“Siamo alla resa dei conti e tutti i nodi vengono al pettine. Ci hanno definiti “rompiscatole”, “visionari” e anche “… gente da prigione”. Il tempo è galantuomo, e le manette sono arrivate, ma per altri personaggi della politica – Queste le parole di Ivan Bracco, consigliere di minoranza a Imperia del Partito Democratico, in merito all’inchiesta che ha portato all’arresto, questa mattina, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Imperia: arrestato presidente Liguria Toti, le considerazioni di Ivan Bracco (PD)
“L’arresto di Giovanni Toti è un colpo di scena inaspettato? Non ci pronunciamo – prosegue il consigliere Bracco nel suo commento – Noi ci battiamo per la trasparenza della pubblica amministrazione, per il rispetto delle regole e per fare in modo che i singoli cittadini e le Associazioni partecipino direttamente alle scelte. Toti è diventato il “padrone” indisturbato della Liguria facendo comunella con personaggi di dubbia moralità.
La provincia di Imperia non è immune da “patti d’acciaio” che emergono chiarisia sul fronte del Capoluogo e che dai recenti accordi per la prossima consultazione elettorale a Sanremo in occasione della quale il candidato Sindaco Mager ha dichiarato, in occasione dell’apertura del suo point, che “la componente civica riconducibile alla figura del Presidente Giovanni Toti è convogliata nel gruppo Forum, il quale si è chiaramente espresso a mio favore”.
E’ chiaro ed innegabile come i “moderati” della famiglia Scajola e dell’arrestato Giovanni Toti abbiano lavorato senza sosta in nome del “pigliamoci tutto”.
Da tempo abbiamo denunciato pubblicamente i tanti finanziamenti giunti da Roma e da Genova al solo scopo di fare vetrina per ipnotizzare con false promesse e opere inutili gli ignari cittadini. Toti ha distrutto la sanità ligure con milioni sottratti agli ospedali pubblici per favorire i privati.
Il “Saint Charles” di Bordighera è l’esempio lampante di una politica assurda e vergognosa in attesa di mettere a segno il “colpaccio” di Imperia.
Il blitz della Guardia di Finanza di stamattina con i tanti arresti ordinati dalla magistratura vedono ancora una volta nomi noti alle cronache e, guarda caso, i porti. E allora viene spontaneo chiederci cosa ci sia dietro l’intenzione di privatizzare il bacino di Imperia e cosa veramente stia succedendo per il “GO”, la società di gestione di porto e parcheggi della nostra città.
Noi “allarmisti”, “visionari” “distruttivi”, noi “da carcere”, oggi doverosamente chiediamo ai cittadini di Imperia e di tutta la Provincia di aprire gli occhi una volta per tutte, di non negare l’innegabile.
Ci diranno, per l’ennesima volta, che la “giustizia a orologeria” è scattata. Affermeranno che molti cittadini sono stati intercettati, che gli investigatori vagheggiano e colpiscono poveri innocenti. Ma per gli arresti scattati oggi si parla di voto di scambio, di collusioni con il malaffare, e chiare agevolazioni mafiose, fenomeni che, a dispetto di quanto protestato dalla maggioranza Scajolana e dai suoi simpatizzanti al fine di evitare in ogni modo la creazione di una evidentemente scomoda Commissione, sono palesemente radicati più di quanto si possa anche solo pensare”.