanno trovato di meglio che scappare.

E questo dopo mesi di richieste, segnalazioni, lettere nel tentativo di ottenere il dovuto, cioè udienza e i progetti che interessano la Città.

La risposta dell’assessore Gaggero alla mozione è stata al limite (o forse oltre) della provocazione.

La sostanza è che il progetto va bene così perché bisognerà proseguire (quando, con quali fondi, con che progetto, non si sa!) verso Taggia perché “ora c’è l’ospedale unico” (sic).

Che il Sindaco ha dato precisa indicazione di “mettere tappeti rossi ad Anas” e di “rimanere a disposizione” (sembra incredibile ma è così).

Che vedremo il progetto quando sarà pronto il “definitivo” (che, con il nuovo codice degli appalti, semplicemente non esiste più). E solo allora si potrà intervenire in sede di Conferenza di servizi (cioè l’ovvio, neppure nel reame di Imperia si potrebbe evitare).

Il doppio binario di questa amministrazione è tappeti rossi per gli amici dei potenti (i quali alle lettere di chi non sta dalla “parte giusta” neppure rispondono) e muri per i cittadini e i loro rappresentanti.

Eppure al Sindaco del “mi si dice da Roma” sulla Camandone basterebbe una telefonata per ottenere, una volta tanto, trasparenza e non fumisterie.

Quella dell’altra sera è stata una pagina penosa per la nostra Città, una fuga indecorosa dal confronto e dalle responsabilità in nome di un “teorema del fare” che, lo abbiamo visto per la ciclabile, nasconde imperizia, approssimazione e pregiudizi. La nostra battaglia, se lo segnino quelli dei tappeti rossi, è solo all’inizio“.

Come ha chiarito il consigliere Bracco “Abbiamo sentito informazioni mai rivelate prima, nonostante le ripetute richieste, ma non una riga di spiegazione sul progetto, un passaggio gravissimo di cui assumete la responsabilità davanti a tutta la Città”.

 

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